I più infelici sappiano che sono il pensiero fisso della Tua venuta in mezzo a noi

Non bisogna farsi piacere per forza la notte.

Certe volte il buio che si avverte è insopportabile. E il Natale ne acuisce il dolore, perché è il tempo in cui il vuoto di ‘chi’ o di ‘cosa’ ci manca si fa sentire di più.

So bene che a Natale c’è gente che soffre di più, e non prova nessuna gioia perché non vede nessuna nascita, nessuna speranza.

Il vero problema è che nessuna nostra parola può aiutare queste persone che hanno tutto il diritto di star male nella loro notte. Eppure la fede ci dice che Gesù nasce in una notte. Non c’è luce, ma buio. Non c’è accoglienza, ma porte chiuse per Lui. Non c’è “posto adatto”, ma “posto arrangiato”.

Se Gesù è venuto, lo ha fatto innanzitutto per coloro che non trovano nemmeno più parole per dire il loro dolore. E che cosa ha fatto per loro? Si è nascosto nella loro notte affinché al fondo di quel buio non ci fosse più un vuoto, ma Qualcuno.

E perché non lo sentono? Perché certe volte il dolore ci toglie il realismo vero delle cose e ci fa sentire solo ciò che si vede. E’ per loro che voglio pregarti questa sera, a poche ore dal Natale.

Per loro ti prego Signore, Vieni!

Rompi la monotonia dei pensieri negativi e fai nascere il dubbio che forse c’è speranza.

Strappali dalla passività di chi non vuole fare più nulla e spingili a uscire dai recinti dove si sono chiusi a chiave.

Fagli alzare gli occhi a guardare bene il buio e dona loro un firmamento di stelle, che seppur nella nostalgia possa strappare loro lacrime di gratitudine.

Quel pianto, almeno quello, sia un pianto di riconciliazione, e ogni lacrima li possa accompagnare fin davanti a te, che hai nascosto la tua Gloria nella debolezza di un bambino.

Possano accorgersi che loro, così lontani dalla gioia, sono il posto che tu hai scelto per venire al mondo. E i più infelici dell’universo sappiano che sono il pensiero fisso della Tua venuta in mezzo a noi. Amen.

Luigi Maria Epicoco Ft