Madre Teresa sarà Santa. Via libera del Papa per la canonizzazione

Papa Francesco ha ratificato questo pomeriggio, giovedì 17 dicembre, giorno del suo 79° compleanno, il riconoscimento del miracolo attribuito a Madre Teresa di Calcutta e ha disposto di promulgarne il decreto.

Lo riferisce in anteprima il quotidiano Avvenire, spiegando che si chiude così l’iter del processo super miro per “l’apostola degli ultimi”, che sarà canonizzata con ogni probabilità il 4 settembre, nell’Anno Santo della Misericordia. La data verrà resa pubblica nel prossimo Concistoro.

Tre giorni fa, il 15 dicembre, il caso di guarigione straordinaria è stato sottoposto alla valutazione ultima del congresso dei vescovi e cardinali riuniti in Congregazione, i quali dopo aver ascoltato l’esposizione di un “ponente” hanno espresso il loro giudizio pienamente positivo da sottoporre all’approvazione del Papa. È stato questo – spiega il giornale della CEI – l’ultimo gradino della procedura di giudizio nella fase romana del processo sul miracolo, iniziato nel giugno di quest’anno nella diocesi di Santos in Brasile e che porterà la beata Madre Teresa agli onori degli altari della Chiesa universale.

Unanime anche il successivo voto dei consultori teologi che, secondo la prassi, sono chiamati a esprimere e a redigere il proprio voto sulla perfetta connessione di causa ed effetto tra l’invocazione univoca alla beata Madre Teresa e l’improvvisa guarigione.

La guarigione straordinaria, avvenuta il 9 dicembre del 2008, riguarda un ingegnere, oggi 42enne, ridotto in fin di vita da otto “ascessi multipli cerebrali con idrocefalo ostruttivo” e già “sottoposto a trapianto renale e in terapia con immunosoppressori”, come si legge nella diagnosi. Un caso clinico estremamente critico con una prognosi decisamente infausta quoad vitam, che a fronte di una terapia inefficace e senza intervento chirurgico si risolve repentinamente in modo completo e duraturo. All’esame collegiale della Consulta medica, il 10 settembre scorso, la risoluzione della malattia era stata dichiarata all’unanimità scientificamente inspiegabile con sette voti positivi su sette.

All’epoca dei fatti il sanato, aveva 35 anni e si era da poco sposato. Il suo calvario era cominciato nei primi mesi del 2008. Le cure ospedaliere non sortirono alcun effetto e il quadro clinico precipitò ulteriormente a causa dell’insorgere dell’idrocefalìa. L’intervento avrebbe dovuto scongiurare la morte imminente. Il 9 dicembre, già in coma, il paziente entrò in sala operatoria. A causa di problemi tecnici l’intervento venne tuttavia rinviato. Fatto ritorno in sala operatoria, dopo solo una mezz’ora di assenza, il chirurgo trovò sorprendentemente il paziente seduto, sveglio, asintomatico, che, ritornato perfettamente cosciente, gli chiese: “Cosa ci sto a fare qui?”.

“Non ho mai visto un caso come questo – riferisce il medico nella sua deposizione riportata ancora da Avvenire –, inoltre casi simili a questo in 17 anni di professione sono tutti deceduti. Non posso dare una spiegazione scientifico-medica”. I successivi esami hanno confermato il ristabilimento definitivo della patologia cerebrale e in breve tempo, senza alcuna sequela, il sanato ha potuto riprendere il suo lavoro e la sue normali attività.

Le prove testamentali riferiscono che furono rivolte molte preghiere a Madre Teresa, specialmente durante la gravissima crisi del 9 dicembre. La sposa del giovane uomo, considerata la gravità della situazione, aveva chiesto ai suoi conoscenti di pregare la beata alla quale era devota: “Dite a Madre Teresa che lo curi”. Proprio in quella mezz’ora di attesa dell’intervento si trovava con un sacerdote e altri familiari a pregare la Beata albanese nella cappella dell’ospedale.

tratto da Zenit