Francesco e sua figlia Erika. La grandezza di un padre e del bene (non) impossibile

Esistono vicende capaci di trasformarsi in emblema, sintesi profonda dell’esperienza umana, nel loro svolgersi riescono a toccare ogni sentimento possibile, sino a diventare paradigmatiche della nostra storia. E del nostro destino. La vicenda di Erika De Nardo, la ragazzina che assieme a Omar, suo coetaneo, nell’ormai lontano 2001 uccise a Novi Ligure la madre e il fratellino, parte con le tinte della tragedia criminale, efferata e inspiegabile.

Una ragazzina di 16 anni che uccide madre e fratello, che lo fa in modo brutale, assieme al suo fidanzato di un anno più grande.

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“Bambino mio, come lo immagini il Cielo?” “Io non lo immagino affatto: Gesù è il mio Cielo!”.

GUIDO DE FONTGALLAND 11 anni (Servo di Dio)

Era un conte, – un piccolo conte – con una grande voglia di vivere e di farsi strada nel mondo… Ma Gesù, il giorno della sua 1a Comunione, gli disse: “Io farò di Te, il mio angelo”.

Nell’estate 1924, la famiglia Fontgalland andò in pellegrinaggio a Lourdes, dove rimasero molti giorni e Guido incominciò a far “pazzie d’amore”. Ogni mattina, la Messa e la Comunione presso la grotta dove la Madonna era apparsa nel 1858 a Bernardette, in ginocchio. Percorse più volte, pregando, la “via crucis”. Ogni momento, era buono per scappare dall’hotel alla grotta per pregare da solo.

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Una giornata con Maria

Domenica 17 novembre a Conegliano vivremo una giornata di spiritualità per approfondire il valore della consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.  Ci saranno due catechesi tenute dalle suore della Fraternità Arca di Maria di Pescara, S. Messa e momenti di …

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Due ore e 11 minuti: chi può misurare il valore della vita?

Pablo e Marie, lui spagnolo e lei belga, hanno celebrato le nozze nella primavera 2018, vivono a Madrid. Il loro amore è subito benedetto dall’arrivo di un figlio, la lieta attesa si tinge di angoscia quando, alla ventesima settimana, scoprono che la loro bambina è affetta da anencefalia, una grave malattia del sistema nervoso incompatibile con la vita.

La comunicazione del medico che opera l’ecografia non lascia scampo: “Il vostro bambino ha una malformazione molto grave. Avete intenzione di abortire?”. Malgrado la brutalità delle parole e il comprensibile shock per questa notizia, i due giovani genitori scelgono di immediatamente di accogliere la vita e di donare a questa bambina tutto l’amore possibile.

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Invito alla Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria – Padova

Carissima/o,

stiamo attraversando un periodo caratterizzato da grande confusione, ma anche da molta sofferenza: psichica, fisica, personale, familiare, sociale, internazionale, per la salute, per il lavoro …. ognuno ha la sua.

Noi però sappiamo che il Signore è nostro Padre e il Suo infinito Amore non dimentica nessuno dei Suoi figli. Lui permette la sofferenza, ma solo fino ad un certo punto e solo per farci crescere in fede e in virtù, cioè per avvicinarci a Lui.

Lui è veramente il nostro Pastore e pensa a tutto … basta solo lasciarLo agire nella nostra vita.

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Chiara Luce Badano

Oggi è la festa liturgica di Chiara Luce Badano

Sassello, Savona, 29 ottobre 1971 – 7 ottobre 1990.

Visse a Sassello con il padre Ruggero, camionista, e la madre Maria Teresa, casalinga. Volitiva, tenace, altruista, di lineamenti fini, snella, grandi occhi limpidi, sorriso aperto, ama la neve e il mare, pratica molti sport.

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Se “non è una priorità” togliere il Crocifisso, siamo certi che sia “necessario” farlo?

Su un giornale di orientamento non certo “cristiano cattolico” (l’Unità) una non credente, la scrittrice Natalia Ginzburg, anni fa così ebbe scrivere sul Crocifisso nelle scuole. Può essere uno spunto di riflessione per qualche nostro ministro…

Articolo pubblicato su “l’Unità” del 22 marzo 1988 di Natalia Ginzburg

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Crediamo ancora nella grazia del Sacerdozio?

Noto con sgomento che alcune persone vorrebbero creare un nuovo sacerdozio a misura d’uomo. Se l’Amazzonia manca di sacerdoti, sono sicuro che non risolveremo la situazione ordinando uomini sposati, viri probati, che non sono stati chiamati da Dio al sacerdozio, ma alla vita matrimoniale perché manifestino la prefigurazione dell’Unione di Cristo e della Chiesa (Ef 5,32).

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