Dedicazione delle Basiliche dei Santi Pietro e Paolo

Celebrata in agosto la festa della Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore e ultimamente quella della Basilica del Salvatore al Laterano, la Chiesa ci invita a celebrare il giorno 18 novembre la dedicazione delle due Basiliclie di san Pietro e di san Paolo a Roma. 

Sono le quattro basiliche che negli anni giubilari i pellegrini devono visitare, per acquistare la grande indulgenza, che i Papi sogliono concedere ogni 25 anni.

Se non possiamo andare a Roma e pregare in quelle auguste chiese, la Liturgia ci aiuta a partecipare alle grazie chieste dai pellegrini sulle tombe degli Apostoli e che la Chiesa chiede per tutti i fedeli nel giorno della Dedicazione.

La Basilica di san Pietro.

Dopo il martirio, avvenuto con tutta probabilità nel circo di Nerone, i resti del santo Apostolo Pietro erano stati sepolti lungo il fianco opposto della via Cornelia e più tardi vennero segnalati alla venerazione dei fedeli con una piccola edicola costruita da Papa Anacleto e che, fino al terzo secolo, restò il centro delle sepolture dei Papi.

Concessa la pace alla Chiesa, Costantino fece edificare sulla tomba del principe degli Apostoli una basilica, che fu terminata da Costantino II e poi distrutta dai Saraceni nell’anno 806. La basilica fu teatro di solennità grandiose. In essa si celebrava al termine delle quattro Tempora la vigilia delle ordinazioni, si compiva la lunga Litania del 25 aprile e in essa fu incoronato e consacrato l’imperatore Carlomagno.

Restaurata e totalmente modificata nel suo aspetto, la basilica esisteva ancora nel secolo XV, ma tanto aveva sofferto per l’assenza dei Papi, durante il soggiorno ad Avignone, che Nicola V decise di demolirla e di ricostruirla sullo stesso posto. Il successore, Giulio II affidò l’opera al Bramante nel 1505. Morto il Bramante, Michelangelo la continuò ed elevò l’imponente cupola, che domina la basilica e ne costituisce la principale bellezza. Finalmente il 18 novembre 1626 la basilica fu terminata e Papa Urbano VIII la consacrò.

Alla fine del Medio Evo i Papi avevano abbandonato il palazzo del Laterano e si erano stabiliti nel palazzo Vaticano, portando in san Pietro non poche solennità. Il Concilio ecumenico del 1870 rese definitiva questa sostituzione e la basilica Vaticana divenne, per forza di cose, l’effettiva cattedrale dei Papi, che riposano nelle cripte dei sotterranei, da Innocenzo XI (1676-1689) fino a san Pio X e ai suoi successori, senza contare che di molti Papi del Medio Evo vi furono portati i resti.

La basilica di san Paolo.

Il corpo dell’apostolo san Paolo dal luogo del martirio presso le acque Salvie era stato portato a due miglia circa da Roma, sulla via Ostiense e ivi era stato sepolto. Sul luogo della sepoltura fu prima costruito un oratorio molto simile a quello dell’Apostolo Pietro al Vaticano, attribuito generalmente anch’esso a Papa Anacleto.

Costantino eresse sulla tomba una basilica, ma, essendo parsa di dimensioni troppo modeste, l’imperatore Valentiniano, nel 368, la sostituì con una basilica grandiosa a cinque navate. Teodosio proseguì l’opera e suo figlio, Onorio, la terminò. Le incursioni Saracene avvenute sotto san Leone IV (847-855) spinsero Giovanni VIII (872-882) a circondare la basilica e il convento, che già vi era sorto accanto, di mura e si ebbe così una fortezza che prese il nome di Giovannopoli. La basilica conservò il suo primitivo aspetto fino all’incendio che, nella notte tra il 15 e il 16 agosto del 1823, la distrusse.

Pervennero, all’appello del Papa, offerte da tutta la cristianità, perfino da dissidenti e da infedeli, e, il 5 ottobre 1840, Gregorio XVI poté consacrare il transetto e l’altare maggiore sotto il quale restò la tomba dell’Apostolo. Quattordici anni dopo, in occasione della definizione dell’Immacolato Concepimento di Maria (8 dicembre 1854), 185 cardinali, arcivescovi e vescovi assistevano, il 10 dicembre, alla dedicazione della nuova basilica di san Paolo fatta da Pio IX. Il Papa fissò il ricordo della dedicazione alla data tradizionale del 18 novembre e Leone XIII, il 27 agosto 1893, elevò la festa a rito doppio maggiore per la Chiesa universale.