Due eventi hanno segnato la mia vita.
Il primo a sei anni. Un sabato io e mia sorella, uscite da scuola giocavamo a rincorrerci lungo il corridoio di casa. Ad un certo punto lei chiude la porta di una stanza ed io non riuscendo a fermarmi prima vado a finire nel vetro della porta. A soccorrermi viene mia madre. Lei non ha la macchina e sul pianerottolo non c’è nessuno, perché sono tutti a lavoro. Allora usciamo di casa e incontriamo l’infermiere che abita nel nostro palazzo, il quale sta andando a lavoro in ospedale.