O Chiave di Davide

NOVENA DI NATALE

5° giorno

Venite, adoriamo il Re nostro Signore che sta per venire! 

Lettura

Is 22,20-23

In quel giorno avverrà che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkia; lo rivestirò con la tua tunica, lo cingerò della tua cintura e metterò il tuo potere nelle sue mani. Sarò un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per il casato di Giuda. Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide: se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire. Lo conficcherò come un piolo in luogo solido e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre.

Meditazione

Tutti i particolari di questo brano di Isaia sono così rigorosamente storici, che è difficile dire se ci troviamo di fronte a un oracolo profetico o una descrizione storica. Da Isaia 36,3.11.22, sappiamo che Eliakìm succedette come maggiordomo a Sebna, che era caduto in disgrazia di Ezechia, forse perchè simpatizzante dell’Egitto, cosa che non poteva piacere al re. Egli si era rivelato indegno del posto che occupava. Per questo fu allontanato. Eliakìm ne prese il posto e, con esso, i segni del potere e dell’assistenza divina. Vestì la tunica, fu cinto della fascia, tenne “sulle spalle la chiave del palazzo”. Quest’ultimo simbolo è particolarmente espressivo del potere e dell’autorità somma del suo incarico: “ciò che egli apre nessuno chiuderà, e ciò che chiude nessuno potrà aprire“.  L’ultima immagine dell’oracolo rievoca il palo della tenda che, ben saldo, ne garantisce la stabilità: così sarà il nuovo dignitario per la sua casa, anche se solo momentaneamente, perchè, come dice il prosegui del discorso, anch’egli non avrà una sorte molto diversa dal suo predecessore (22,25).

In questo tempo di avvento siamo chiamati a volgere il nostro sguardo al Signore Gesù. E’ Lui che ha la chiave di Davide, che apre in modoi che nessuno può chiudere, che chiude in modo che nessuno può aprire (Ap 3,7). E’ la chiave principale per la vita eterna, alla quale appartengono anche  “le chiavi della morte e dell’inferno” (Ap 1,8). E’ Lui che continua la Sua opera di salvezza, oggi, attraverso il ministero della Chiesa. Invochiamo il Signore Gesù che venga a liberarci da quanto ci tiene legati e prigionieri. Lui solo ci scioglie da quanto ci lega e ci impedisce di crescere nelle relazioni, nella solidarietà, nella giustizia, nella capacità di perdono, nell’osservanza dei comandamenti di Dio.

Che il Signore Gesù apra il nostro cuore alla vera libertà.

O Chiave di Davide, scettro della casa di Israele,

che apri e nessuno può chiudere,

chiudi e nessuno può aprire:

vieni, libera l’uomo prigioniero

che giace nelle tenebre e nell’ombra della morte.