D. Padre che cosa è la vostra Messa?
R. Un completamento sacro con la Passione di Gesù
D. Che cosa debbo leggere nella vostra Santa Messa?
R. Tutto il Calvario
Dallo scorso 24 aprile la Chiesa conta una nuova santa, Margherita di Città di Castello (1287-1320), che è stata proclamata tale attraverso la speciale procedura della canonizzazione equipollente (possibile quando ricorrono condizioni quali l’antichità del culto, una generale e costante …
D. Padre che cosa è la vostra Messa?
R. Un completamento sacro con la Passione di Gesù
D. Che cosa debbo leggere nella vostra Santa Messa?
R. Tutto il Calvario
Tanto ardeva del desiderio di ricevere Gesù Eucaristia che l’Ostia Santa scese dal Paradiso e volò sopra di lei comunicandola. Così, in un’estasi d’amore, Imelda si unì al suo Sposo per sempre. Possa la vita di questa bimba beata infiammare tutti i cuori d’amore per il Santissimo Sacramento e intercedere per i fanciulli della Prima Comunione, di cui è patrona.
Che grande dono è per l’Uomo la Croce!
Le croci ci uniscono al Signore! Non lasciarti ingannare da chi le teme e le getta via, esse non sono uno strumento di morte ma di resurrezione.
La croce infatti ci purifica e ci distacca da questo mondo, ci aiuta a liberare il nostro cuore da ogni ostacolo, ci aiuta ad attraversare la vita come un ponte aiuta ad attraversare un corso d’acqua.
Porta sempre con te un Crocifisso che ti aiuti a ricordare che anche tu hai la tua croce da portare, ma mentre Nostro Signore era solo nel portarla,
noi non siamo soli, il peso maggiore lo porta Lui per noi, prova a fidarti di Lui come Lui continua a fidarsi di te, ogni giorno, Egli infatti ti attende nel confessionale per liberarti dai pesi eccessivi, quelli che veramente ti fanno male, e ti libera la croce da pesi inutili…
Non solo santo confessore e modello di misericordia, San Leopoldo Mandić sarà presto anche il «patrono dei malati oncologici». Il piccolo grande cappuccino di origine dalmata, beatificato nel ’76 da Paolo VI e canonizzato da Giovanni Paolo II nel ’83, di cui Papa Francesco volle esporre la salma insieme a quella di padre Pio in Vaticano durante il Giubileo del 2016, è stato scelto dai vescovi della Cei come santo protettore di coloro che soffrono a causa del cancro.
«Ho sempre desiderato d’essere una santa, ma, ahimè, ho sempre constatato, quando mi sono confrontata con i Santi, che tra loro e me c’è la stessa differenza che esiste tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli e il granello di sabbia, oscuro, calpestato dai piedi dei passanti.
Invece di scoraggiarmi, mi sono detta: il Buon Dio non potrebbe ispirare desideri irrealizzabili; quindi, nonostante la mia piccolezza, posso aspirare alla santità.
Farmi diversa da quello che sono, più grande, mi è impossibile: mi devo sopportare per quello che sono con tutte le mie imperfezioni;
“Un giorno, mentre ero nei quartieri poveri di Calcutta e stavo per ritornare nella mia stanza, ho visto una donna che giaceva sul marciapiede. Era debole, sottile e magrissima, si vedeva che era molto malata e l’odore del suo corpo era così forte che stavo per vomitare, anche se le stavo solo passando vicino.
Sono andata avanti e ho visto dei grossi topi che mordevano il suo corpo senza speranza, e mi sono detta: questa è la cosa peggiore che hai visto in tutta la tua vita. Tutto quello che volevo in quel momento, era di andarmene via il più presto possibile e dimenticare quello che avevo visto e non ricordarlo mai più.
Maria Goretti non è una Santa ormai fuori moda, anzi, ora più che mai abbiamo bisogno del suo aiuto e della sua intercessione in particolare per tutti i nostri giovani.
Papa Giovanni Paolo II ce l’ha proposta come modello in un suo discorso il 29 settembre 1991:
«La nostra vocazione alla santità, che è la vocazione di chiunque sia battezzato, è incoraggiata dall’esempio della giovane martire. Guardatela, soprattutto voi adolescenti, voi giovani.
«Gesù ha sofferto molto per me. Perché io non posso soffrire per Lui?». Così parlava Nunzio Sulprizio (1817-1836), il beato abruzzese che sarà presto proclamato santo, in conseguenza dell’autorizzazione data da papa Francesco a promulgare il decreto che riconosce un miracolo ottenuto per sua intercessione. Ma si potrebbe dire che tutta la sua breve vita terrena è stata un miracolo di grazia,
Don Bosco con le sue preghiere e la sua efficace predicazione aveva ottenuto un’abbondante pioggia alle campagne di Montemagno. Ecco come racconta il fatto Don Lemoyne su testimonianza del viceparroco di allora Don Marchisio.
«Da tre mesi un cielo di bronzo negava la pioggia alle arse campagne e invano si erano fatte molte pubbliche e private preghiere. Tutto il raccolto doveva andar perduto. Don Bosco, invitato a predicare, salì sul pulpito e nella sua prima predica disse al popolo: “Se voi verrete alle prediche in questi tre giorni, se vi riconcilierete con Dio per mezzo di una buona confessione,