Il dolore che supera ogni dolore

“Figlia mia, in che dolorose condizioni Mi mettono le creature! Io sono come un padre ricchissimo e che sommamente ama i suoi figli, ed i figli sommamente ingrati, ché mentre il padre vuol vestire i figli, questi rifiutano le vesti e vogliono restare all’ignudo; il padre gli dà il cibo, e questi vogliono restare digiuni, e se mangiano si cibano di cibi sporchi e vili;

il padre gli dona le ricchezze, li vuol tenere intorno a lui, gli dà la sua stessa abitazione, ed i figli nulla vogliono accettare, e si contentano di andare raminghi, senza tetto e poveri. Povero padre, quanti dolori, quante lacrime non versa? Sarebbe meno infelice se non avesse che dare, ma tenere i beni e non averne che fare, e vedere i suoi figli perire, questo è dolore che supera ogni dolore.

Tale sono Io: voglio dare e non vi è chi prenda. Sicché le creature sono causa di farmi versare lacrime amare e dolore continuo. Ma sai tu chi rasciuga le mie lacrime e Mi cambia il dolore in gioia? Chi vuol stare sempre insieme con Me, chi prende con amore e con filiale fiducia le mie ricchezze, chi si ciba alla mia stessa mensa e chi si veste delle mie stesse vesti; a questi Io dono senza misura, sono i miei confidenti e li faccio riposare sul mio stesso Seno”

Libro di Cielo Volume 13, 21 Settembre 1921 di Luisa Piccarreta