L’Immacolata Concezione, una grazia storica

Da qualche settimana vengono inanellate numerose ragioni per situare l’anno di nascita di Gesù nel 2 a.C. ed altre La Bussola Quotidiana ne sottoporrà all’attenzione dei lettori. 

L’approssimarsi della festa dell’Immacolata Concezione suggerisce di aprire una parentesi mariana, ricavando dalle informazioni raccolte su Gesù un indizio circa questo fondamentale episodio della vita di Sua (e nostra) madre.

È nozione largamente condivisa dagli studiosi degli usi e dei costumi dei tempi di Gesù, che le ragazze (non solo tra gli ebrei) venissero promesse spose dopo il compimento dei 14 anni. Considerando che Maria era già promessa sposa di San Giuseppe, ma ancora non abitava con lui, all’annuncio della sua maternità verginale, possiamo concludere che il bambino, nove mesi dopo, nacque dopo che la Madonna aveva compiuto 15 anni.

Tenendo ferma l’ipotesi che Gesù sia nato nel 2 a.C. (sul finire dell’anno), Maria già quindicenne doveva essere nata nel 17 a.C. e così il suo concepimento, di nove mesi anteriore, cadde sul finire del 18 a.C. Un cenno cronologico del vangelo (Gv 2,19-23) ben si attaglia ad essere accostato alla ricostruzione del tempio, la casa per farvi abitare Dio.

È un’iniziativa unilaterale di Dio che in previsione dell’Incarnazione in sembianze umane (ma facendo tutta la “trafila”, da embrione a uomo adulto), predispose un grembo degno di tanta missione. Questa redenzione preventiva di una creatura umana, preservata dal peccato originale, riportata alla condizione iniziale della creazione (prima della pretesa dell’uomo-creatura di fare a meno di Dio-creatore), inaugura la redenzione attuata dal Figlio di Dio, Gesù crocifisso, che morendo sconfigge il peccato. Tra la fine del 18 a.C. e l’inizio della primavera del 33 d.C. trascorrono 49 anni e qualche mese, un giubileo: nel cinquantesimo anno Dio libera l’umanità schiava del peccato.   

Curioso è sapere che questa deduzione, non priva di suggestivi sviluppi, ha avuto un’indiretta conferma dagli scritti di Clemens Brentano, il poeta che riferì le visioni di suor Caterina Emmerick. Riassumo in breve le citazioni storico-geografiche scritte nel libro Vita della santa vergine Maria: 1) Maria visse 63 anni meno 23 giorni. 2) dopo la pasqua di Gesù, ella visse circa 3 anni a Gerusalemme, poi 3 a Betania e 9 a Efeso. 3) dopo 3 anni a Efeso, Maria tornò una prima volta a Gerusalemme. Ci ritornò solo un’altra volta, diciotto mesi prima dell’assunzione; non morì a Gerusalemme. 4) visse altri 14 anni e due mesi dopo l’ascensione del Signore. 5) spirò alla stessa ora di Gesù (le 3 del pomeriggio) e fu sepolta, ma il suo corpo presto scomparve 6) Maria rimase incinta di Gesù poco più che 14enne.

Utilizziamo queste informazioni incrociandole con quelle di altre fonti precedenti e successive all’epoca in cui visse suor Emmerick: la data della pasqua cristiana è quella della notte tra sabato 2 e domenica 3 aprile del 33, corrispondente ad un 14 nisan in venerdì. L’anno 33 calza a pennello con la profezia di Daniele delle 70 settimane di anni, computate a partire dalla missione di Esdra nel 458 a.C. Quattordici anni e due mesi dopo l’ascensione significa andare dal 3 aprile (resurrezione) del 33 d.C. al 12 maggio (quarantesimo giorno) e quindi, 14 anni e 2 mesi dopo, a metà luglio del 47 d.C..

La Madonna avrebbe concluso la vita terrena (per alcuni si sarebbe solo addormentata), probabilmente il venerdì (come desumibile dal calendar converter disponibile su internet: i calendari cambiano, ma i giorni della settimana si succedono sempre uguali, di sette in sette) 12 luglio; l’assunzione sarebbe avvenuta tra sabato e domenica. Da notare che suor Caterina precisa che il periodo in cui la Chiesa festeggia l’assunzione è quello giusto, ma il mese dipende dall’anno: non è così criptico, poiché nel calendario lunare le feste non hanno un giorno fisso, come constatiamo per la data della pasqua.

Retrocedendo di 63 anni (meno i 23 giorni) arriviamo alla data di nascita di Maria: è il 5 agosto del 17 a.C.: una domenica! Un calcolo siffatto si è reso evidente soltanto diciotto secoli dopo i fatti accaduti e solo grazie alle apparizioni ad una veggente e solo se qualcuno prende in considerazione la Madonna. Un cristiano che non guarda a Maria non arriverebbe a questa conoscenza di Gesù… A Medjugorje una veggente (1 agosto 1984) ha riferito in un messaggio che il compleanno della Madonna sarebbe il 5 agosto! Quel giorno (1 agosto 1984) la Madonna specificò che pochi giorni dopo si celebrava “il secondo millennio della mia nascita”: infatti 2000 anni prima del 1984 si è nel 17 a.C. (l’anno zero non esiste)… Nel vangelo di Giovanni (2,20) il tempio aveva 46 anni quando Gesù si mise a discuterne con i giudei: non un numero a caso, se corrispondeva all’età della sua mamma! Se suor Caterina o Brentano hanno escogitato scientemente tutto questo c’è da stupire per la capacità di far quadrare tutti i particolari. Se invece è tutto vero, c’è da rimanere allibiti.

Alcune tradizioni orientali parlano dell’Immacolata Concezione già dal VI al VII secolo. Dopo la comparsa a Loreto (nel 1294, la ricorrenza è in questi giorni) della casa di Nazaret, ci fu la celebre disputa del francescano Giovanni Duns (Scoto) alla Sorbona nel 1308, per convincere della razionalità teologica dell’Immacolata Concezione di Maria (Cristo è redentore di tutti, quindi anche di Maria, ma Lei prima della nascita, e in ogni caso sempre a motivo di Cristo stesso, che l’avrà per madre…).

In questi secoli si consolida la tradizione e la devozione popolare. L’Immacolata diventa festa del calendario romano dal 1476. Nel 1519 inizia la riforma di Lutero (era un devoto della Madonna e non c’entra con gli sviluppi antimariani del protestantesimo). Nel dicembre del 1531 in Messico c’è il miracolo di Guadalupe. Le più moderne tecnologie hanno permesso di scorgere negli occhi dell’immagine venerata a Città del Messicco la “fotografia” dell’istante in cui sulla tilma è comparsa la figura che non risulta dipinta (una “sindone mariana”). Nel linguaggio dei nativi (il nahuatl) la parola coatlaxopeuh, da cui deriva guadalupe, significa “colei che calpesta il serpente”. La Madonna morenita ha la luna sotto i piedi. E’ rappresentata come una donna in dolce attesa. Le stelle attorno alla vergine corrispondono perfettamente alle costellazioni presenti nel cielo del Messico nel solstizio di inverno (il 1531 precede la riforma gregoriana: il solstizio era in anticipo di 10 giorni rispetto al 21/12). 

Nel 1570 Pio V pubblica il nuovo Uffìcio per la festa dell’Immacolata. Nel 1708 Clemente XI estende la festa, divenuta d’obbligo, a tutta la cristianità. Seguono gli anni illuministi e della Rivoluzione Francese. La Chiesa è perseguitata. Nel 1830 c’è un’apparizione proprio a Parigi! Dopo gli scempi delle guerre napoleoniche, nel 1854 Papa Pio IX afferma il dogma dell’Immacolata Concezione e fissa la festa dell’8 dicembre. Nel 1858 a Lourdes la Madonna dice di essere l’Immacolata Concezione (ci sono fonti che affermano che Bernadette Soubirous indossasse una medaglia della Rue du Bac).

L’Immacolata Concezione non è stata calata dall’alto, nel senso del Papa di Roma, ma è il frutto di un secolare avvicinamento, segnato da eventi molto “strani”. E’ una memoria decisiva per la redenzione, totalmente intrinseca all’incarnazione di Gesù. Il peccato originale è un dogma cattolico, ma è soprattutto una reale catastrofe dell’umanità: non solo morale, ma genetica, “incarnata nella specie”. L’intera logica della redenzione – la mutazione introdotta da Dio nella natura umana degradata dal peccato, ha detto Benedetto XVI – senza il peccato originale rischia di scivolare verso un umanitarismo in cui l’uomo si salverebbe da solo (poter fare a meno di Dio è appunto il peccato originale!).

Tornando ai segni mariani, ancora più straordinario è ciò che è successo nell’ultimo secolo. Prima guerra mondiale: nel 1917 a Fatima la Madonna si manifesta il 13 maggio. Il 13 ottobre davanti a sessantamila testimoni, compresi massoni, atei e giornalisti anticlericali, c’è il miracolo del sole. L’ottobre 1917 è quello della rivoluzione bolscevica, i cui sviluppi minacceranno la Chiesa all’insegna dell’ateismo ideologico. A Fatima, oltre alla comunicazione dei tre segreti, la Vergine avrebbe annunziato ai pastorelli di volere chiedere in futuro la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, come poi riferito a Lucia il 13 giugno 1929. Fascismo, comunismo, nazionalsocialismo, seconda guerra mondiale, olocausto, bomba atomica: un terribile campionario diabolico devasta il mondo.

Dopo i fatti alle Tre Fontane a Roma del 1947, nel 1950 il Papa Pio XII afferma il dogma dell’Assunzione di Maria. Mentre anche Amsterdam è teatro di altre apparizioni (la Signora di tutti i popoli), nel 1955 viene approvata la bandiera europea. Grazie a Vittorio Messori è stata resa nota la vicenda di Arsene Heitz che in un’intervista prima di morire ha detto: “A me è stato richiesto di disegnare la bandiera dell’Europa. Ho subito pensato di metterci le dodici stelle della medaglia della Rue du Bac, su fondo blu, il colore della santa vergine”. Ci aveva lavorato per cinque anni quando entrò nel novero dei disegnatori designati. Le stelle, in effetti, sono quelle dell’Apocalisse al dodicesimo capitolo: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”. Anche se non è molto sbandierato, il drappo che sventola sugli edifici pubblici dell’Unione (come anche il cerchio di stelle che sovrasta l’iniziale dello Stato sulle targhe di ogni automobile europea) viene dall’invenzione di un pittore che si ispirò alla sua devozione mariana. Il blu è tradizionalmente il colore mariano. La seduta che adottò la bandiera si tenne nel 1955 in un giorno determinato dagli impegni dei capi di Stato: l’otto dicembre!

La vergine Maria, la madre di Gesù è la nostra avvocata. La sua Immacolata Concezione ha inaugurato gli anni che hanno portato alla redenzione. Il signor Heitz portava al collo la cosiddetta “Medaglia Miracolosa”, coniata in seguito alle visioni nel 1830 di santa Catherine Labouré: la suora rivelò di avere avuto incarico dalla Madonna di far coniare e di diffondere una medaglia con le dodici stelle dell’Apocalisse e l’invocazione: “Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te”. Sia ringraziato e lodato Iddio provvidente anche per questa grandissima grazia fatta al genere umano.

di Ruggero Sangalli  (tratto da La Bussola Quotidiana 3-12-2011)