Volere è potere. I diversi gradi della volontà e della santità

Tutto gira intorno alla volontà dell’uomo. La grazia di Dio è tanto più efficace quanto più la volontà dell’uomo è attiva nel metterla a frutto. Nella volontarietà ci sono diversi gradi: un atto può essere più intenso e mirato di un altro. Un esempio è questo: il mafioso che mette in atto un processo minuziosamente studiato per far fuori una persona , agisce con volontarietà decisa e grave. Un individuo che invece, andando a caccia di animali, per sbaglio spara a una persona che si trovava lì nascosta in chissà quale cespuglio, ha un’alto grado di responsabilità evidentemente.

C’è solo una porta davanti alla quale anche Dio si ferma: la volontà umana. Quando preghiamo per la conversione di una persona, ad esempio, la grazia di Dio agisce ma se trova una volontà che oppone resistenza sicura e totale, non si può fare niente. La persona e’ indurita nel suo male perché non è aperta ad accogliere l’azione della grazia. Dio non forza le libertà, non si impone, anche se la conseguenza di una tale opposizione alla sua grazia non può essere che l’inferno. Per questo motivo il miglior amico di Dio sono proprio io perché se voglio farmi santo, diventerò senz’altro santo. Le grazie necessarie per la salvezza sono date a tutti e se non tutti diventano santi e se non tutti si salvano questo è dovuto non alle grazie mancanti da parte di Dio, ma alla debolezza della volontà.

Non solo la volontà umana presenta diverse gradazioni, ma anche la santità presenta questa distinzione. C’è un livello minimo per stare in grazia di Dio e sperare nel paradiso che è quello dell’osservanza dei comandamenti e dei precetti della Chiesa. I comandamenti sono dieci e vanno rispettati dal primo all’ultimo senza distinzione di sorta; i precetti della Chiesa vanno seguiti allo stesso modo con fedeltà. C’è un livello superiore però, che è quello di coloro che compiono la volontà di Dio anche in ciò che non è strettamente comandato. Altro esempio: è comandato di andare a Messa la domenica e chi non ci va fa peccato mortale, ma si può andare a Messa non solo la domenica ma anche nei giorni feriali. Non è comandato sotto pena di peccato certo, ma sicuramente è volontà di Dio che chi può santifichi anche un giorno feriale partecipando al santo sacrificio dell’altare. Questo si chiama fare la volontà di Dio anche nelle cose secondarie. Il livello di chi si può dire “santo” non è certo quello di chi si ferma all’osservanza dei comandamenti, ma quello di chi fa la volontà divina in tutto sempre e nei minimi dettagli sapendo che volere è potere, anche nelle cose di Dio. Tutti possono diventare santi ed è bene dirlo, ma santità significa quello che ho appena detto: conformità perfetta – perfetta – alla volontà di Dio in ogni suo aspetto, primario, secondario o terziario che sia. Guardando a Colei che ha realizzato a pieno questa santità in modo così mirabile, lasciamoci illuminare da Lei per essere fatti degni di giungere ai più alti livelli della santità, a gloria di Dio e per la salvezza delle anime.

Tratto da Istruzione cattolica