Venga il Tuo Regno, venga il Regno di Maria! – 3 incontro 2017

San Luigi nel Trattato della Vera Devozione indica otto motivi per apprezzare la totale consacrazione a Maria, parliamo dei principali:

1) Ottiene l’assistenza materna di Maria:  tante persone pensano: “come sarà dopo la consacrazione se io faccio un peccato? cosa succederà? O Dio, non posso fare questa cosa, è troppo per me, ecc”. Con la consacrazione a Maria quello che succede è che tanto nelle grande cadute come nelle piccole, Maria vieni in nostro soccorso per rialzarci e incoraggiarci a continuare come vediamo nelle scene del film “La passione di Cristo” quando la Madonna corre per soccorrere Gesù Bambino che inciampa e cade e quando lei incontra suo Figlio (già adulto) oppresso dal peso della Croce: in quello momento di sofferenza lo incoraggia a fare la volontà di Dio sino alla fine.

Mi piace questa scena perché è proprio questo che fa Maria per noi: ci incoraggia in tutti i momenti della nostra vita, non importa se il dolore è minimo o è grande, Lei ci assiste sempre.

2) Questa Devozione conduce all’unione con Nostro Signore :  qual è il fine ultimo della nostra consacrazione? Abbiamo risposto nell’altro incontro: Gesù Cristo. Ogni nostra devozione deve condurci a Cristo altrimenti non viene da Dio.

S. Luigi dice che questa devozione conduce all’unione con Nostro Signore perché una via facile, breve, perfetta e sicura.

– facile: se dice che è facile allora dopo la consacrazione non avremo più problemi? Sarà tutto rose e fiori? Vuoi dire che dopo il 24 giugno (giorno della consacrazione) non ci saranno più problemi, malattie, lotte? Sarà tutto a posto nella mia vita perché è una via facilissima questa di Maria? Assolutamente non è così, vi devo dire che dovete invece prepararvi perché la lotta è grande. Però Colei che lotta con noi è ancora più grande quindi non abbiate paura!

E’ una via facile perché la Madonna ci dona la forza per affrontare le nostre difficoltà, perché con Lei si cammina più tranquillamente, ci  addolcisce le nostre croci con il zucchero della sua dolcezza materna.

Maria ci dona quella pace che abbiamo bisogno per prendere la nostra croce e seguire Gesù.

– breve: perché si avanza più velocemente in poco tempo, come a passo di gigante. Se pensiamo a Giacinta e Francesco (santi pastorelli di Fatima)  ci domandiamo: come mai quei bambini sono riusciti ad arrivare a un grado così alto di santità in così poco tempo di vita? La risposta è semplice: loro hanno preso la Madonna come via, si sono lasciati formare da Maria Santissima.

perfetta: perché è la via che Dio ha scelto e perché in Maria non troviamo peccato, lei è Immacolata.

– sicura: perché la Chiesa ha approvato questa devozione, non è una cosa che abbiamo inventato noi, è una devozione della Chiesa ed è sicura anche perché possiamo conoscere come è stata la vita di tante persone che hanno vissuto questa consacrazione e oggi sono riconosciuti Santi dalla Chiesa.

Il Trattato è stato scritto da San Luigi, ma lui è stato solo un istrumento dello Spirito Santo e una volta che la Chiesa approva questa consacrazione ci da sicurezza di farla senza paura.

3) Porta grande vantaggio al prossimo: tutto il valore soddisfattorio e meritorio delle nostre azione viene applicato per coloro che hanno più bisogno (le anime del purgatorio, la conversione dei peccatori, ecc)

4) È un mezzo meraviglioso di perseveranza:  vi racconto la storia di una ragazza chiamata Chiara Corbella. E’ una giovane normale di Roma morta 5 anni fa a 28 anni. Chiara si è sposata giovane con un ragazzo di nome Enrico ed è rimasta subito incinta di una bambina. Purtroppo durante la gravidanza è stata diagnosticata un’anencefalia alla bambina. Chiara non ha mai pensato di abortire nonostante sapesse che la sua figlia non sarebbe riuscita a vivere, infatti è nata Maria Grazia Letizia e dopo circa 30 minuti è morta. Qualche mese dopo, ecco un’altra gravidanza. Anche in questo caso hanno scoperto dei problemi: il bimbo, questa volta  un maschietto, era senza gambe. Senza paura e con il sorriso sulle labbra hanno scelto di portare avanti la gravidanza e accogliere un bambino disabile. Purtroppo, però, verso il settimo mese, l’ecografia ha evidenziato delle malformazioni viscerali con assenza degli arti inferiori e incompatibilità con la vita. Poco dopo la nascita, il bambino di nome Davide, è morto. Chiara ha vissuto questi momenti con molta fede, diceva che dentro di noi abbiamo una verità e non possiamo fraintenderla. Così con i suoi figli: non poteva fare finta che quelle creature non fossero dono di Dio. Lei non ha mai pensato di essere sfortunata per quello che le era successo, anzi, vedeva tutto come grazia di Dio, chiedeva al Signore “la grazia di vivere la grazia”. Poi  è rimasta incinta un’altra volta, questa volta tutto bene per il bambino ma a lei hanno scoperto  un carcinoma alla lingua, nonostante questo, Chiara ed Enrico hanno voluto difendere questa vita. Non hanno avuto dubbi e hanno deciso di portare avanti la gravidanza mettendo a rischio la vita della mamma. Chiara, infatti, solo dopo il parto di Francesco si è potuta sottoporre ad un intervento più radicale e ai successivi cicli di chemio e radioterapia. Purtroppo però muore il 13 giugno 2012.

Perché vi racconto questa storia di Chiara? Perché lei è un esempio di perseveranza per i nostri tempi. Qualcuno leggendo questa storia può pensare: “Ma che sfortuna, due figli, tutte e due con problemi e finalmente quando riesce ad avere un figlio normale non può accompagnare la sua crescita”. Ma lei ha vissuto questo come un dono, diceva ai suoi amici che se il Signore aveva permesso questo voleva dire che era il meglio per lei e per gli altri che le erano attorno.

Lei non ha cercato di capire perché le succedevano tutte queste cose, cercava soltanto di vivere la grazia. Lei recitava tutti i giorni una piccola preghiera di consacrazione a Maria terminante con Totus Tuus (Tutto Tuo) che è appunto una formula tratta dal Trattato. Ha avuto Maria Santissima come esempio di forza e perseveranza nella sua sofferenza, si è indentificata con il dolore di Maria per accompagnare il figlio fino alla morte.

Io vi consiglio di cercare la sua storia, c’è un libro bellissimo che la racconta e si chiama “Siamo nati e non moriremo mai più”. A me la sua storia ha aiutato tanto perché ho capito cos’è la sofferenza,  l’azione della Grazia nella nostra vita.

Ecco perché la consacrazione è un mezzo di perseveranza: Maria ci aiuta a non crollare nella nostra fede, a non scoraggiarci dinanzi alle croci quotidiane, Lei ci insegna a guardare Gesù, a tenere lo sguardo fisso su di Lui.

La Consacrazione ci aiuta ad avere fiducia in Gesù e in Maria. C’è un salmo che descrive bene l’atteggiamento di un consacrato, un salmo piccolo, ma molto profondo, ed è il numero 130/131: «Non vado in cerca di cose grandi, superiore alle mie forze. Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come bimbo svezzato è l’anima mia». Vi dico di meditarlo perché è questo che dobbiamo fare: abbandonarci nelle braccia di Maria come un bambino e lasciarsi guidare da Lei.

Un’altra espressione che usa Montfort è che noi dobbiamo “respirare Maria”, si legge nel Trattato: “Quando le anime respireranno Maria come i corpi respirano l’aria? (…) Questo tempo non giungerà se non quando sarà conosciuta e praticata la devozione che io insegno. Perché venga il tuo regno, venga il regno di Maria!“ (VD 217). La consacrazione non cambia quasi nulla esteriormente in noi, ma cambia la nostra vita interiore perché respirare Maria è lasciar che il Suo Spirito coinvolga tutta la nostra vita, per esempio quando faccio una preghiera, quando vado a Santa Messa o qualsiasi cosa io faccia.

Pratiche particolari della Vera Devozione a Maria Santissima

San Luigi parla delle pratiche interiori ed esteriori della vera devozione,  secondo lui quelle interiori sono le più importante ma quelle esteriori non posso essere lasciate da parte. Tutte due devono camminano insieme.

Le pratiche esteriori



-Mese di preparazione: ci aiuta a prepararci alla Consacrazione in sé e ad essere più consapevole di quello che si sta per fare. Si dedica la prima settimana: conoscenza di se stessi; spirito di umiltà.

La seconda settimana per conoscere la Vergine Maria e la terza settimana per la conoscenza di Gesù Cristo, il fine della nostra consacrazione.

E’ importantissimo accostarci alla confessione prima della consacrazione, nel giorno in cui si fa l’atto di consacrazione offrire qualcosa alla Madonna (un fioretto, un digiuno, mortificazione), fare la Comunione e recitare la formula di consacrazione. Per rendere più forte quest’atto di consacrazione si consiglia di scegliere un giorno dedicato a Maria e rinnovarlo ogni anno lo stesso giorno.

– Rosario: è una preghiera importante e di una potenza che noi ancora non conosciamo! La Madonna a Fatima chiedeva spesso la recita del Rosario tutti i giorni e anche noi dobbiamo sforzarci di usarlo quotidianamente, meglio ancora se in famiglia. L’inferno trema ad ogni Ave Maria che recitiamo! E’ necessario capire quello che è il Rosario per amarlo di più e pregarlo meglio, come  per esempio è importante capire il vero valore della Santa Messa: fino a quando il non si capisce che quello momento è il Santo Sacrificio e lì  riviviamo lo stesso avvenimento del Calvario, la Messa per noi non ha senso, sarà sempre un precetto da compiere.

– La catena: è un segno che mi ricorda la mia consacrazione, quando per esempio  lavo i piatti e guardo la mia catena mi ricordo che quello che sto facendo è per Gesù e per Maria.

E’ come l’anello nuziale: ogni volta che  lo guardi ti ricordi che  sei sposato. Ma è più importante la fede al dito o il sacramento del matrimonio? Certo che il sacramento è più importante! Così con la catena: è più importante la Consacrazione in sé che il segno della catena, infatti ognuno è libero di portala o no, l’importante è capirne il significato.

S. Luigi dice che la catena ricorda la nostra liberazione dalle catene del demonio per mezzo del Santo Battesimo quindi  noi non dobbiamo avere vergogna di mostrare che siamo schiavi di Gesù e Maria.

– L’Incarnazione: perché nell’Incarnazione Gesù si è fatto schiavo per noi e quindi la festa del 25 marzo è molto importante per noi che abbiamo fatto la consacrazione.

– Il Magnificat: è il canto che la Madonna ha innalzato a Dio che aveva guardato la sua piccolezza.

-Disprezzare, fuggire, odiare il peccato



Le pratiche interiori



Queste pratiche sono molto importanti perché sono il modo con cui si vive la consacrazione.

Vivere per mezzo di Maria

Significa obbedire a Maria (lasciarsi condurre da Lei). E come fare questo? San Luigi ci da 3 passi:

1. Rinunciare se stesso

2. Abbandonarsi a Lei

3. Rinnovare quest’atto

Nella mia vita particolarmente questo è molto forte perché tanto nelle cose che so fare come in quelle che non so,  cerco di rinunciare al mio spirito. Per esempio: a casa nostra  facciamo le attività a turno e quando leggo sr. Clarissa (il mio nome)nel foglio dei compiti per preparare il pranzo o la cena sono in ansia perché io non so cucinare ma devo farlo. Allora quando entro in cucina faccio il segno della croce e dico: “Rinuncio a me stessa e mi offro a te, Maria! Le suore devono mangiare, aiutami!”. E’ un atto semplice ma che vale tanto e alla fine sempre esce qualcosa perché è Maria che fa in me anche le cose piccole. Ma pure quello che io so fare devo consegnarlo a Maria per non lasciare che l’orgoglio vinca in me.

Vivere per mezzo di Maria significa quindi obbedire allo Spirito di Maria.

Vivere con Maria

Significa prendere Maria come modello di ogni virtù. Ma per prenderla come modello dobbiamo conoscerla quindi è importante leggere, documentarci. In questo il libro del Trattato è un valido aiuto!

Cerchiamo allora di conoscerla per imitarla e fare con Lei, in Sua compagnia, la nostra vita di ogni giorno. E’ chiaro che imitarla non vuol dire essere Lei! Noi infatti rimaniamo sempre con il nostro carattere, la nostra personalità però cercando di dare il meglio di noi stessi chiedendoci: Come farebbe Maria al mio posto?

Vivere in Maria

Significa trasfondere la vita di Maria nella nostra, rendere palpitante  questa presenza nella nostra anima.

Maria, pur essendo una creatura, ci conosce nel più intimo del cuore, come solo Dio può fare, perché ci stata data da Dio stesso come Madre quindi per compiere bene la Sua Missione di Madre ha ricevuto la compartecipazione all’onnipotenza di Dio. Noi quindi abbiamo in noi, insieme a Dio, la presenza di Maria nel nostro cuore. Ma perché questo cerchio si chiuda anche noi dobbiamo fare qualcosa cioè dobbiamo renderci conto di questa presenza in noi di Maria. Possiamo farlo in molti modi: S. Giovanni Paolo II prima di scrivere qualsiasi cosa metteva una M e una croce per ricordare che quello che faceva era con lo Spirito di Maria.

Madre Teresa di Calcutta  teneva il Rosario in mano perché così sapeva che Maria le teneva la mano e non si sentiva mai sola (sapete la sua storia di oscurità spirituale totale per lunghi anni, vero?). S. Bernardo di Chiaravalle ogni volta che, camminando,  passava davanti alla statua della Madonna la salutava dicendo: Ave Maria! Perché così si ricordava che ovunque lui andasse era sempre accompagnato dalla Madonna.

Questo è vivere in Maria: ricordare sempre la Sua presenza.

Vivere per Maria

E’ la parte apostolica della consacrazione, perché quando si è trovato un tesoro non lo si nasconde ma si fa partecipi anche agli altri, per condividere la gioia.

Il nostro compito di consacrati è far conoscere Maria soprattutto far capire che non è solo la Mamma che protegge ma anche che guida, corregge e permette la sofferenza come motivo di crescita spirituale.

Nell’ultima parte del Trattato S. Luigi parla dell’Eucaristia, del legame tra la santa schiavitù e l’Eucaristia e il legame tra Maria e questo Sacramento.

Nell’ Ecclesia de Eucharistia leggiamo che Maria ci può guidare verso il Santissimo Sacramento perché è stata il primo tabernacolo del Signore avendo, con l’Incarnazione, Gesù dentro di sé. Anche noi possiamo sperimentare la stessa cosa che ha vissuto Maria ogni volta che riceviamo Gesù nella Comunione!

Se noi chiediamo in giro chi ha visto un miracolo, sicuramente pochi ci risponderebbero affermativamente, ma invece tutti noi vediamo un miracolo ogni volta che partecipiamo alla Santa Messa! Anzi, quello è il miracolo più grande!

Ecco perché non siamo ancora santi: perché non riusciamo a vedere bene, a capire bene le cose spirituali. Santa Teresina diceva che bastava una solo Eucaristia nella vita per fare di una persona una santo!

Molte volte andare a Messa diventa un’abitudine, un soddisfare un precetto… mentre la Messa deve essere il centro della nostra giornata, da cui poi tutto deriva.

Ci sono otto modi per vivere bene l’Eucaristia:

1.Non arrivare in ritardo. Cercare di prepararsi almeno 15 minuti prima con la preghiera.

2.Salutare il Padrone di casa. Ricordarsi quando si entra in chiesa che lì nel Tabernacolo c’è Gesù vivo e presente.

3.Silenzio. Per vivere bene sia la Santa Messa che il dopo, bisogna cercare di mantenere il raccoglimento anche al termine della celebrazione.

4.Spegnere il cellulare. Certamente il Signore per parlare non usa whatsapp quindi in chiesa possiamo anche non usare il cellulare.

5.Vestirsi in modo dignitoso. Adesso fa caldo ma andare in chiesa scollati o con la minigonna non è una scusa. Se andiamo da Papa Francesco certamente andiamo con il vestito migliore, ebbene Papa Francesco non è Dio mentre in chiesa c’è veramente Dio, il Re dei re!

6.Digiuno eucaristico prima della Messa. E’ importante ricordare di fare almeno un’ora di digiuno prima della Comunione, si possono prendere solo le medicine e l’acqua. E non si mangia in chiesa!

7.Rinunciare al nostro spirito e chiedere a Maria di vivere bene la Santa Messa.

8.Fermarsi qualche momento dopo la Messa in ringraziamento. Anche se c’è rumore manteniamo il raccoglimento perché Gesù rimane nella sostanza dell’Eucaristia almeno 15 minuti ed è lo stesso Gesù che è in Cielo in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Stare con il Signore è importante, non solo durante la Messa ma in ogni momento della giornata perché è sempre presente nel Tabernacolo in ogni chiesa.

Ho finito! Vi ringrazio per avermi ascoltato, vi auguro che possiate vivere bene il giorno della vostra consacrazione, siate belli per il Signore dentro e fuori!

Vi auguro che questo cammino appena iniziato sia un cammino di santità che vi sostenga nella vostra vita e lo farà, basta che apriate il vostro cuore!