“Così ho sofferto io!”

Continuai ad esplorare con cura e oculatezza ogni lembo degli indumenti (di Padre Pio) che sistemavo e archiviavo […].

Quando fu la volta delle maglie, mi venne alla mente che una sera del 1947, davanti alla cella n. 5, Padre Pio mi confidò che uno dei suoi più grandi dolori era quello che provava quando si cambiava la maglia.

Avevo pensato che quel dolore fosse stato causato al venerato Padre dalla piaga che egli aveva sul costato.

Il 4 febbraio 1971 però dovetti cambiare opinione allorché, osservando con più attenzione una maglia di lana da lui usata, notai sopra di essa, con mia grande sorpresa, all’altezza della clavicola destra, una traccia indelebile di sangue […].

Si trattava del segno evidente di un’ecchimosi circolare di circa dieci centimetri di diametro, all’inizio della spalla destra, vicino alla clavicola.

Mi balenò l’idea che il dolore lamentato da Padre Pio potesse derivargli da quella misteriosa piaga.

Rimasi scosso e perplesso.

D’altra parte avevo letto su qualche libro di pietà una preghiera in onore della piaga della spalla di Nostro Signore, apertagli dal legno durissimo della croce che, scoprendogli tre sacratissime ossa, gli avevano procurato acerbissimo dolore.

Se in Padre Pio si erano ripetuti tutti i dolori della Passione, non era da escludersi che egli avesse sofferto anche quelli provocati dalla piaga alla spalla.

La sua sofferenza nel contemplare Cristo carico del pesante legno e, più ancora, carico dei nostri peccati, gli aveva procurato certamente sulla spalla quella ennesima ferita.

Dolore mistico e dolore fisico. Ormai, grazie a un mio amico medico, avevo le idee chiare, o quasi, in proposito.

In Gesù, carico della croce, sulla spalla si era avuta la distruzione dell’epidermide e del sottocutaneo. Il peso del legno e lo strofinio del durissimo elemento rigido contro le parti molli, gli aveva prodotto una lesione traumatica muscolare, con «risentimento algico nevritico osseo».

In Padre Pio quella lesione fisica, generata dalla sofferenza mistica, aveva determinato un profondo ematoma e una fuoriuscita di liquido ematico sulla spalla destra, con secrezione sierosa.

Ecco, quindi, sulla maglia un alone sfocato con al centro la macchia scura del sangue assorbito.

Di questa scoperta parlai subito al Padre Superiore che mi disse di scrivere una breve relazione.

Anche Padre Pellegrino Funicelli, che per anni aveva assistito Padre Pio, mi confidò che, aiutando parecchie volte il Padre a cambiare la maglia di lana che indossava, aveva notato quasi sempre, sulla spalla ora destra ora sinistra, un’ecchimosi circolare.

In aggiunta a questa, un’importante conferma mi venne dallo stesso Padre Pio.

A sera, prima di addormentarmi, feci a lui, con tanta fede, questa preghiera: «Caro Padre, se tu avevi veramente la piaga alla spalla, dammene un segno».

Mi addormentai. Ma, esattamente all’una e cinque minuti di quella notte, mentre dormivo tranquillamente, un improvviso, acuto dolore alla spalla mi fece svegliare. Era come se qualcuno, con un coltello, mi avesse scarnito l’osso della clavicola. Se quel dolore fosse durato qualche minuto ancora, penso che sarei morto. Contemporaneamente sentii una voce che mi diceva: «Così ho sofferto io!».

Un intenso profumo mi avvolse e riempì tutta la mia cella.

Sentii il cuore traboccante di amor di Dio. Provai ancora una strana sensazione: l’essere stato privato di quella insopportabile sofferenza mi era ancor più penoso. Il corpo voleva respingerla, ma l’anima, inspiegabilmente, la desiderava. Era dolorosissima e dolce insieme.

Ormai avevo capito!

Confuso più che mai avevo la certezza che Padre Pio, oltre alle stigmate alle mani, ai piedi e al costato, oltre ad aver subito la flagellazione e la coronazione di spine, per anni, novello Cireneo di tutti e per tutti, aveva aiutato Gesù a portare la croce delle nostre miserie, delle nostre colpe, dei nostri peccati.

E quella maglia ne portava indelebile il segno!

Fra Modestino da Pietrelcina,

Io… testimone del Padre, pp. 83-85