O Germoglio di Iesse

NOVENA DI NATALE

4° giorno

Venite, adoriamo il Re nostro Signore che sta per venire! 

Lettura

Is 11,1-10

In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. In quel giorno avverrà che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa.

Meditazione

Nel nostro itinerario verso il Natale, il profeta Isaia ci ha fatto ascoltare una parola di speranza. In contrasto con la desolazione descritta nel capitolo precedente a questo brano, il Profeta annuncia che un virgulto nasce dal ceppo di un albero reciso. Il germoglio, già annunciato in Is 6,13, è un discendente davidico. Si ricorda il padre di Davide, Iesse, per sottolineare l’umiltà degli inizi e non la potenza del monarca. Lo Spirito è la forza attiva di Dio, che riposa sul nuovo sovrano, accordandogli i suoi doni che permettono un governo giusto. La descrizione di un mondo riconciliato rimanda al quadro ideale della creazione (Gen 1) dove non c’è alcuna violenza. L’intero mondo viene rinnovato e in esso domina la pace per tutti. La concordia che regna tra gli animali diventa metafora di una novità, quella di un’umanità riconciliata, che ha lasciato alle spalle l’ingiustizia e che sperimenta la pienezza del dono della sapienza. Sappiamo che i giudei contemporanei di Gesù aspettavano il Messia. Isaia è il primo Profeta scrittore che annuncia la Sua venuta. E’ la terza volta che lo fa, servendosi in questo caso dell’immagine del virgulto che germoglia dalle sue radici dopo che l’albero è stato abbattuto. Con questo modo di parlare, il Profeta vuol mettere in luce che l’Emmanuele, il Bambino che è nato per noi, è un nuovo Davide più che un suo discendente.

Lo Spirito di Dio, principio di vita e di salvezza, si poserà stabilmente sul Messia. Grazie a questo Spirito, Egli potrà instaurare la giustizia. Sarà sempre attento alle necessità dei piùì deboli e stabilirà un regno di pace in cui i piccoli e i poveri saranno i privilegiati. L’annuncio di Isaia si è realizzato con la venuta di Gesù, “figlio di Davide”. Innalzato sulla croce, Egli è il “vessillo” intorno a cui si radunano i popoli.  Dio l’ha risuscitato ed egli vive nella gloria del Padre e nell’iimenso corpo della Chiesa, alimentando la speranza di un mondo più giusto e più ricco d’amore. Anche noi attraverso i Sacramenti del Battesimo e della Cresima, abbiamo ricevuto i doni dello Spirito elencati da Isaia. Apriamo il nostro cuore al mondo nuovo. E’ Gesù, che viene, la nostra speranza. Che lo Spirito rinnovi in noi la consapevolezza dei Suoi doni e ci trasformi nell’umanità nuova, libera e unita nell’amore del Signore.

O Germoglio di Iesse

che ti innalzi come segno per i popoli,

tacciono davanti a te i re della terra

e le nazioni ti invocano:

vieni a liberarci, non tardare.