“Mi vestirò da Angelo”. E così Laura volò in cielo

Laura Degan è un bambina angelo speciale. Arrivata sulla terra il 13 dicembre 1987 e tornata in cielo l’11 settembre 1994 dopo un terribile calvario tra operazioni, chemioterapia, radioterapia, trapianto di midollo osseo, dolore piaghe che le hanno sfigurato il viso, cecità. 

BALLO, CANTO E PREGHIERA

Laura abitava a Cervarese Santa Croce, vicino Padova. «Era una bambina che amava la musica, le feste, ballava, giocava – racconta alla rivista Miracoli sua madre Paola Franceschetti – e poi pregava, prima di ogni ricovero o di controllo, voleva sempre per la benedizione da Padre Daniele Hekic, un sacerdote nostro punto di riferimento spirituale e andare al santuario di San Leopoldo per accedere una candela alla Madonna»

LA SCOPERTA DEL TUMORE 

La malattia le viene diagnosticata quando aveva 2 anni, nel febbraio del 1990. Un terribile tumore al viso. La nonna di Laura, Assunta, subito scrive a Giovanni Paolo II per chiedergli una preghiera e una benedizione per la piccola. «Da allora – ricorda mamma Paola – ci sono arrivati diversi messaggi dal Vaticano, uniti a coroncine del Santo Rosario. Anche Laura mandava letterine al Papa. Sappiamo da fonti certe, che il Santo Padre si è molto commosso ascoltando la sua storia». 

IL TRAPIANTO E PADRE PIO

Nel 1993 la piccola subisce il trapianto del midollo osseo. La famiglia e la piccola si affidarono a San Pio. Laura lo pregava sempre, e di notte quando non riusciva a dormire ascoltava le cassette del Santo Rosario con la voce di Padre Pio. «Il giorno che è volata in cielo, l’11 settembre 1994, le ho appoggiato sulla gola un’immagine di Padre Pio – rammenta Paola – chiedendogli che aiutasse la mia bambina».

LA VEGGENTE DI MEDJUGORJE

Ma c’è un posto che però Laura chiede di visitare prima che le sue condizioni peggiorassero. E’ Medjugorje. «Nel 1994 siamo andati due volte e lì abbiamo incontrato la veggente Vicka. Pochi giorni dopo che Laura era salita al Cielo, ci scrisse che era un Angelo del Paradiso. Ricordo anche che la sera prima della seconda partenza per Medjugorje, Laura si affacciò alla finestra e disse che c’era l’Angioletto».

LA VISIONE DELL’ANGELO

Non è la prima volta che la bambina ha questa incredibile visione. Era dal 18 luglio 1994 che ciò accadeva. «Eravamo a casa di amici per pregare insieme il Santo Rosario, a un tratto alzò gli occhi al cielo ed esclamò: “Vedo un Angelo!” – spiega la madre – disse che era piccolo come il suo fratellino Marco, biondo come il cuginetto Gabriele, tutto ricciolino, vestito di bianco e con le ali trasparenti. Da allora la sentivo spesso parlare con lui e quando le chiedevo cosa si dicessero, mi rispondeva:  “Tu parla con il tuo Angelo, io parlo con il mio!”. Non solo: una delle ultime notti sentimmo Laura, ad un certo punto dire: “Sì, sì va bene, ho capito”». 

IL DIALOGO CON GESU’ E LA MADONNA

La madre chiede allora alla bambina con chi stesse parlando. Laura risponde che Gesù Bambino e la Madonna si erano seduti accanto a lei e le accarezzavano la fronte poiché sentiva molto dolore. «Mi disse che era un segreto quello che si erano detti. E non poteva dirlo! Ora anche la mia Laura è un Angelo, l’ho pensato fin dal giorno del suo ingresso in cielo, non appena l’ho vista con i fiori bianchi tra i capelli, il vestitino fiorito e la coroncina del Santo Padre tra le mani». 

“MAMMA, MI VESTIRO’ DA ANGELO”

Un altro incredibile episodio si riferisce al Carnevale del 1994. «Stavamo parlando del suo vestito di Carnevale e lei disse: “L’anno prossimo mi vestirò da Angelo”». Un aneddoto che ha dato il titolo al libro sulla storia di Laura “Mi vestirò da Angelo”

IL DESIDERIO DI RICEVERE LA COMUNIONE

La piccola Laura per suo desiderio, pochi mesi prima di morire decide di anticipare i sacramenti. «Prese la comunione il 6 luglio 1994, festa di Santa Maria Goretti e cresima il 6 agosto 1994, giorno della Trasfigurazione del Signore. Negli ultimi tempi c’era un sacerdote che veniva a portarle la comunione perché lei era costretta a letto. Appena riceveva Gesù si rasserenava e stringeva tra le sue manine una piccola statua della Madonna. Laura raccomandava a tutti la preghiera, soprattutto ai suoi coetanei». 

LA GRAVIDANZA E L’INTERCESSIONE DI LAURA 

Dopo la morte, la piccola è continuata a vivere nel ricordo di tanti. «Molte persone vengono a farci visita – sottolinea mamma Paola – chiedendo di soffermarsi nel luogo dove mia figlia trascorse i suoi ultimi giorni, pregando e meditando vicino al suo lettino dove ha patito atroci sofferenze, o al Camposanto. Alcuni ci dicono di averla sognata, di sentirla vicina. Una donna ha chiesto la sua intercessione presso Gesù per una difficile gravidanza che è andata a buon fine. La sua migliore amica è diventata poco tempo fa monaca di clausura e quando si è consacrata ha scelto di diventare Suor Laura proprio nel ricordo della mia Laura».