E io, che posso fare per gli altri?

di P. Riccardo Garzari L.C.

“Mano Amiga”: una scuola per i bambini poveri che ha cambiato la vita sociale di una valle

Dopo le missioni con i ragazzi italiani, sono ancora in Messico, e ho cominciato a visitare altre realtà. Mi trovo nella Valle di Chalco, una valle vicina a Città del Messico, nata dal prosciugamento di un antico lago.

Qui il terreno è abbastanza impermeabile, proprio perché era il fondo di un lago, e quando piove rimangono enormi pozzanghere.

Tempo fa, varie persone nullatenenti provenienti da vari posti del Messico, hanno trovato qui la loro dimora, nel senso che hanno piantato delle baracche in questa zona paludosa, piena solo di erbacce malcresciute e fanghiglia.

È qui che 25 anni or sono, i miei confratelli legionari hanno avuto l’idea di costruire una scuola per i figli di queste persone non abbienti, con l’idea di “regalare” loro la possibilità di uscire dalla loro umile condizione. La prime aule sono state delle baracche di latta, poi, poco a poco, si sono costruiti altri edifici, poi i campi da gioco. Intanto nella Valle si cominciavano a costruire le prime strade asfaltate, per permettere alle famiglie di poter raggiungere la scuola. Oggi mi sono trovato davanti un bel paesello, una scuola che funziona bene, che dà la possibilità di studiare dalla scuola materna al liceo.

Forse la povertà non si potrà mai sconfiggere, ma ognuno di noi può cominciare ad aiutare i nostri fratelli meno fortunati. Questa scuola, “Mano Amiga”, è un esempio di come si può cambiare la faccia di una zona, di come si possono cambiare le condizioni di vita di una persona, anzi, di un intero gruppo di persone.

Anche ognuno di noi, nel nostro piccolo, dovrebbe pensare: “E io, che posso fare per gli altri?”.