Nostra Signora di Aparecida

In Brasile, la città di Aparecida do Norte si trova nello stato di San Paolo. È conosciuta, soprattutto, come il principale santuario mariano nazionale, al quale convertono i pellegrini provenienti da tutto il paese, per visitare la Basilica della Vergine Immacolata, Nostra Signora di Aparecida, santa patrona del Brasile. Anche il Santo Padre Papa Francesco andrà come pellegrino mercoledì 24 luglio, durante il suo viaggio per la GMG.

La storia


Era il 1554. Un gruppo di gesuiti guidato da padre José de Anchieta arrivò a San Paolo con il desiderio di trasmettere il tesoro della fede cristiana agli indios Tupi e Guaraní. Fondarono San Paolo, che diventò un importante centro di evangelizzazione. I missionari insegnavano con molto fervore la devozione alla Vergine Maria, mettendo in rilievo il ruolo che lei, come Madre di Dio, ha avuto nell’opera della redenzione. Tutti i pomeriggi c’era la catechesi e si pregava il santo rosario. In molti villaggi e città si diffusero le confraternite del rosario, si facevano processioni e novene.

Arriva il 1717. Il governatore della capitania di San Paolo, don Pedro de Almeida, è in viaggio verso Minas Gerais e deve passare per la Valle del Paraíba. Per l’alimentazione del governatore e della sua comitiva era stato chiesto ai pescatori del posto che portassero la maggior quantità possibile di pesci. 

I pescatori, tra cui Domingo Martins, Juan Alves e Felipe Pedroso, presero le loro canoe, andarono verso il fiume Paraíba e cominciarono a pescare.  Gli uomini gettarono le reti più volte, ma i tentativi si rivelarono di volta in volta infruttuosi. Decisero allora di spostarsi per altri sei chilometri in un’area chiamata Porto Itaguaçu.

La rete di João Alves ad un certo punto diventò più pesante; l’uomo capì di aver preso qualcosa e iniziò a tirare soddisfatto. Ciò che emerse, però, non fu un banco di pesci, ma una statua dalle sembianze di Nostra Signora della Concezione. Fu difficile tuttavia distinguerla visto che la statua appariva senza testa e ricoperta di fango. La conferma arrivò poco dopo quando il pescatore rigettò la rete e in un sol colpo recuperò anche il capo della Vergine. I tre uomini capirono allora che si trattava di un segno e, fiduciosi, affondarono nuovamente nell’acqua i loro strumenti da pesca che questa volta si riempirono di pesci.

Per circa quindici anni la Madonna rimase nella casa di Felipe Pedroso, attirando l’attenzione dei vicini che si riunivano ogni giorno davanti ad essa per pregare il rosario. Cominciò così a diffondersi il culto di Nostra Signora di Aparecida, la patrona del Brasile, la cui devozione raccoglie, ogni anno, nell’omonimo santuario di San Paolo flussi enormi di fedeli. Si tratta di numeri impressionanti, dieci milioni solo nel 2010, che hanno decretato il Santuario il secondo più visitato al mondo dopo Lourdes.

Nel 1733, Predroso regalò la preziosa statua a suo figlio, il quale fece costruire a Itaguaçu una cappellina in cui ripose l’effigie della Vergine. La curiosità man mano si estese in tutta la popolazione, così come la venerazione verso questa statua che, a detta di numerosi fedeli, concesse loro diverse grazie e miracoli.

Presto il piccolo oratorio vicino il fiume non riuscì più a contenere i pellegrini che venivano a salutare la Madonnina anche dai villaggi vicini. Il vicario della parrocchia di Guaratinguetá commissionò pertanto la costruzione di una cappella più grande nel Morro dos Coqueiros, che fu inaugurata il 26 giugno del 1745 con l’invocazione di Nostra Signora Aparecida.

Il flusso di fedeli non si fermò, ma anzi andò sempre più ad aumentare. In Brasile, molte chiese e cappelle vennero dedicate a Nostra Signora Aparecida, invocata come Madre e Patrona. Seguirono due nuove costruzioni, una nel 1885 e una nel 1888. Infine, nel 1904, l’immagine fu solennemente incoronata e, quattro anni dopo, il tempio elevato a Basilica minore.

Fu Papa Pio XI a dichiarare, il 16 giugno 1930, Nostra Signora Aparecida patrona del Brasile. I lavori di costruzione della Basilica che attualmente la conosciamo  iniziarono poi nel 1946. La consacrazione giunse il 4 luglio del 1980 per opera di Giovanni Paolo II.

La Basilica di Nostra Signora di Aparecida è realmente gigantesca, con il suo campanile di 100 metri di altezza, la cupola di 70 metri di diametro, la nave a forma di croce greca – di 173 metri di lunghezza e 168 di larghezza – vale a dire, con una superficie totale di 18 mila metri quadrati e la capacità di poter accogliere sino a 46 mila fedeli! Per le sue proporzioni, Nostra Signora di Aparecida è la seconda Basilica del mondo, seconda solo alla Basilica di San Pietro, a Roma! Acclamata come protettrice del Brasile, Nostra Signora di Aparecida è, in particolare, un luogo di pellegrinaggio scelto dai lavoratori, che vi si dirigono tutti i 7 settembre, in occasione della Festa Nazionale.

Simbolo della religiosità di un intero popolo, da sempre la Vergine di Aparecida e il suo Santuario godono della speciale attenzione dei Pontefici. Paolo VI, nel 1967, per commemorare il 250° anniversario del rinvenimento dell’immagine nel fiume, inviò una rosa d’oro che fu posta ai piedi del trono. Il Beato Wojtyla vi si recò più volte in preghiera nei suoi quattro viaggi in Brasile. Benedetto XVI fece visita al Santuario il 12 e il 13 maggio 2007 per aprire i lavori della V Conferenza dell’Episcopato latinoamericano che portarono alla redazione dello storico Documento di Aparecida, la cui stesura fu guidata dall’allora cardinale Bergoglio.

Non ultimo, Papa Francesco dedicherà a Nostra Signora di Aparecida la tappa più lunga del suo viaggio in Brasile, per la Giornata Mondiale della Gioventù. Il giorno prescelto è mercoledì 24 luglio, giorno che, nella bozza di programma preparata per Benedetto XVI, sarebbe dovuto essere di riposo. Il Santo Padre – la cui devozione spiccatamente mariana è ormai un dato di fatto – ha deciso invece di trascorrerlo in preghiera davanti all’effigie della Patrona del Brasile a cui chiederà la protezione della Gmg, dei giovani pellegrini e del suo pontificato.


Preghiera di Giovanni Paolo II nella Basilica di Aparecida, 4 luglio 1980

Nostra Signora Aparecida! 

In questo momento così solenne, così eccezionale, voglio aprire davanti a voi, o Madre, il cuore di questo popolo, in mezzo al quale avete voluto dimorare in un modo tanto speciale […]. 

Desidero aprire davanti a voi il cuore della Chiesa e il cuore del mondo al quale questa Chiesa fu mandata dal vostro Figlio.

 Desidero aprirvi anche il mio cuore […]. 

Maria! 

Io vi saluto e vi dico “Ave”! 

In questo santuario, dove la Chiesa del Brasile vi ama, vi venera e vi invoca come Aparecida.

Come a lei rivelata e data in modo particolare! 

Come sua Madre e Patrona! […] 

Come modello di tutte le anime che possiedono la vera sapienza e, nello stesso tempo, la semplicità del bimbo e quell’intima fiducia che supera ogni debolezza e ogni sofferenza! […]

Non cessate, o Vergine Aparecida, con la vostra stessa presenza, di manifestare in questa terra che l’amore e più forte della morte, più potente del peccato! 

Non cessate di mostrare a noi Dio, che ha amato il mondo tanto da dargli il Figlio suo Unigenito, perché nessuno di noi si perda, ma abbia la vita eterna! 

Amen!.