Tabernacolo: divina scuola della tranquillità e della pace

La più grande sorgente di letizia per l’anima cristiana è là, in fondo alle nostre Chiese, al mistico silenzio del Tabernacolo

(…) Possiamo perdere la nostra letizia non solo per motivi spirituali, ma ancora per ragioni materiali; siamo d’anima e di corpo e talora il secondo non manca d’influire sul primo specialmente per difficoltà, per preoccupazioni, per dispiaceri,

si può perdere quella tranquillità d’animo che è condizione indispensabile alla vita spirituale, non tranquillità nel senso di vita riparata e chiusa, come nel silenzio di una badia, ma tranquillità nell’intimo sacrario del nostro spirito, quella serenità quella placidezza che è condizione indispensabile di raccoglimento e di equilibrio e che il cristiano deve anzi saper conservare anche tra le attività più rumorose. Per quelle ragioni dunque possiamo perdere la nostra pace e a chi ricorreremo allora?

Ecco, al Tabernacolo. Ecco la divina scuola della tranquillità e della pace. Ricorriamo a Lui, a Lui che ha parole di vita eterna, che è maestro del sacrificio e del dolore, Egli che nel sacrificio e nel dolore ci ha redenti ci dirà la parola della pace. Venite ad me omnes qui fatigatis et laboratis estis et ego reficiam vos. Egli ci rifarà, in una comunione spirituale, ci rifarà ci ricreerà nuovamente sotto l’alito potente della sua grazia ci rialzeremo dal suo altare rifatti.

dal Diario di don Giuseppe Canovai Tratto dal sito Don Giuseppe Canovai