Suor Angela e la sveglia

Si chiamava suor Angela e a quindici anni aveva fatto del tutto per entrare nel Monastero di S. Margherita di Fabriano. Tra mille difficoltà (dovute anche alla sua giovane età), alla fine l’aveva spuntata lei.

Il giorno in cui era stata finalmente accettata in monastero, per la gioia aveva abbracciato talmente forte la statua di cera di S. Giuseppe, che il suo entusiasmo l’aveva rotta ai lati.

Era iniziata così la sua vita monastica: con delle lacrime disperate perché pensava che, a causa di quel guaio combinato proprio il suo primo giorno in monastero, l’avrebbero sbattuta fuori. Piangendo pregava Maria: “Ti prego! Ti prego! Meglio morta che fuori di qui!”

Non l’hanno mandata via.

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