Obbligatorio citare il nome di San Giuseppe, Patrono della Chiesa universale, nelle preghiere eucaristiche

È san Giuseppe, umile custode di un tesoro prezioso, il modello da incarnare con sempre maggiore efficacia nel mondo di oggi. 

Questo mandato alla Chiesa universale è alla base della decisione di inserire il nome dello sposo della Vergine Madre di Dio nella seconda, nella terza e nella quarta Preghiera eucaristica, estendendo così anche a questi testi più moderni quanto avviene già per la prima Preghiera eucaristica, il Canone Romano. 

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Una clamorosa e sconosciuta serie di Miracoli Eucaristici a Buenos Aires con Bergoglio Vescovo

di Antonio Socci 

C’è un “segno” miracoloso rimasto finora sconosciuto che ha toccato la storia personale del cardinale Bergoglio.  

E’ accaduto – prima e durante gli anni del suo episcopato – nella chiesa parrocchiale di Santa Maria che si trova al centro di Buenos Aires, fra i quartieri Almagro e Caballito e – per decisione del parroco e dei suoi fedeli – non si voluto è fare del clamore mediatico.

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La Chiesa non è un intreccio di interessi, è opera dello Spirito Santo

Proseguendo il ciclo di catechesi sul Mistero della Chiesa, papa Francesco si è soffermato sul tema La Chiesa: tempio dello Spirito Santo. Attingendo alla Costituzione Dogmatica Lumen Gentium (n° 6), il Santo Padre ha menzionato la metafora del tempio.

Nell’Antico Testamento, il Tempio di Salomone era “il luogo dell’incontro con Dio nella preghiera”, all’interno del quale era presente “l’Arca dell’alleanza, segno della presenza di Dio in messo al popolo”, con le sue “Tavole della legge, la manna e la verga di Aronne”.

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Il Papa ai giovani: “Non abbiate paura di andare controcorrente!”

Alla vigilia della festa liturgica di San Giovanni Battista, papa Francesco ha indicato nel profeta e ultimo precursore di Gesù Cristo, l’esempio del martirio e di quell’“andare controcorrente” che dovrebbe caratterizzare i cristiani di ogni tempo, in particolare i giovani.

Affacciandosi alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, per la recita dell’Angelus, il Santo Padre ha esordito ricordando le parole del Vangelo di oggi. «Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà» (Lc 9,24).

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Il Libano consacrato al Cuore Immacolato di Maria

Una settimana fa, domenica 16 giugno, il Patriarca di Antiochia dei Maroniti, il card. Boutros Bechara Rai, ha consacrato il Libano e tutto il Medio Oriente al Cuore Immacolato di Maria. L’atto è avvenuto tramite la recita di una supplica letta a margine di una liturgia eucaristica nel Santuario nazionale di Nostra Signora del Libano a Harissa.  Intorno alla Basilica, è accorsa una moltitudine di fedeli raccolti in preghiera affinché tale atto impedisca al Libano di essere “contagiato” dai conflitti che dilaniano la Siria.

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Quanto è difficile amare i nemici….!

 La forza del cristiano è la sua capacità di amare. Soprattutto amare chi gli fa del male, chi lo odia, chi gli è nemico. Non è certo un istinto naturale farlo, ma è quello che Gesù chiede per essere quanto più vicino a Lui che non si è vendicato di chi lo ha tradito o lo ha inchiodato sulla Croce.

Da questa riflessione si è sviluppata  l’omelia di Papa Francesco nella Messa mattutina a Santa Marta, celebrata mercoledì 19 giugno.

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Tra i cristiani l’unità è sempre superiore alle divisioni

Come anche il Concilio Vaticano II ha ribadito, la Chiesa è il Corpo di Cristo. Su questo assunto fondamentale della fede cristiana, papa Francesco ha articolato la sua catechesi in occasione dell’Udienza Generale.

Il Santo Padre ha esordito meditando il notissimo passo neotestamentario della conversione di San Paolo (cfr. At 9,4-5). “Questa esperienza di san Paolo ci dice quanto sia profonda l’unione tra noi cristiani e Cristo stesso – ha commentato il Papa -. Quando Gesù è salito al cielo non ci ha lasciati orfani, ma con il dono dello Spirito Santo l’unione con Lui è diventata ancora più intensa”.

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Atea e bestemmiatrice, a 19 anni rimane incinta…

Alessandra aveva diciannove anni quando si è accorta di essere incinta. Era stata cresciuta da una madre emancipata, separata, fieramente autonoma. Alessandra era libera di fare tardi la sera, di dormire fuori, di fare quello che voleva con i ragazzi. La sua mamma per lei era un mito, così diversa dalle altre, così poco opprimente.

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