La carità di Maria

Un’unica virtù con due “ali”. La carità non è altro che l’amore, ovvero il dare totalmente se stessi, e ci è comandata da Dio nell’Antico e nel Nuovo Testamento con un precetto che ne specifica i due termini: Dio e il prossimo. Non si può amare Dio e non il prossimo, così come l’amore del prossimo non è vero, autentico e puro se non è mosso dall’amore di Dio.

Maria, Regina dell’amore, la più amata, la più amabile e la più amorevole di tutte le creature (san Francesco di Sales), fu straordinaria in questa virtù, in entrambe le direzioni.

Carità verso Dio

“Superò nell’amore verso Dio tutti gli angeli e i santi” (san Bernardino).

Fu l’unica creatura ad adempiere con perfezione il precetto dell’amore. San Tommaso d’Aquino: “nessuna creatura può adempiere perfettamente in terra il comando di amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze”. Sant’Alberto Magno: “è vero, a meno che questa creatura non si chiami Maria…”.

Arse d’amore costantemente. “L’amore di Dio la rese talmente incandescente, che niente di mondano poté mai inquinare la disposizione dell’animo, ma in Lei c’erano una fiamma continua e l’ebbrezza di un amore senza limiti” (San Girolamo).

La sua vita fu un atto d’amore continuo. Qualunque cosa facesse, il suo cuore, la sua mente e la sua volontà erano rivolti a Dio senza che ciò recasse intralcio alle sue occupazioni, elevando un continuo canto d’amore all’Altissimo (Suarez e Bernardino da Bustis).

Anche nel sonno Maria amava Dio. Questo privilegio, che i Dottori (tra cui sant’Agostino) ritengono concesso ai nostri progenitori, Maria lo ebbe in grado sublime, per cui se il suo corpo dormiva, la sua anima vegliava e, come dice la Scrittura, “neppure di notte si spense la sua lucerna” (Pr 31,18).

Carità verso il prossimo

“Superò nell’amore verso il prossimo tutti gli angeli e i santi”, perché, come disse Gesù a santa Caterina da Genova, “chi ama Me, ama tutte le cose amate da Me..”.

Maria prega per noi dal Paradiso. “Se Maria non intercedesse, non ci sarebbe speranza di misericordia” (Gesù a santa Brigida).

Dove e come si vede la carità di Maria?

Prefigurata nella Scrittura. Il roveto ardente fu simbolo del cuore della Vergine (san Tommaso da Villanova); la donna vestita di sole: il sole indica la carità divina di cui Maria fu incendiata dal primo istante della sua immacolata concezione.

Nella visita ad Elisabetta. Si recò in fretta dall’anziana parente per servirla.

Nell’episodio delle nozze di Cana. Previene le necessità del prossimo con la sua intercessione presso Gesù.

Dandoci il suo Figlio unigenito, ovvero rinunciando a Lui sia durante la vita pubblica che, soprattutto, ai piedi della Croce.

I figli di Maria e la carità

Ella vuole che i suoi devoti amino Dio quanto più possibile. Disse la Vergine alla Beata Angela da Foligno: “cerca di amare mio Figlio quanto più puoi”; e a santa Brigida: “Se vuoi legarmi a te, ama mio Figlio”.

Ella vuole che i suoi devoti amino il prossimo con la maggiore perfezione possibile. Affrettandosi a soccorrerli nei loro bisogni, prevenendoli nelle loro necessità, e, soprattutto, essendo capaci di un amore distaccato e disinteressato, che non leghi a sé le persone, non esiga, non pretenda, ma si metta a disposizione con umiltà e spirito di “minorità” sapendo che la cosa più importante per il nostro prossimo, chiunque sia, è che incontri Dio e che solo a Dio appartiene la sua anima….

Ella ottiene una grande carità ai suoi figli che la amano e la onorano. Solo Maria sa amare ed ha realmente amato Dio e il prossimo con perfezione; quanto più un’anima cresce nell’unione con Lei, tanto più, inevitabilmente, cresce in questa che è la prima e la più importante delle virtù cristiane (cf 1Cor 13).

La carità di Maria negli scritti di Maria Valtorta

“Mamma mia, sono venuto. Sei contenta ora?”

“Tanto, Figlio mio. Ma…se è solo per la mia preghiera che lo hai fatto, io ti dico che non mi è e non ti è lecito seguire il sangue più che la missione”.

“No, Mamma. Sono venuto anche per altre cose”.

“È dunque proprio vero, Figlio mio? Io credevo, volevo credere che fossero voci di menzogna e che Tu non fossi tanto odiato…”. Le lacrime sono nella voce e nell’occhio di Maria.

“Non piangere, Mamma. Non mi dare questo dolore. Ho bisogno del tuo sorriso”.

“Sì, figlio, sì. È vero. Tu vedi tanti volti duri di nemici, che hai bisogno di tanto amore e di sorriso. Ma qui, vedi? C’è chi ti ama per tutti”. Maria, che si appoggia lievemente al Figlio che la tiene abbracciata alle spalle, camminando lentamente verso casa, cerca di sorridere per cancellare ogni pena dal Cuore di Gesù.

“Figlio, ora che siamo soli, dimmi la verità. Tutta. Perché ti hanno cacciato?”.

Perché cercavo di portare l’uomo all’onestà, alla giustizia e alla vera religione”.

“Chi ti accusa? Il popolo?”.

“No, Madre. I farisei e gli scribi, meno qualche giusto fra essi”.

“Ma che hai fatto per attirarti le loro accuse?”.

“Ho detto la verità. Non sai che è il più grande sbaglio presso gli uomini?”.

“E che hanno potuto dire per giustificare le loro accuse?”.

“Delle menzogne. Quelle che sai e altre ancora.”

“Dille alla tua Mamma. Il tuo dolore mettilo tutto nel mio seno. Un seno di Madre è abituato al dolore ed è felice di consumarlo, pur di levarlo al cuore del figlio. Dimmi il tuo dolore, Gesù. Mettiti qui, come quando eri piccino, e deponi tutta la tua amarezza”. Gesù si siede su un panchettino ai piedi di sua Madre e racconta tutto di quei mesi di Giudea. Senza rancore, ma senza veli. Maria lo accarezza sui capelli, con un eroico sorriso sulle labbra che combatte con il luccichio del pianto che è sugli occhi azzurri. Gesù dice anche la necessita di avvicinare le donne per redimerle e la sua pena di non poterlo fare per la malignità umana. Maria assente e poi dice: “Figlio, non mi devi negare quanto voglio. D’ora in poi Io verrò con Te quando Tu ti allontani. In qualunque tempo e stagione e in qualunque luogo. Io ti difenderò dalla calunnia. La sola mia presenza farà cadere il fango. E Maria d’Alfeo verrà con me. Lo desidera tanto. Questo ci vuole presso il santo e contro il demonio e il mondo: il cuore delle mamme…”.



Messaggi di Maria

“Oggi il mio Avversario tenta in tutte le maniere di dividervi, di isolarvi, di mettervi gli uni contro gli altri. Lui, che fin dal principio è il padre della menzogna ed il seminatore dell’odio, cerca di rompere sempre più la vostra fraterna unità. Così spesso, anche sotto speciose parvenze di bene, gli uni si mettono contro gli altri, gruppi lottano contro altri gruppi, in una continua ricerca di affermazione che rende infecondi tanti sforzi di bene. Voglio che voi camminiate insieme verso di Me, perché sono la Mamma di tutti e perciò voglio formarvi alla preghiera, alla penitenza, al vostro reciproco amore. Vi voglio formare all’amore scambievole e reciproco. È necessario dare questa testimonianza di carità ecclesiale che tutti vi unisca nella perfezione dell’amore, per combattere la tattica di divisione ed isolamento del mio avversario. Venite a Me perché desidero condurvi, tutti uniti, a mio Figlio presente nel sacramento eucaristico, per aiutarvi a costruire questa vostra unità, per darvi l’esempio di come si deve amare nella perfetta donazione verso tutti i fratelli. Allora potrete compiere quanto sto domandando per la realizzazione del mio materno disegno di salvezza”. (La Madonna a don Stefano Gobbi, 11 Febbraio 1983).

“Cari figli, oggi vi invito all’amore e alla misericordia. donatevi amore gli uni gli altri come il Padre vostro lo dona a voi. Siate misericordiosi di cuore. Fate opere di bene e non lasciate che gli altri vi aspettino troppo a lungo. Ogni atto di misericordia che viene dal cuore vi avvicina a Dio (18.3.2001).

“Cari figli, come Mamma ai suoi figli, io vi ho chiamato e voi mi avete risposto. Permettetemi di riempire il vostro cuore d’amore, affinché il vostro cuore diventi un cuore d’amore che donerete agli altri senza riserve. Così mi aiuterete nella mia missione di conversione dei miei figli che non hanno conosciuto l’amore di Dio e di mio Figlio Gesù” (2.1.2003).

“Cari figli, io desidero che siate le mie mani protese per donare il mio amore. Vi amo tutti e vi benedico con la mia benedizione materna (1.1.2004).

“Cari figli, io vengo a voi come Madre che al di sopra di tutto ama i suoi figli. Figli miei, desidero insegnare anche a voi ad amare. Io prego per questo. Prego affinché riconosciate mio Figlio in ogni vostro prossimo. La via che porta a mio Figlio, che è vera pace e amore, passa attraverso l’amore al prossimo. Figli miei, pregate e digiunate affinché il vostro cuore sia aperto per questa mia intenzione” (18.3.2005).

“La Messa è la forma più alta di preghiera. Non riuscirete mai a capirne la grandezza. Perciò siate umili e rispettosi durante la celebrazione e preparatevi ad essa con molta cura. Vi raccomando di partecipare tutti i giorni alla Messa” (13.1.1984).

Tratto dal blog Don Leonardo Maria Pompei