Omelia Santa Messa di Consacrazione

Riportiamo la registrazione dell’omelia di P. Alberto Zanetti L. C. della Santa Messa di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria celebrata sabato 8 giugno 2013 nella chiesa SS. Martino e Rosa di Conegliano

E’ con grande gioia che oggi ci troviamo qui a celebrare questo momento nel quale i nostri cuori si uniscono in modo particolare a quello di Maria. Abbiamo qui la statua della Madonna che presiede la Santa Messa però voi sapete che ogni volta che il Sacerdote celebra l’Eucaristia Maria è veramente qui presente accanto a noi, oggi in modo particolare.

Se potessimo vedere anche i Suoi vestiti sarebbero sicuramente vestiti di festa perché ci sono tanti cuori che oggi vogliono consacrarsi al Suo Cuore.

Oggi consideriamo l’atteggiamento molto bello della nostra Madre Celeste nel Vangelo appena letto: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, Tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo!”. Possiamo dire che la Madonna nella nostra vita è una Madre che costantemente, senza arrendersi ci viene dietro, ci cerca. Pensiamo al nostro passato, alla nostra vita: quante volte eravamo lontani e di Gesù e Maria non ce ne importava niente, eppure come il padre del figliol prodigo che aspetta ogni giorno il ritorno di suo figlio, così anche Maria è sempre pronta ad accoglierci. Per tutta la nostra vita Lei ci ha cercato finché abbiamo capito, forse abbiamo pianto, e abbiamo deciso ad affidarci a chi veramente ci vuole bene , a chi veramente ci ama.

Come consacrati non basta pregare un Rosario, non basta come oggi avere un cuore che dice: come sono grato, Maria, per tutto quello che hai fatto per me, e basta! Per volere veramente bene a una persona bisogna anche imitarne le virtù. Quindi non basta solo fare la consacrazione e pronunciare delle parole!

Maria ci fa vedere in modo molto diverso quelle virtù rovesciate che il mondo ci propone e che io vorrei riassumerle in cinque parole: la prima è la bellezza.

Oggi c’è il culto della bellezza: ci sono case estetiche create apposta per questo, c’è il culto della bellezza nelle palestre, anche gli uomini ne sono contagiati… la bellezza sembra la cosa più importante. Ma cos’è la vera bellezza? A Loreto, durante la processione eucaristica, il Cardinale Comastri vede che in fondo alla piazza c’è un movimento, tante persone si girano, si distraggono e non pregano più, chiede il motivo a un frate il quale gli dice che è a causa delle aspiranti miss Italia che venivano da S. Benedetto del Tronto. Il Cardinale sale sul palco, prende il microfono e chiama una mamma calabrese che da tanti anni viene a Loreto portando i suoi due figli handicappati mentali: Vi presento  miss Italia! – grida al microfono- .

Sul volto di quella mamma brilla la bellezza dell’amore non sfiorato da nessuna ombra di egoismo: è la bellezza vera di una mamma che va ogni giorno a Loreto per chiedere la grazia di morire quindici minuti dopo i suoi bambini. Le persone presenti si sono un po’ stupite, ma in fondo al cuore sapevano che aveva ragione!

L’Angelo aveva detto a Maria: Gioisci, Tu che sei stata riempita di bellezza! Piena di grazia vuol dire proprio piena di bellezza.

Se noi non recuperiamo questa bellezza il mondo si popolerà di mostri con maschere di bellezza, perché alla fine dentro saranno sempre vuoti.

Maria ci insegna a coltivare la bellezza interiore, quella bellezza che traspare dagli occhi, dalla bontà, dalla purezza, dall’amore autentico.

La seconda parola che dobbiamo prendere come guida è la ricchezza.

La ricchezza, per molta gente, è una febbre. Madre Teresa di Calcutta diceva: “Nell’aldilà potremo portare una sola valigia: la valigia della carità”. Gesù ha affermato con chiarezza: “Il Regno dei Cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge”. Per spiegarci che cos’è la stoltezza Gesù usa un’altra parabola, nella quale parla di un uomo che impiega tutta la vita per accumulare ricchezze false. Le ricchezza false non sono solo il denaro e i beni materiali, ma molte volte possono essere anche quelle ricchezze che non riempiono il cuore dell’uomo e sono la bellezza fisica, la fama, il successo, la carriera, il potere e ogni forma illusoria di sicurezza e affermazione.  Quando lo stolto del Vangelo pensa di aver raggiunto lo scopo, dice: “Anima mia, hai a disposizione molti anni, riposati, mangia, bevi e divertiti”. Gesù amaramente conclude: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio”. Quante persone oggi assomigliano a questo stolto! Maria era molto diversa, Maria era veramente sapiente perché la Sua unica ricchezza era Dio! Sono bellissime le Sue parole: ”Ecco, sono la serva del Signore, avvenga di Me la Sua parola” perché la Tua volontà e la Mia unica ricchezza!

La terza parola è il successo. 

Chi sono i veri grandi? Qual è il vero successo nella vita? Chi sono i veri VIP? Quando l’Angelo andò nella povera casa di Maria, Ella era una sconosciuta per il mondo d’allora. Era una donna senza successo! Erano famose in quel tempo Cleopatra, Erodiade… Dopo duemila anni chi ricorda più Cleopatra e Erodiade? Maria invece è benedetta da tutte le generazioni e il Suo nome risuona da un angolo all’altro della terra.

Maria ci ricorda che gli unici veri grandi non sono coloro che riempiono gli schermi televisivi o possiedono vistosi conti in banca; i veri grandi sono coloro che costruiscono la vita sulla roccia: e la loro roccia è Dio, soltanto Dio. Maria che ha avuto questa disponibilità totale alla volontà di Dio è la donna più innalzata, è la Signora, la vera Signora del Cielo.

La quarta parola è la libertà. 

Anche questa parola oggi è un idolo, è uno slogan, un’ossessione. Ma cos’è la libertà? Quante volte il capriccio viene chiamato libertà; quante volte l’orgoglio viene chiamato libertà; quante volte il rotolarsi nel fango viene chiamato libertà.

Nel momento in cui Maria dice di essere la serva del Signore, diventa la donna più libera che sia mai apparsa sulla faccia della terra. Dio infatti è l’unico padrone che non rende schiavi, Dio è l’unico che dà sostegno e contenuto alla libertà; del resto a che serve essere liberi se non sappiamo più qual è il senso e lo scopo della nostra libertà? La nostra deve essere sempre una libertà benedetta da Dio!

La quinta parola è la felicità.

Il cuore felice è sempre il cuore buono, il cuore che sa amare. La persona felice è la persona che ha saputo sconfiggere dentro di sé l’orgoglio e l’egoismo e sente dentro di sé, proprio perché si fa trasportare da questa grazia di Dio, la felicità che porta solo il Signore. Ci sono gioie apparenti che uno cerca ma che durano due secondi, come la sabbia che scorre tra le dita; invece la gioia che ti dà Dio è una gioia che costa perché ha bisogno di una grande coerenza, ma poi dura tutta l’eternità.

Madre Teresa alla fine della sua vita spesa per gli altri diceva: Mi potrebbe schiantare il cuore per troppa felicità.

Maria dopo aver detto il Suo sì a Dio, corre in fretta piena di gioia ad aiutare sua cugina Elisabetta: un viaggio per andare a servire, per andare a vivere la carità. In quel momento, mentre viveva questo atto di carità, il Suo Cuore esplode di gioia nel canto del Magnificat. In questo bellissimo canto Maria esprime la Sua gioia perché il Signore ha fatto in Lei cose grandi.

Anche oggi il Signore fa cose grandi in voi! Ricordatevi sempre di queste cinque parole  che oggi vi vengono consegnate dalla Madonna per imitarla e cercare sempre nel vostro cuore la vera bellezza, la vera ricchezza, il vero successo, la vera libertà, la vera felicità che dà sempre questo Cuore che ascolta.

Oggi è il Cuore Immacolato di Maria, il Cuore di Maria è un Cuore che ascolta; nel Vangelo spesso leggiamo: Maria custodiva tutte queste cose nel Suo Cuore. Molte volte nella vita ci sono cose che non capiamo, impariamo allora da Maria e custodiamole nel nostro cuore, perché a poco a poco questi tasselli del mosaico ci diano questo bellissimo dipinto che è il meraviglioso progetto di Dio per la nostra vita. 

Chiediamo questa grazia a Maria e ci prepariamo alla consacrazione.

Sia lodato Gesù Cristo.