Non esiste santità senza sofferenza – 1° incontro 2016

Catechesi registrata

S. Luigi Maria Grignon di Montfort dice che ci saranno degli “apostoli degli ultimi tempi” che verranno scelti e mossi dallo Spirito Santo i quali verranno mandati nel mondo a evangelizzare. Io credo che gli apostoli degli ultimi tempi siamo un po’ noi, essenzialmente i mariani, perché se noi leggiamo il Vangelo, lo zoccolo duro contro cui satana deve combattere e che resiste fino in fondo è formato da Maria e le sue schiere.

E’ Maria che schiaccia il capo al serpente!

Il capitolo 12 dell’Apocalisse dice che dopo aver provato a fare la guerra alla Donna vestita di sole che partorisce il Bambino e viene salvata, il dragone rosso si scaglia contro la sua discendenza. Questa siamo noi!

Se voi siete venuti oggi a questi incontri preparatori e desiderate iniziare il cammino di consacrazione, non siete venuti solo su vostra iniziativa ma siete stati scelti da Dio.

La consacrazione è un dono privilegiato e particolare che Dio fa, perché è Lui che fa, non siamo noi. Ogni cosa buona è suggerita e ispirata dallo Spirito Santo.

La vera consacrazione non avviene quando recitiamo la formula solennemente (nel nostro caso fra tre settimane) perché il frutto della consacrazione lo vedremo solo in Paradiso.

Che differenza c’è tra consacrazione e affidamento?

L’affidamento è quando una persona dice alla Madonna: “Mi affido a Te, aiutami a fare un certo cammino spirituale, aiutami anche nella vita quotidiana” perché a Maria sta a cuore tutto di noi, in particolare la parte spirituale, ma anche quella fisica e psichica. S. Paolo dice “Tutto ciò che è vostro: spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile”.

Nell’affidamento chiediamo a Maria che ci aiuti nella vita ma poi in realtà facciamo quello che vogliamo e quando ci troviamo con l’acqua alla gola reclamiamo il suo intervento.

La vera consacrazione invece è una relazione tra due essere intelligenti e liberi (l’intelligenza e la libertà sono i doni che Dio ha dato solo agli Angeli e agli uomini) che scelgono un certo rapporto. In questo rapporto (ispirato da Dio) l’essere inferiore (l’uomo) chiede all’essere superiore  di ricevere la Lui il suo modo di pensare, di volere e di agire.

Noi facciamo la consacrazione alla Madonna ma in realtà il Montfort chiama questa consacrazione a “Gesù Cristo Sapienza incarnata per le mani di Maria”, quindi a Dio. Nella consacrazione io chiedo a Dio, attraverso Maria (entrambi sono superiori a noi) di concedermi il Suo modo di pensare, volere e agire per l’eternità.

Pensate che Dio voglia questo? Dio vuole solo questo!

Nel Vangelo di Giovanni al capitolo 17 Gesù si consacra al Padre  e chiede che anche noi siamo consacrati a Lui. L’essenza di Dio è creare per amore! Per amore Dio ha creato il mondo ma non si è accontentato solo di creare, infatti dopo aver fatto l’uomo come apice della creazione, ha voluto dargli la possibilità di ricevere tutto Se stesso, cioè il Suo pensiero.

Nel capitolo 5 di Matteo, versetto 48, Gesù dice: “Siate perfetti  come perfetto è il Padre vostro che è nei Cieli”: impossibile questo per l’uomo! Ma come fa Gesù a chiederci una cosa impossibile? Gesù dice questo perché vuole che rinunciamo al nostro modo di pensare, di volere e di agire per acquisire il modo di pensare, di volere e di agire di Dio.

Quando viene un miracolo tramite i santi, questo avviene non per capacità loro ma perché hanno assunto il potere di Dio e sono diventati Dio. Ricordiamoci S. Paolo che dice: “Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”, allora se Cristo vive in noi, noi diventiamo Dio dato che Gesù è la seconda persona della Santissima Trinità. E’ chiaro che non è Gesù in carne e ossa che vive in noi ma vive con il Suo modo di pensare, di volere e di agire.

La consacrazione è un patto eterno che noi facciamo con Dio. La Madonna e Dio stesso non vengono meno a questo patto, tutto dipende da noi. Se noi abbiamo il desiderio di fare la volontà di Dio S. Paolo dice che non commetteremo peccato grave durante la nostra vita, quindi non ci allontaneremo da Dio e non verremo meno alla nostra consacrazione. La Madonna non abbandona mai una persona a Lei consacrata!

Il demonio farà di tutto per ostacolare questo nostro cammino però la Madonna è più potente.

L’importante è l’inclinazione del cuore, cioè desiderare con tutto il cuore di fare la volontà di Dio senza fermarsi troppo sugli errori che sono inevitabile data la nostra condizione umana.

La prima consacrazione per un cristiano avviene con il sacramento del Battesimo in cui la persona diventa figlio di Dio, non ne servirebbero altre. La consacrazione del Montfort è un rinnovamento delle promesse battesimali, infatti un consacrato rinnova con consapevolezza e piena libertà quello che i genitori hanno fatto per lui il giorno del Battesimo.

La consacrazione quindi è un cammino speciale che non facciamo da soli perché Maria è con noi!

Maria è una donna come noi, Immacolata e Madre di Dio, è quella creatura che Dio ha scelto come l’unica per mandare Gesù sulla terra. Se Dio si è servito di Maria perché Gesù-uomo potesse venire nel mondo, significa che Lei è l’unico mezzo perché noi possiamo salire al Cielo. Il Montfort dice che la consacrazione è la strada più rapida, più breve e più facile per giungere alla santità e quindi al Cielo.

La consacrazione a Maria, nonostante opinioni contrarie, è evangelica: è chiesta da Dio stesso! Gesù sulla croce, nei suoi ultimi momenti prima di morire dice delle parole considerate come il suo testamento: “Donna, ecco il tuo figlio. Figlio, ecco la tua Madre.” Questo vuol dire che per chi desidera seguire Gesù, l’accettazione di Maria diventa fondamentale. Il Vangelo poi prosegue: “e Giovanni da quel momento la prese nella sua casa”. La reale traduzione è: “la prese tra le sue cose interiori” cioè la prese dentro di sé. Giovanni in quel momento rappresenta tutte le persone che vogliono seguire Gesù infatti non gli ha detto “Giovanni ecco tua Madre” ma “figlio” prendi Maria come tua madre e mettila nel tuo cuore, dentro di te. Anche la Madonna ha ricevuto lo stesso comando e tutti noi possiamo vedere come lo sta mettendo in pratica! Maria da sempre si prende cura di noi!

Gesù chiede che noi facciamo la consacrazione a Maria e non a Dio direttamente perché, anche se si può fare, certamente per noi è più difficile  mentre è più facile giungere a Dio se noi incarichiamo Maria di aiutarci.

Diciamo alla Madonna: “Guarda, io non so come poter fare questo cammino di consacrazione. E’ un cammino di santificazione cioè di purificazione di tutto il mio essere, di potenziamento di tutti i doni che Dio mi ha dato. Vedi che io non sono capace quindi incarico Te! Dato che Dio Padre ti ha affidato il compito di far crescere umanamente Gesù Bambino, così fa’ crescere anche me!”

Per vivere tutto questo il Montfort dà quattro consigli: fare tutto per mezzo di Maria, fare tutto con Maria, fare tutto in Maria, fare tutto per Maria. Non sono uguali tra loro, non sono dati a caso ma in ordine di importanza.

Fare tutto per mezzo di Maria

Quando desidero fare una cosa buona ma sono anche cosciente di non essere in grado di farla, chiedo a Maria di prendere questo mio desiderio, di purificarlo e quindi di presentarlo a Dio (questo certamente è il modo migliore per fare una bella figura di fronte a Dio!).

Fare tutto per mezzo di Maria quindi significa fare qualcosa e poi dare il compito a Lei di aggiungere quello che manca perché l’azione sia gradita a Dio.

Ricordo che quel “tutto” intende anche la quotidianità, la semplicità della nostra vita, cosicché tutte le nostre azioni siano trasformate in azioni sante, gradite a Dio. Come dicevamo prima chi vive in questo modo non può commettere peccati gravi, perché Maria non lo permette in quanto Lei purifica ogni nostra azione.

Fare tutto con Maria

 E’ un passo in più: tutte le azioni buone invece di offrirle a Maria perché vengano purificate, le facciamo insieme a Lei e con Lei le offriamo a Dio. Fare tutto con Maria è un modo diverso di fare le cose perché possiamo imparare di più e quindi crescere di più. Questa non è teoria, è pratica! L’importante è portare la Madonna in ogni momento della nostra vita, è vivere con Lei l’attimo presente. In questo modo il pensare, volere e agire nostro cominciano a prendere il modo di pensare, volere e agire di Maria che coincide con quello di Dio: Dio sta trasferendo la Sua Persona in noi!

Questo secondo passo è maggiore del primo e ci insegna a vivere bene.

Fare tutto in Maria

Questo passo è ancora più grande: io e la Madonna non siamo più due persone (anche se chiaramente manteniamo la nostra identità).

S. Paolo dice: “Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me”, ora noi diciamo “non sono più io che vivo ma Maria vive in me” e dato che Maria è sempre unita a Gesù io posso dire che Cristo vive in me.

Molte volte la Madonna ha espresso questo desiderio di vivere in noi, ad esempio nei messaggi a don Stefano Gobbi fondatore del Movimento Sacerdotale Mariano più volte dice che desidera parlare con i nostri piedi, parlare con la nostra bocca, pensare con il nostro cuore… vuole venire in noi. Ci vuole tempo per poter arrivare a questo ma certamente ci arriveremo perché Maria lo desidera! Padre Luka Cirimotic diceva: “La Madonna vuole nascere nel cuore di tutte le persone del mondo! Sai cosa succederebbe se accadesse veramente questo? Succederebbe che se veramente ci fosse Lei nel cuore delle persone, queste si trasformerebbero in Maria e quindi in Gesù e allora il mondo cambierebbe completamente. Ogni uomo porterebbe Gesù e Maria dentro di sé e con loro porterebbe l’amore, la pace, la serenità anche senza parlare!”. La consacrazione cambierebbe completamente il mondo se venisse vissuta!

Purtroppo però la consacrazione è per pochi, tutte le cose un po’ particolari lo sono e non è merito nostro ma è dono di Dio.

Fare tutto per Maria

 In questo punto si arriva ad un modo di pensare tale in cui il desiderio di una persona non riguarda più il pensare del mondo, per tanto buono, bello o caritatevole che sia, ma ama così tanto la Madonna (e Dio in Lei) da desiderare unicamente di farla contenta e il suo pensiero è finalizzato unicamente al Paradiso, alla volontà di Dio, a fare ciò che farebbe Maria e farlo per amore di Lei.

Quando si arriva a vivere così significa che il nostro amore per Maria è immenso! Gesù certamente non è geloso di Sua Madre anzi, amare Maria così tanto fa’ certamente felice Dio perché Lei non tiene tutto per sé ma riflette tutto a Dio e in fondo è quello che fanno tutti in Paradiso! Alcuni pensano che amare la Madonna significhi togliere amore a Gesù, non hanno capito niente!

Ora alcune cose pratiche.

Se la consacrazione l’abbiamo già fatto al Battesimo perché dobbiamo rinnovarla?

Perché la nostra memoria, presi da tante cose terrene, ci fa dimenticare e piano piano ci stacchiamo dalle cose più importanti. Dopo un po’ però potremmo anche dimenticarci della consacrazione, ecco allora il Montfort che ci invita a rinnovare la consacrazione periodicamente. Io e mia moglie lo facciamo il 25 di ogni mese leggendo il testo integrale che trovate in fondo al libro del Trattato. Ogni giorno possiamo rinnovarla recitando quella breve formula indicata dal Montfort e chiamata anche Totus tuus (quella di S. Giovanni PaoloII): Sono tutto tuo e tutto quanto possiedo te lo offro, amabile Gesù, per mezzo di Maria Tua santissima Madre.

Un’altra cosa importante da non dimenticare mai è la preghiera, specialmente quella del Rosario quotidiano. Più importante ancora del Rosario è la Santa Messa quotidiana. Per chi è impegnato con il lavoro, i figli, la stanchezza mentale molte volte risulta difficile ma a volte è importante anche fare qualche piccolo sacrificio: è nelle difficoltà che si dimostra l’amore, non quando tutto è facile!

Dio avrebbe potuto solamente avere un pensiero di salvezza e il mondo sarebbe stato redento ma ha deciso di mandare Suo Figlio e non gli ha nemmeno procurato una vita tanto piacevole… Non ha trattato con i guanti bianchi nemmeno Sua Madre dato che ha assistito alla crocifissione di Suo Figlio. A volte ci viene da pensare che Dio sia stato crudele… ma Lui non è crudele! Infatti ha avuto un disegno particolare e la sofferenza fa parte del Suo piano: se Dio ha trattato così Suo Figlio è palese che questo è il Suo modo di trattare colui che ama. Così ha trattato Gesù, Maria, gli apostoli, i santi… non esiste santità senza sofferenza!

Anche noi, chi più chi meno, abbiamo avuto la nostra parte di sofferenza e chissà cosa ci riserverà il futuro, ma una cosa è soffrire da soli o con la parte sociale e umana del mondo e una cosa è soffrire con Gesù e Maria: è tutta un’altra cosa!

La sofferenza è implicita nel cammino di consacrazione anzi, è obbligatoria perché se accettata e donata a Dio ha un valore infinito: ha la potenza di redimere. Con la Sua morte in croce Gesù ha redento il mondo: se noi facciamo vivere Gesù in noi e offriamo la nostra croce a Lui, allora essa diventa “offerta” come la Sua. La sofferenza vissuta con Gesù e Maria diventa gestibilissima perché Dio non dà pesi più grandi di quello che una persona non può portare.

Abbiamo detto prima che la consacrazione è quella relazione tra due persone in cui la più debole vuole prendere il modo di pensare, volere e agire della più forte: Dio. Come possiamo noi prendere il modo di pensare, volere e agire di Dio? E’ impossibile perché noi abbiamo la natura umana mentre Dio ha quella divina. “Ciò che è impossibile agli uomini non è impossibile a Dio” dice Gesù agli apostoli. Infatti noi possiamo prendere il modo di pensare, volere e agire di Dio solo quando rinunciamo al nostro modo di pensare, volere e agire: “Se qualcuno vuol venire dietro a Me –dice Gesù- rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.  

Rinnegare se stessi è proprio rinunciare al nostro modo di pensare, volere e agire.  

Prendere la croce significa accettare la sofferenza del proprio stato, della nostra condizione, non le conseguenze dei nostri errori ma ciò che ci è capitato, ossia la sofferenza che Dio vuole che portiamo.

E mi segua: solo dopo che abbiamo fatto queste due cose possiamo seguire Gesù.

Qual è la sofferenza dell’uomo allora? E’ quella di rinunciare al proprio modo di pensare, volere e agire così si svuota di sé con l’umiltà, virtù di Maria e maestra di tutte le virtù. Quando io sono umile divento in piccola parte Maria, se sono umile significa che sono vuoto di me stesso, se sono vuoto di me stesso allora lo Spirito Santo può riempirmi dei Suoi Doni.

Effettivamente uno dei benefici della consacrazione è prendere le virtù di Maria che piano piano Lei ci trasferisce durante la nostra vita.

Quindi dobbiamo svuotarci di noi stessi e diventare umili, ma per fare questo c’è solo un cammino: quello della sofferenza, della rinuncia di sé, del nostro “io”. Gesù, parlando di Maria a un santo, l’ha chiamata “Colei che è senza io”, perché ha rinunciato totalmente e volontariamente a se stessa per fare solo la volontà di Dio, come Gesù.

P. Luka Cirimotic spiega tutto questo con un esempio: è come se una pianta volesse diventare un uomo (non è possibile perché una pianta è e sarà sempre una pianta e un uomo è e sarà sempre un uomo, ma facciamo finta che possa  farlo). Deve rinunciare al suo essere pianta, rinunciare a fare tutto quello che una pianta fa e fare invece tutto ciò che fa un uomo. La stessa cosa viene chiesta a noi: dobbiamo rinunciare al modo di pensare del mondo e scegliere e vivere quello di Dio. Impossibile per l’uomo, ma se noi incarichiamo Maria di farlo allora Lei piano piano ce lo insegna e noi cambiamo. Veramente cambiamo!

Satana troverà tutte le scuse per distoglierci, dirà che non siamo degni, che siamo peccatori: è vero, tutti noi siamo peccatori, nessuno è degno, però in virtù del fatto che siamo figli di Dio e che Lui ha sacrificato Suo Figlio per noi allora diventiamo degni!

Satana troverà altre scuse: chissà com’è difficile… chissà cosa ti chiede… quanti sacrifici dovrai fare…

Non è assolutamente vero! Non è nulla di particolare, nulla di straordinario, anzi la via della santificazione è una via semplice: basta fare bene le cose che facciamo tutti i giorni, la Madonna non chiede altro.

Gesù ci dice: “Siate nel mondo ma non del mondo” , quindi noi siamo qui, dobbiamo lavorare in modo attivo (quindi essere sale, lievito e luce come dice il Vangelo) però non dobbiamo uniformarci al mondo e non dobbiamo aver paura di andare controcorrente se il mondo va contro la legge di Dio. Non dobbiamo essere troppo attaccati alla materia, ai soldi, alle cose, stacchiamoci da queste cose, pur usandole, perché tutto è dono di Dio.

Quante volte nella mia vita personale e famigliare ho riconosciuto l’intervento di Maria! Quando si fa la consacrazione c’è una particolare sintonia tra noi e la Madonna in cui Lei comunica tramite piccoli o grandi segni. Io lo vedo sempre nella mia vita e che questi segni mi fanno capire che Lei mi ha ascoltato oppure ha agito…

C’è una confidenza e un modo di comunicare con Lei che è veramente straordinario e si arriva a un punto in cui non abbiamo più paura di nulla perché pensa tutto Lei.

Quando noi ci consacriamo Maria trasferisce piano piano in noi le Sue virtù: umiltà, semplicità, fede in Dio, preghiera, ascolto, silenzio, amore per l’altro…