2012 – 2° incontro di preparazione alla consacrazione

Catechesi registrata del 26 maggio

Un cordiale saluto a tutti! Vorrei presentarmi prima di entrare nel tema che, per grazia di Dio, abbiamo l’opportunità di riflettere in questo pomeriggio.

Mi chiamo Padre Hernan Jimenez, sono nato in Messico e vi porto un saluto dalla Madonna di Guadalupe, il  santuario che amiamo tanto in Messico e che protegge la nostra Nazione.

Sono stato ordinato Sacerdote nel 1991 e il Signore mi ha fatto l’immenso dono di essere stato ordinato a Roma, nella Basilica di San Pietro, da Papa Giovanni Paolo II.

Per tutta la vita e anche l’eternità continuerò a ringraziare Gesù per questo regalo così meraviglioso. Dopo la mia ordinazione ho lavorato in Italia, sono stato a Padova come rettore della chiesa di S. Canziano, lì sono stato 5 anni ma in Italia ho lavorato più o meno 12 anni, occupandomi delle vocazioni. Nel 1995, dopo un momento di difficoltà nel mio sacerdozio, il Signore mi ha concesso di finire in ginocchio a Fatima, nella cappellina delle apparizioni, per fare la mia consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Ho avuto la fortuna di fare questo pellegrinaggio insieme all’allora Vescovo di Novara Mons. Renato Corti, con tutti i Sacerdoti e seminaristi della diocesi.

Nel 2001 il Signore mi ha chiesto di finire il mio periodo italiano e mi ha riportato in Messico dove ho lavorato per 10 anni, fino al novembre scorso. Il mio compito riguardava le vocazioni, la formazione dei giovani, delle coppie e i poveri. Con l’aiuto del Signore e di Maria sono nate iniziative stupende e favore dei nostri fratelli che hanno molto meno di noi per quanto riguarda i quattrini, ma hanno un cuore talmente povero e aperto a Dio che lavorare per loro diventa un dono per sé. Perché lì si impara che la gente è talmente povera da non avere niente a cui aggrapparsi, quindi cercano Dio: Dio è la mia sicurezza. Perché sono felice se non ho niente? Perché Dio mi ama!

Mi ricordo la mamma di un parroco che ci ospitava per fare la missione nella sua comunità (28 comunità sparse nelle montagne), era una donna di 98 anni, piccoletta così, lavorava tutto il giorno per servire suo figlio Sacerdote. Piena di rughe! Bellissima perché era l’anima che brillava negli occhi di quella mamma. Pioveva e la vedevo che guardava alla finestra: “Nonna, cosa guarda?”  E lei:  “Ringrazio Dio per l’acqua, figliolo!”

“Ma perché, nonna, se qui piove spesso?”  “Quando noi abbiamo sete ci spostiamo alla ricerca dell’acqua, ma queste povere piante sono lì dove Dio le ha messe, in attesa che il Padre capisca che hanno sete e mandi un po’ d’acqua per loro” Tutto in quella chiave! Era una donna che apriva la bocca e diventava una specie di catechismo vivente!

Lo scorso novembre il Signore ha suonato il campanello e mi ha detto: “Ora ritorni in Italia e vai a Roma a lavorare in seminario, a collaborare per la formazione dei futuri Sacerdoti” e da allora mi trovo là.

Ho accolto l’invito e oggi sono qui a Conegliano per parlare di qualcosa che veramente è un dono straordinario dell’amore di Dio per noi.

Ma mentre pregavamo le tre decine del santo Rosario mi è venuto in mente di condividere con voi tre litanie che mi sono nate nel cuore e che prego ogni volta che recito il Rosario. Riguardano i tre santuari mariani che hanno avuto un’importanza fondamentale nella mia vita: Guadalupe, Medjugorje, Fatima. Sappiamo che la Madonna si manifesta in modo diverso, ma resta sostanzialmenteLei. Non facciamo come i fedeli di quel parroco mio amico che aveva una parrocchia veramente semplice e poco istruita, intitolata alla Madonna di Lourdes. Una domenica però arrivava un’immagine di una Madonna di Fatima, allora, al termine della Santa Messa dice: “Fratelli, oggi siamo in festa perché nel pomeriggio arriva la Madonna di Fatima che è molto amica della nostra Madonna di Lourdes e viene a trovarci!” Allora applausi e tutti i fedeli felici perché arrivava l’amica della loro Madonna di Lourdes…

Quindi dicevamo che sono tre santuari dove Maria ha voluto manifestare il Suo amore. Ora quando io finisco una decina del Rosario dico: “Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, etc…” poi concludo con “Maria regina della pace prega per noi; Madonna di Guadalupe accoglici nel Tuo amore; Vergine di Fatima a Te ci consacriamo”. 

Medjugorje è scuola di preghiera: Pregate, pregate, pregate: Maria, Regina della pace prega per noi.

A Guadalupe  Maria ha detto: “Ti preoccupi? Sei nell’angoscia? Perché? Io sono qua e sono tua Madre, di che cosa ti preoccupi? Te non sai che ti porto stretto al mio grembo e sei sotto il mio abbraccio? Voglio che sia costruita una piccola casa su questo colle per accogliere tutte le preghiere dei miei figli, tutte le loro sofferenze, per asciugare le loro lacrime, per  riempire di gioia e consolazione i loro cuori. Madonna di Guadalupe accoglimi nel Tuo amore!

Vergine di Fatima a Te ci consacriamo: il messaggio di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria!

Questo pomeriggio vorrei parlare della consacrazione al Cuore Immacolato di Maria e lo Spirito Santo: domani (27 maggio) è la grande festa della Pentecoste e dobbiamo supplicare il dono della Spirito attraverso l’intercessione di Maria.

Il nostro mondo ha bisogno dei doni dello Spirito Santo: luce, amore, unità!

Vorrei cominciare leggendo il n 5 del Trattato del Montfort, che io mi auguro voi abbiate letto o cominciato a leggere e meditare, perché questo è un di quei libri che durerà per tutta la vita: “Maria è l’eccellente capolavoro dell’Altissimo, Maria è la Madre ammirabile del Figlio, Maria è la Fonte sigillata, la sposa fedele dello Spirito Santo, Maria è il santuario e il riposo della Santissima Trinità dove Dio si trova in modo più sublime che in qualsiasi altro luogo dell’universo”.

Bellissimo paragrafo che ci permette di capire il disegno di Dio sull’anima umana, l’amore di Dio Padre che si riversa su una creatura che non esiste, che creerà tra un attimo, e l’ha pensata con una tale dignità che si può definire un capolavoro dello Spirito Santo. Che tristezza a volte vedere il nostro mondo che, dimenticando l’intimità del rapporto che Dio vuole avere con l’essere umano, si perde nelle cose del mondo. Non capiamo la nostra vocazione cristiana di essere tempio, casa, santuario, figlio del Dio vivente. Allora dobbiamo riempire la nostra sete di amore nell’avere: cose, soldi, titoli, successo… perché sento che sono fatto per qualcosa di grande, sì: per l’amore di Dio! Se Maria è questo miracolo dell’azione dello Spirito Santo, noi vorremmo capire che cosa ha fatto lo Spirito Santo in Lei, perché se lo ha fatto in Maria lo vuole fare anche in ciascuno di noi.

La consacrazione che noi facciamo al Cuore Immacolato di Maria ha questo scopo: Aiutami Maria a rendermi docile all’azione dello Spirito Santo, affinché compia in me il progetto del Padre. Ecco lo scopo della consacrazione!

Capisco che è alto, è importante, è profondo! A volte non so neanche come pregare: “Ma Padre, Tu mi stai dicendo che devo diventare il capolavoro dello Spirito Santo, il tempio della Santissima Trinità e io non so se prego bene o prego male! Io non capisco ancora, e ancora dubito, se la mia preghiera veramente arriva al cuore di Dio o parte, fa tre metri e poi cade stanca sulla terra”.

Bene, per poter compiere la nostra vocazione cristiana e diventare figli come il Figlio, creature di un Creatore pieno di amore, servi (quindi obbedienti) di un Signore, quindi per arrivare in cielo alla nostra eterna felicità, abbiamo bisogno di Maria. Io mi consacro, divento tua proprietà, voglio essere tuo figlio prediletto, mi nascondo nel tuo Cuore affinché Tu e lo Spirito Santo mi aiutiate a vivere in pienezza ciò che Dio vuole da me.

Già con queste poche parole la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria ha bisogno di due atteggiamenti propri dell’essere umano, ma in questo momento un po’ scarsi nell’essere umano.

Il primo è la ricerca del silenzio, perché se non faccio silenzio non ascolto la voce di Dio che di solito non urla, parla piano, suggerisce, bisbiglia. Certo, se io faccio rumore attorno a me o quando salgo in macchina apro la radio per ascoltare le notizie che ho già letto al mattino e che vedrò poi alla sera al telegiornale (e magari sono le stesse), o magari come fanno i giovani con i cellulari … ai miei giovani in Messico dicevo: “Guarda che se spegni il blackberry non ti manca l’ossigeno!”. “Padre, devo essere collegato con l’universo!”, ma per che cosa? Quando ti regalerai un po’ di silenzio? Altrimenti non si ascolta lo Spirito Santo.

Il secondo atteggiamento è l’esame di coscienza quotidiano. Prima di addormentarmi faccio una breve riflessione: ho ascoltato lo Spirito Santo oggi? Che cosa mi ha detto? Che cosa mi ha suggerito? Ho obbedito allo Spirito? Tutti gli esseri umani possono fare una scelta. Io vivo secondo i miei parametri: se notiamo quando a qualcuno pongono una domanda questo risponde: “Secondo me…” e magari quello seduto accanto risponde “Secondo me ecc…”. Ma la Madonna ha un altro modo di pensare, Lei ad una domanda risponde: “Secondo Dio…”.

Esame di coscienza: sono una persona che vive secondo il disegno di Dio? Secondo la voce di Dio che risuona in me, o sono una persona che si nasconde dietro la frase: “Ma io sono fatto così!” Appunto, tu sei fatto così ma il Signore ti chiama ad essere cosà, e quindi bisogna cambiare, mettersi nelle mani di Maria, nel suo Cuore, lasciarsi modellare dallo Spirito Santo. Bisogna capire che io sono fatto così ma il Signore mi vuole trasformare.

La preghiera è importante per tenerci uniti allo Spirito, per ricordare che voglio vivere la consacrazione a Maria, per riflettere prima di agire e chiedermi: la Madonna farebbe così?

Qualche mese fa ho ricevuto una bella lezione da una mamma, pure lei consacrata a Maria. Ve la racconto.

Arrivo a Roma con l’incarico, mai fatto in vita mia (io sono un prete ruspante fatto per la strada, i giovani, la missione in cammino) di essere rettore del seminario, non vi dico il mio stupore anche perché il rettore deve essere un esempio e io sono 25 anni che vivo fuori dal seminario… ma i superiori hanno detto così. Un settimana dopo l’inizio del mio incarico, la sera delle ordinazioni sacerdotali arriva questa mamma con la sua famiglia e mi invitano a mangiare la pizza a Roma, e così il rettore va a Roma in pizzeria. Dopo aver aspettato un’infinità di tempo, torniamo alla macchina alle 22,45 circa camminando per le strade di Roma. Ad un certo punto mentre parlo con la famiglia alzo lo sguardo e vedo 5 ragazzi giovani con la talare e lo zaino sulle spalle. Mi è sembrato strano trovare a quell’ora per le strade di Roma dei seminaristi e pensavo “Guarda un po’ questi seminaristi moderni”, si avvicinano, li guardo in faccia e mi accorgo che sono i miei seminaristi! Alle undici di sera! In giro per Roma!  Non è un’abitudine nostra! Anche loro alzano lo sguardo, mi vedono e sbiancano. Allora io mi fermo e dico: “Bella mossa, ragazzi! L’unica cosa che non avevate mai immaginato era proprio trovare il rettore sulla vostra stessa strada! Chi vi ha dato il permesso di uscire dal seminario a quest’ora?” Loro non avevano parole per replicare… “Siete stati a cena? Sì? Bene! E chi ha pagato se voi non avete soldi?” Poveretti, non riuscivano dalla paura a giustificarsi in modo coerente (poi ho capito un po’ meglio la storia e poteva anche andare bene se non fosse per il fatto che non avevano chiesto il permesso). Allora ho detto: “Ragazzi, ne parleremo domani, buonanotte” avevano le orecchie basse come i cocker… Poveretti! Con il carattere che Dio mi ha dato… apriti cielo! La mamma che ha visto e ascoltato tutto ha detto tra sé: “Poveri ragazzi, chissà domattina questa qua cosa gli fa! Lui che non è abituato ai seminaristi… scoppia!” E’ stata zitta per un po’ e poi mi ha detto: “Padre, perché non pensi come reagirebbe la Madonna in questa circostanza? Se qui con noi ci fosse Maria, domani cosa direbbe a questi ragazzi? In quale modo?”. Lì per lì non ho detto niente ma questa volta il cocker ero io!

Tornato in seminario sono andato in cappella e mi sono detto: “Ma che poveraccio che sei! Vedi Signore che io non sono fatto per fare il rettore!”.  Io sarei scoppiato, invece quelle parole mi hanno fatto riflettere… Il giorno dopo chiamo i ragazzi (avevo già preparato il discorso), questi poveretti tremavano non sapendo come avrei reagito…  Dico: “Ragazzi, vi rendete conto di come vi ama Dio? Vi immaginate? Io non esco mai dal seminario e l’unica sera che lo faccio trovo voi che siete usciti senza il mio permesso. Vi rendete conto quanto vi ama il Signore? Perché Lui sa che dentro di voi c’è un tumore, una ribellione, la voglia di ingannare. Non perché siete andati a mangiare una pizza, o l’avete fatto senza aver detto niente o aver usato soldi non vostri. Ma perché questa mattina avreste fatto come se niente fosse con cinismo, con l’inganno, deformando la coscienza. Per uno che diventerà Sacerdote è un tumore. La Madonna lo sapeva e ha permesso quell’incontro. Andate fratelli dalla Madonna e fate i conti con Lei!”. Usciti i ragazzi mi sono guardato allo specchio e mi sono detto: “Questo non sei tu!”,  infatti quello non ero io ma il frutto del Cuore Immacolato di Maria che insieme allo Spirito Santo lavora in me, in ciascuno di noi che ci siamo consacrati a Lei!

Perché, come dice san Paolo, lo scopo della vita dell’essere umano è essere conformi all’immagine di Suo Figlio, assomigliare a Gesù nella Sua capacità di amare, nei sentimenti del Suo Cuore, nel modo in cui stabilisce una relazione con gli altri. Per riuscire a compiere questa altissima missione abbiamo bisogno del Cuore Immacolato di Maria. Ci può aiutare in particolare questa preghiera:

Spirito Santo
illumina la mia intelligenza,
infiamma il mio cuore,
fortifica la mia volontà.

Consacriamo a Dio le tre facoltà più importanti del nostro essere umano!

Spirito Santo illumina la mia intelligenza: che io impari a giudicare le cose che succedono nel mondo, nella mia famiglia, nel lavoro, in parrocchia, con gli altri secondo la luce di Dio.

Spirito Santo infiamma il mio cuore: dammi la capacità di amare come ama Gesù, dammi la capacità di amare come ami Tu. Un amore nuovo che innanzitutto sa avere fiducia, poi che sa perdonare.

Spirito Santo fortifica la mia volontà: perché chi di noi può dire: Ho una volontà obbediente alla luce dello Spirito e forte per seguire le Sue ispirazioni? Quante volte sento dire: “Vorrei, vorrei tanto Padre, ma poi cado” , come quando si fa una dieta: “Vorrei proprio ma quel giorno arriva il tiramisù fatto in casa… mamma mia, non è possibile… ma proprio oggi doveva arrivare? Beh, ne mangio solo un cucchiaio…” e da lì cominciamo a cadere, cadere.

Questa bellissima preghiera invece me l’ha suggerita un Sacerdote polacco quando sono andato a confessarmi al Santo a Padova, dicendomi di ripeterla spesso:

Spirito Santo

Innamorami di Gesù

Con il Cuore di Maria.

Che cosa ha fatto lo Spirito Santo in Maria?

Dice il Vangelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di Te e su Te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo”. Ha avvolto Maria, la sua ombra l’ha coperta pienamente. Era proprietà dello Spirito Santo, un’unica e profonda relazione nel Cuore di Maria attenta alla Sua voce. La fa Tempio della Sua gloria, Tabernacolo della Sua presenza.

Che significa questo? Significa cinque cose che in Maria sono completamente dono, mentre in noi abbiamo bisogno di lavorarci dietro con l’aiuto di Maria e dello Spirito Santo.

Che significa che lo Spirito Santo ha coperto Maria?

1° l’ha preservata dal peccato, l’ha fatta nascere immacolata. Se lo Spirito Santo avvolge me, con il Suo aiuto, io devo lavorare per allontanarmi dal peccato. In Lei dono affinchè mi possa aiutare ed in me questo atteggiamento sarà una conquista. Quindi: Aiutami, Madre, a creare fra me e il peccato una frattura. E tutti noi qui presenti conosciamo la nostra anima e sappiamo che abbiamo un tipo di peccato che accogliamo volentieri, arriva alla nostra anima e trova sempre la porta aperta. Per qualcuno sarà un caratteraccio tremendo che scoppia con un’ira intrattabile, per un’altra sarà una libertà nel muovere la lingua e distruggere il prossimo, per un altro sarà perdere le ore davanti al computer fino alla schiavitù. Devo combattere il peccato che sta creando una catena dentro di me!

2° frutto dello Spirito Santo in Maria: la riempie con i Suoi doni. I doni dello Spirito Santo sono completamente riversati nell’anima di Maria, noi invece li dobbiamo chiedere. Chiediamoli però! Penso a una mamma che ha tre bambini: Marco, Lucia e Andrea; questi figli cominciano a crescere e Marco rivela il carattere più semplice di questo mondo: trasparente come il cristallo, buono come il pane. Siccome Marco è il primo figlio, la mamma pensa che saranno tutti così, in realtà Lucia è completamente diversa: è difficile, problematica, lontana, insopportabile a se stessa. La mamma pensa: di chi sarà figlia, questa? Ha sicuramente preso tutto dal papà!

Un figlio, una realtà; due figli, due realtà; tre figli, tre realtà. Tre adolescenti, tre universi diversi. Quanto sapienza serve ad una mamma per saper bene consigliare, esigere, accogliere, nell’essere ferma, comprensiva. Quanta prudenza deve avere una coppia di genitori per lavorare insieme, in sintonia! Ecco l’importanza dei doni dello Spirito Santo per compiere la nostra missione sulla terra.

3° frutto: lo Spirito Santo fa dell’anima di Maria un tempio, cioè qualcosa di sacro. In un tempio di solito c’è silenzio perché c’è la presenza di Dio; in una piazza invece di solito c’è il mercato. La tua anima assomiglia di più a un mercato dove tutti trovano le porte aperte, dove ci permettiamo di vedere e ascoltare di tutto, di pensare a qualunque cosa; o la tua anima sembra piuttosto un santuario dove non c’è spazio per le cose futili, per mantenere accesa la lampada della presenza di Dio in te, per proteggere il tuo spirito.

4° frutto: lo Spirito Santo insegna a Maria a dire “Amen”. Amen, così sia! Quando la volontà di Dio è uguale alla mia, è facilissimo dire amen alleluia; poi arriva Dio e ti chiede un’altra cosa.

Vi dico una cosa personale: che esempio mi hanno dato i miei genitori! Dopo dieci anni di lavoro in Messico, vicino alla famiglia, in cui il Signore ci ha concesso bellissimi momenti di unità in cui è stato facilissimo dire amen, la volontà di Dio mi ha chiamato ancora in Europa. Vai a dirlo a tuo papà che ha 85 anni e a tua mamma che ne ha 83! Nessuno lo dice, ma quando li saluti tutti pensiamo la stessa cosa: magari è l’ultimo saluto, devo abbracciare mio papà e dirgli: “Ci vediamo in cielo, papà!”; devo dare un bacio a mia mamma e dire: “Il prossimo bacio te lo darà Gesù da parte mia!”. Devo girarmi e partire. Sì, lo devo fare!

“Signore, si spezza il cuore!”  “Sì”  “Signore, si spezza il cuore a loro!”  “Sì”

Ma non si spezzava forse il cuore di Maria ai piedi della croce? Non si spezzava il cuore di Maria vedendo Gesù lungo la via dolorosa? Forse non si è spezzato il cuore di Maria il giorno in cui si è alzata e, sentendo troppo silenzio in casa, va alla camera di Gesù e si accorge che non c’è più: è partito per la vita pubblica e Lei rimane sola.

A volte la volontà di Dio ci chiede un amen profondo, denso di contenuto, spinto dall’amore, sostenuto dalla sofferenza: “amen, non capisco ma se me lo chiedi Tu per fede ti dico amen!”.

La consacrazione al Cuore Immacolato di Maria è: “Aiutami, Madre, a camminare su questa terra come l’hai fatto  Tu. Dicendo non “perché a me?” oppure “perché alla mia famiglia questa difficoltà?”, ma imparando a dire: Amen! Così sia!”.

5° frutto: lo Spirito Santo ha fatto dire a Maria queste parole: “Ha guardato l’umiltà della sua serva”. Mossa dallo Spirito, Maria canta il suo amore al Padre e si definisce schiava di Dio, serva di Dio. Ma prima dice due parole molto interessanti: “Dio ha guardato… “. Dio guarda, conosce la nostra vita, i nostri pensieri, a Lui interessa conoscerci, capirci, avvicinarsi alla nostra realtà.

Ma cosa guardano volentieri gli occhi di Dio? L’umiltà!

Dio gradisce immensamente l’umiltà, l’essere umano che sa di essere creatura. Io vivo sulla terra perché Tu mi hai amato, hai scritto un disegno su di me e io voglio compiere quel disegno d’amore con l’aiuto di Maria.

Umiltà non è dire: “Non valgo… non servo a niente… non ho nessuna qualità…” questa è ingiustizia verso Dio. Umiltà è riconoscere i propri difetti, le proprie qualità, ma soprattutto è considerarmi una creatura, creata da Qualcuno, chiamata ad amarlo e ubbidirlo. Questa è l’umiltà!

Una creatura umile sa di essere fratello o sorella degli altri perché abbiamo un unico Padre in cielo e quindi vive per Dio e vive per far felice i fratelli. Per vivere così, la consacrazione è il cammino più semplice, più profondo, dove lasciamo a Maria e allo Spirito Santo realizzare in noi questa bellezza.

E così la vita di Maria si è incentrata completamente in Gesù.

La presenza di Dio nel Suo Cuore: ecco un altro dono della consacrazione.

Prendere coscienza che non devo andare a cercare Dio in cielo, che non devo sparare la mia preghiera con un arco potentissimo per vedere se riesce ad attraversare le nubi e arrivare al cuore di Dio. No, Dio non è fuori, Dio è dentro. Dio non è lontano ma è vicino.

Se vuoi che Dio ti ascolti, parlaci piano perché ce l’hai dentro.

Se vuoi avere la certezza di trovarti con Dio, chiuditi in camera ed entra dentro di te, nel più profondo di noi stessi brilla la presenza di Dio.