Il testamento di Gesù

Gesù, vedendo lì ai piedi della croce la Madre e accanto a Lei il discepolo che egli amava disse: “Donna, ecco il tuo figlio”, e al discepolo: “Ecco tua Madre!”.

Il vero amore non ha bisogno di molte parole, ma in ciascuna mette tutto se stesso. Così avviene nelle due affermazioni “ecco tuo figlio, ecco tua Madre”, che tesoro di amore, di luce, di consolazione e di insegnamento vi è racchiuso.

Nella mente di Gesù la Madre è al primo posto e, nelle sofferenze della morte, è la sua ultima preoccupazione. L’ultima sua volontà è di provvedere alla vita e all’avvenire di Lei affidandola alla protezione del discepolo amato. Certo non può toglierle il dolore della separazione, ma lo mitiga amorosamente perchè l’affida come l’eredità più preziosa al discepolo Giovanni, colui che, dopo sua Madre, Egli più ama. E’ il discepolo che  ha riposato sul suo cuore e che più di ogni altro ha attinto al suo spirito.

Per la santissima Vergine quest’ultima parola è l’estrema disposizione del Figlio, è la parola del commiato. Si avvicina la fine, Egli sta per andarsene; lei resterà senza di Lui. Un altro lo deve sostituire: “ecco tuo figlio”. Ma potrà mai essere sostituito il Figlio concepito dallo Spirito Santo, che ha portato accanto al cuore, ha partorito, accarezzato e curato da bambino con indicibile gioia?

Quel Figlio con il quale ha vissuto in grande intimità, per trent’anni, unico scopo dei suoi pensieri, delle sue azioni e del suo amore? Impossibile! E tuttavia queste parole furono di dolce consolazione alla sua anima. Sono una decisione del Figlio, suo desiderio e sua volontà. Questo per Lei era più di ogni altra cosa.

Che grande grazia se Gesù, indicando ciascuno di noi , dicesse a sua Madre: “Ecco i tuoi figli che mi stanno più vicini, sii anche per loro madre speciale!”.

Tratto dal libro “La passione” di Madre Speranza di Gesù