La Santa Messa Testimonianza di Catalina Rìvas

Catalina Rivas vive a Cochabamba in Bolivia. Le sue visioni sono state raccolte in otto libri che il 2 aprile 1998 hanno ricevuto l’imprimatur di mons. Renè Fernàndez Apaza Arcivescovo di quella città che l’anno dopo andò in pensione per raggiunti limiti d’età. Nella presentazione l’Arcivescovo emerito scrisse: “ Abbiamo letto i libri di Catalina e siamo sicuri che il loro unico obbiettivo è quello di condurci tutti attraverso la strada dell’autentica spiritualità, la cui fonte è il Vangelo di Cristo. Per questo, autorizzo la loro stampa e diffusione, raccomandandoli come testi di meditazione e orientamento spirituale, al fine di ottenere molti frutti per il Signore che ci chiama a salvare anime, mostrando loro che Egli è un Dio vivo, pieno di amore e misericordia”. 

Riportiamo qualche brano significativo tratto dal libretto “La Santa Messa”  – Editrice Ancilla.

[…] Si giunse poco dopo all’offertorio e la Santissima Vergine disse: “Recita così, (e io la seguivo): Signore, ti offro tutto ciò che sono, quello che ho, quello che posso, tutto pongo nelle tue mani. Eleva tu, Signore, quel poco che io sono. Per i meriti di tuo Figlio, trasformami, Dio Altissimo. Intercedi per la mia famiglia, per i miei benefattori, per ogni membro del nostro Apostolato, per tutte le persone che ci combattono, per quelli che si raccomandano alle mie povere preghiere… Insegnami a umiliare il mio cuore affinché il loro cammino sia meno duro…! E così che pregavano i santi e così voglio che facciate”.

[…]All’improvviso, cominciarono ad alzarsi in piedi delle persone che non avevo visto prima. Era come se dal fianco di ogni persona che si trovava nella Cattedrale, uscisse un’altra persona; la Cattedrale si riempì così di varie persone giovani e belle, vestite con tuniche bianchissime. Si diressero fino al corridoio centrale procedendo poi verso l’Altare.

Disse nostra Madre: “Osserva, sono gli Angeli Custodi di ognuna delle persone che si trovano qui.  E’ il momento nel quale il vostro Angelo Custode porta le vostre offerte e preghiere all’Altare del Signore”.

In quel momento, ero completamente in preda a un grande stupore, perché quegli esseri avevano un volto tanto bello e tanto raggiante da non potersi immaginare. I volti risplendevano bellissimi, quasi femminili, benché senza alcun dubbio, l’aspetto generale del corpo, delle mani e la statura fosse di uomo. I piedi nudi non poggiavano al suolo, ma piuttosto andavano come scivolando, come se scorressero via. Era una processione bellissima.

Alcuni di loro portavano come un vassoio d’oro con qualcosa che risplendeva di una forte luce bianco dorata. Disse la Vergine: “Sono gli Angeli Custodi delle persone che stanno offrendo questa Santa Messa per molte varie intenzioni, di quelle persone che sono coscienti di ciò che significa questa celebrazione, di quelle che hanno qualcosa da offrire al Signore… In questo momento, offrite le vostre pene, i vostri dolori, le vostre speranze, le vostre gioie e tristezze, le vostre richieste. Ricordatevi che la Messa ha un valore infinito, quindi siate generosi nell’offrire e nel chiedere”.

Dietro ai primi Angeli, ne venivano degli altri che non avevano niente nelle mani, le avevano vuote. Disse la Vergine: “Sono gli Angeli delle persone che pur essendo qui, non offrono mai niente, che non sono interessate a vivere ogni momento liturgico della Messa e non hanno offerte da portare all’Altare del Signore”.

Per ultimi, vi erano degli altri Angeli che erano piuttosto tristi, con le mani giunte in preghiera, ma con gli occhi bassi: “Sono gli Angeli Custodi delle persone che pur essendo qui, è come se non ci fossero, vale a dire delle persone che sono venute per forza, che sono venute perché si sentono obbligate, ma senza nessun desiderio di partecipare alla Santa Messa, e così gli Angeli vanno tristemente perché non hanno niente da portare all’Altare, salvo le loro proprie preghiere”.

“Non intristite il vostro Angelo Custode… Pregate molto, pregate per la conversione dei peccatori, per la pace nel mondo, per i vostri famigliari, per il vostro prossimo e per quelli che si raccomandano alle vostre preghiere. Pregate, pregate molto, non solo per voi ma anche per gli altri”.

“Ricordatevi che l’offerta più gradita al Signore la fate quando offrite voi stessi come olocausto, così che Gesù, nello scendere, vi trasformi con i Suoi propri meriti. Cosa avete da offrire al Padre che sia solo vostro? Il nulla e il peccato, ma se vi offrite in unione ai meriti di Gesù, fate una offerta gradita al Padre”.

[…] Giunse il momento  finale del prefazio, e quando l’assemblea cominciò a dire: «Santo, Santo, Santo» immediatamente, tutto quello che era dietro ai Celebranti sparì. Dal lato sinistro dell’ Arcivescovo, in forma diagonale all’indietro, apparvero migliaia di Angeli, piccoli e Angeli grandi, Angeli con delle ali immense, Angeli con delle ali piccole, Angeli senza ali come i primi; tutti vestiti con delle tuniche simile alle albe bianche dei sacerdoti o dei monaci. Tutti si inginocchiavano con le mani giunte in preghiera e, in segno di riverenza, chinavano il capo. Si sentiva una musica bellissima, come se vi fossero moltissimi cori con voci diverse, e tutti, all’unisono e insieme al popolo, dicevano: Santo, Santo, Santo…

Era giunto il momento della Consacrazione, il momento del più meraviglioso dei miracoli… dal lato destro dell’Arcivescovo in linea ancora diagonale verso l’indietro, partiva una moltitudine di persone, vestite con la stessa tunica, ma dai colori pastello: rosa, verde, celeste, lilla, giallo; in poche parole, diversi e deliziosi colori. Anche i loro volti splendevano pieni di gioia, pareva che fossero tutti della stessa età. Si poteva notare (ma non saprei dire perché) che erano persone di età diversa, ma nei volti erano tutti uguali, senza rughe, felici. Tutti si inginocchiavano prima del canto del «Santo, Santo, Santo è il Signore…»

Disse nostra Signora: “Sono tutti i Santi e i beati del cielo e fra di essi vi sono anche le anime dei vostri familiari che godono già della Presenza di Dio”. E poi, La vidi. Proprio alla destra dell’ Arcivescovo… un passo indietro rispetto a monsignore, era un po’ sollevata dal suolo, inginocchiata sopra dei veli molto fini, nello stesso tempo trasparenti e luminosi, come acqua cristallina: la Santissima Vergine con le mani giunte, guardava con attenzione e rispetto il Celebrante. 

Stando là mi parlava, ma in silenzio, direttamente al cuore, e senza guardarmi: “Ti colpisce il fatto di vedermi un poco più indietro del Monsignore, vero? Ma così deve essere… Per quanto Mi ami, il Figlio Mio non Mi ha dato la dignità che dà a un Sacerdote, di poterlo portare quotidianamente tra le Mie mani, come lo fanno le mani sacerdotali. Ecco perché provo un profondissimo rispetto per il Sacerdote e per quel miracolo che Dio realizza per suo mezzo, e che Mi obbliga qui ad inginocchiarmi”.

Dio mio, quanta dignità, quanta grazia riversa il Signore sulle anime sacerdotali, e noi non ne siamo coscienti, e talvolta, nemmeno tanti di loro! Di fronte all’Altare, cominciarono a presentarsi delle ombre di persone di colore grigio, che sollevavano le mani verso l’alto. Disse la Vergine Santissima: “Sono le anime benedette del Purgatorio che aspettano le vostre preghiere per trovare refrigerio. Non cessate di pregare per loro. Pregano per voi, ma non possono pregare per loro stesse, siete voi che dovete pregare per loro, per aiutarle ad uscire per incontrarsi con Dio e godere di Lui eternamente. Come vedi, Io sono qui sempre… la gente fa pellegrinaggi, cerca i luoghi delle Mie apparizioni, è questo va bene per tutte le grazie che si ricevono in quei luoghi, ma in nessuna apparizione, in nessun luogo Io Sono presente per più tempo, come durante la Santa Messa. Ai piedi dell’Altare dove si celebra l’Eucarestia, sempre Mi potrete trovare; Io rimango ai piedi del Tabernacolo insieme agli Angeli, perché Io sto sempre con Lui.»

[…] Il celebrante pronunciò le parole della Consacrazione. Era una persona di statura normale, ma all’improvviso cominciò a crescere, a riempirsi di luce, di una luce soprannaturale tra il bianco e il dorato che lo avvolgeva, e diventava fortissima nella parte del volto, tanto che non si potevano più vedere i suoi lineamenti. Quando ha sollevato l’Ostia, ho visto che le sue mani avevano sul dorso dei segni, dai quali usciva molta luce. Era Gesù!… Era Lui, che  con il Suo Corpo avvolgeva quello del Celebrante come se circondasse amorosamente le mani dell’ Arcivescovo. 

In quel momento, l’Ostia cominciò a crescere e a crescere in modo enorme e in essa, il Volto meraviglioso di Gesù che guardava verso il Suo popolo. Istintivamente abbassai la testa e Nostra Signora disse: “Non distogliere lo sguardo, alza gli occhi, contemplalo, incrocia il tuo sguardo con il Suo e ripeti la preghiera di Fatima: Gesù mio, io credo, adoro spero e ti amo. ti chiedo perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano e non ti amano. Perdono e Misericordia… Adesso digli quanto Lo ami, rendi il tuo omaggio al Re dei Re”.

Vi dico, pareva che dall’Ostia enorme guardasse solo me, ma seppi che contemplava allo stesso modo ogni persona, pieno di amore… Quindi chinai il capo fino ad avere la fronte a terra, come facevano tutti gli Angeli e i Beati del Cielo. Per una frazione di secondo, pensai che era lo stesso Gesù che avvolgeva il corpo del celebrante e nello stesso tempo si trovava nell’Ostia, che quando il celebrante l’abbassava, diventava nuovamente piccola. Avevo le guance piene di lacrime, non potevo uscire dal mio stato di meravigliato stupore. 

Non appena il Monsignore iniziò a pronunciare le parole di consacrazione del vino, insieme alle sue parole, incominciarono ad apparire di bagliori come lampi, nel cielo e sullo sfondo. La Chiesa non aveva più né tetto, né pareti, tutto era buio, vi era solamente quella luce che brillava nell’Altare.

All’improvviso sospeso in aria, vidi Gesù, crocefisso, dalla testa fino alla parte bassa del torace. Il tronco trasversale della croce era sostenuto da grandi e forti mani. Dal centro di quello splendore, si distaccò un piccolo lume come una colomba molto piccola e molto brillante che, fatto velocemente il giro di tutta la chiesa, si posò sulla spalla sinistra dell’ Arcivescovo che continuava ad essere Gesù, perché potevo distinguere la Sua capigliatura sciolta, le Sue piaghe luminose, il Suo grandioso corpo, ma non vedevo il Suo Volto.

In alto, Gesù crocifisso stava con il viso reclinato sulla spalla destra. Si vedevano sul volto e sulle braccia i segni dei colpi e delle ferite. Sul costato destro, all’altezza del petto, vi era una ferita da cui usciva a fiotti verso sinistra del sangue, e verso destra qualcosa che sembrava acqua, però molto brillante; ma erano piuttosto fasci di luce quelli che si dirigevano verso i fedeli, muovendosi a destra e a sinistra. mi stupiva la quantità di sangue che traboccava dal Calice e pensai che avrebbe impregnato e macchiato tutto l’Altare, ma non ne cadde una sola goccia!

In quel momento la Vergine disse: “Te lo ripeto, questo è il miracolo dei Miracoli, per il Signore non esistono né tempo, né distanza e nel momento della Consacrazione, tutta l’assemblea viene trasportata ai piedi del Calvario, nel momento della Crocifissione di Gesù”.

Può qualcuno immaginarselo? I nostri occhi non lo possono vedere, ma tutti siamo là, nello stesso momento nel quale lo stanno crocefiggendo e mentre chiede perdono al Padre, non solamente per quelli che lo uccidono, ma per ognuno dei nostri peccati: “Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno!”  A partire da quel giorno, e non mi importa se mi prendono per pazza, io chiedo a tutti di inginocchiarsi, chiedo a tutti di cercare di vivere con il cuore e con tutta la sensibilità di cui sono capaci, quel privilegio che il Signore ci concede.

[…] L’ora che stiamo vivendo, non ammette che accettiamo l’indifferenza. Dobbiamo essere la mano d’aiuto per i nostri Sacerdoti, andare dove loro non possono arrivare. ma per fare questo, per averne il coraggio, dobbiamo ricevere Gesù, vivere con Gesù, alimentarci di Gesù. Abbiamo paura di impegnarci un po’ di più e quando il Signore dice: “Cerca prima il Regno di  Dio e il resto ti sarà dato in aggiunta”, é ricevere tutto. È cercare il Regno di Dio utilizzando tutti i mezzi e… aprire le mani per ricevere TUTTO in aggiunta; perché Egli è il Padrone che paga meglio, l’unico che è attento anche alle tue più piccole necessità!

Fratello, sorella, grazie per avermi permesso di portare a termine la missione che mi è stata affidata, di farti giungere queste pagine.

La prossima volta che assisterai alla Santa Messa, vivila. So che il Signore compirà anche in te la promessa che “la tua Messa non sarà mai più quella di prima” e quando lo ricevi… Amalo…! Sperimenta la dolcezza di riposare tra le piaghe del Suo costato aperto per te, per lasciarti la Sua Chiesa e Sua Madre, per aprirti le porte della Casa del Padre Suo, e perché tu sia capace di verificare il Suo Amore Misericordioso attraverso questa testimonianza e di cercare di corrispondervi con il tuo piccolo amore.

Che Dio ti benedica in questa Pasqua di Resurrezione.

Tua sorella in Gesù Cristo Vivo,

Catalina

missionaria laica del Cuore Eucaristico di Gesù