Gente che ama mentalmente

Che pena quegli sprovveduti che pensano che si possa davvero amare un puro pensiero. L’uomo ha bisogno di solidità, di materia, perché possiede un corpo materiale. Vuole mani da stringere e teste da accarezzare, perché se no l’essere amato rimane un evanescente fantasma che si può far essere cosa si vuole. Chi ama mentalmente finisce con l’amare solo la sua immaginazione.

Un anello, un indumento; il posto dove ha vissuto, dove la si è incontrata. L’amore deve sapere che ciò che ama vive davvero, e non è invenzione.

Noi cristiani siamo fortunati: la presenza reale di Cristo la verifichiamo ogni giorno nelle nostre vite. Il telo sbiadito e rattoppato che tanti si sono provati a distruggere senza riuscirci ci richiama a un Gesù che non è il santino pulito di certe favolette, ma un uomo che è stato sottoposto a crudeltà terribili. Non mentali, non illusioni. E’ stato pestato, flagellato, trafitto fino a fargli uscire letteralmente il sangue dal culo. Fino ad ammazzarlo.

C’è chi cerca di farcelo dimenticare; e non sono gli sprovveduti di prima.

Però, poi, mi ha colpito un pensiero. Quel telo non testimonia una morte. Sì, c’è stato un morto lì sopra, ma fosse stato per quello non sarebbe accaduto niente di strano. Ogni giorno centinaia di migliaia di lenzuola ospitano corpi senza vita. Testimonia un avvenimento posteriore alla morte, misterioso, incredibile. Testimonia  – si può dirlo? – una resurrezione.

La notizia non è che quel telo ha avvolto un cadavere, ma che ad un certo momento quel cadavere non era più lì. La notizia è che la morte una volta, almeno una volta, ha perso. Non un richiamo ad una sconfitta, ma ad una vittoria.

Amate pure mentalmente i vostri fantasmi, voi che affermate che la fede non si nutre di realtà. Noi preferiamo credere in ciò che vediamo e tocchiamo. Credete alle vostre idee morte, noi preferiamo gli uomini vivi.

Tratto da Berlicche.wordpress.com