Essere figli di Dio significa fare la Sua volontà – 1° incontro 2015

La catechesi di oggi, sabato 16 maggio, è tenuta da p. Marino Comin, sacerdote monfortano che da tanti anni ormai segue le persone che decidono di consacrarsi a Gesù per le mani di Maria, secondo la spiritualità di san Luigi Maria di Montfort, nella Parrocchia SS. Martino e Rosa di Conegliano.

“Prima di tutto” dice “ è importante capire cosa spinge una persona a fare la consacrazione.

Potrebbe essere ad esempio il desiderio di maturare la nostra fede e quindi anche sentirci più forti nella nostra vita, nella luce di Cristo, soprattutto nelle difficoltà che incontriamo.

In fondo il grande desiderio che sta nell’animo di ognuno di noi è  sentirsi sereno nella vita, sentirsi amato e avere la possibilità di amare. 

Io ero già sacerdote, da tanto tempo avevo riflettuto su questa consacrazione e nonostante avessi letto e riletto il Trattato non riuscivo ad arrivare a una conclusione. Una sera, nella mia camera, continuavo a pensare alla consacrazione chiedendomi soprattutto perché è così importante, quando in un lampo mi viene in mente una spiegazione semplicissima, elementare. Subito ho preso un foglietto di carta e l’ho scritta. Questo è quello che ho pensato: se io voglio crescere nella fede, se voglio diventare con sincerità molto amico di Gesù come quelli che Lui ha chiamato Apostoli, allora devo trovare un modo per avvicinarmi a Lui. Il modo migliore me lo insegna proprio il libro del Trattato della vera devozione che parla della consacrazione a Gesù Cristo per le mani di Maria! 

Ecco allora che la mia amicizia con Gesù si può attuare e consolidare fortemente, tanto da superare la mia debolezza e ignoranza, solamente attraverso la Madre di Dio. Infatti il Trattato comincia così: E’ per mezzo della Vergine Maria che Gesù Cristo è venuto nel mondo ed è ancora per mezzo di Lei che Egli deve tornare e regnare nel mondo.

Dunque Maria non è una via secondaria!”

Ricordiamoci però che questo pensiero non è fondato sul sentimento di affetto che possiamo avere per Maria, come Madre o Regina potente presso Dio ma ha una base evangelica, infatti “per mezzo di Maria Gesù Cristo si è incarnato, è divenuto uomo e ha salvato gli uomini. Per mezzo di Maria! La divina maternità di Maria è stata il grande mezzo, miracoloso e straordinario, attraverso il quale Gesù Cristo è entrato nel mondo e in base a questa incarnazione si è reso amico degli uomini”. 

I Santi che si sono succeduti in questi duemila anni sono persone che hanno vissuto in pienezza l’amicizia con Gesù, il quale li ha arricchiti di doni e di carismi proprio grazie al “sì” di Maria alla Parola di Dio.

“Quindi la Madonna” prosegue p. Marino “non è un semplice abbellimento della nostra fede, ma ne ha una funzione chiave! Lei ci può aiutare nelle difficoltà di ogni giorno, nelle malattie, nei rapporti con gli altri, nei dubbi di fede, nell’uscire dai vizi.”

Il padre poi prosegue raccontando esempi di persone che grazie all’incontro con la Madonna a Medjugorje o in altri luoghi benedetti dalla Sua presenza, hanno cambiato la loro vita o il loro proposito di uccidersi e con la consacrazione hanno dato un senso a tutto. “Da questo capiamo tutti che la consacrazione è un grande mezzo per cambiare e dare finalmente un senso alla nostra vita”. 

Perché proprio la consacrazione a Maria? Cos’ha di speciale? 

“E’ vero, ci sono tante strade per andare a Dio, ma la devozione a Maria ci mette proprio sulla strada  chiamata principale o via regia, perché Gesù Cristo è entrato nel mondo attraverso di Lei, quindi Lei è veramente il mezzo migliore!  La devozione alla Madonna quando è ben capita e utilizzata può aiutare benissimo le persone a crescere nella fede e quindi nell’amicizia verso Gesù Cristo.”

P. Marino poi vuole sottolineare l’importanza di una consacrazione fatta con libertà, con serenità, con il desiderio di essere buoni cristiani soprattutto nelle scelte morali, che sono la base della fede.

“In cosa consiste la consacrazione a Gesù per Maria insegnata dal Montfort? Ci sono due categorie di devozioni.

La prima è una devozione semplice, popolare e si limita a onorare e venerare la Madonna soprattutto con le preghiere, le formule, i fioretti, i pellegrinaggi, il Rosario, le edicole. Tutto questo ha origine dal Vangelo, leggiamolo insieme: Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “ Benedetta Tu fra le donne e benedetto il frutto del Tuo grembo! A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo e beata Colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto!”

Le parole di s. Elisabetta rispecchiano bene questa forma semplice di devozione però, se abbiamo letto con attenzione, sono parole uscite sì dalla bocca della santa ma “è stato lo Spirito Santo che era in lei a dirle! Quindi la devozione, la lode, la venerazione per la Madonna non partono dagli uomini ma da Dio! Infatti Dio dopo aver creato Maria e averla predestinata ad essere Madre di Dio, ha voluto tenerla per sé, l’ha amata, l’ha lodata come un suo capolavoro e quindi Dio stesso s’inchina davanti alla Sua creatura come farebbe un grande artista davanti alla sua opera.”

La stessa risposta di Maria, anche Lei ricolma di Spirito Santo, rispecchia il desiderio e il comando di Dio: “Tutte le generazioni mi chiameranno beata” cioè tutti gli uomini di tutte le epoche la loderanno senza fine.

Questo è il fondamento della devozione alla Madonna, un fondamento che ha le sue radici nel Vangelo!

Ora leggiamo Giovanni cap. 19: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco  tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.”

“Consideriamo che Gesù sta morendo ”continua p. Marino“ con il sacrificio della Croce versa tutto il Suo Sangue in espiazione dei peccati degli uomini e l’acqua del suo costato (cioè lo Spirito Santo) rende gli uomini figli di Dio.”

Ma c’è un altro dono che Gesù ci vuole lasciare ed è Sua Madre! 

Ecco la seconda forma di devozione: “non basta voler bene alla Madonna con le preghiere, i pellegrinaggi o i fioretti ma facendo in modo che le nostre azioni siano secondo il Suo esempio: cioè portare Maria nella vita di ogni giorno, nei nostri comportamenti!” 

Con la consacrazione quindi portiamo Maria nella nostra casa  “perché ci insegni a vivere bene, a comportarci bene mettendoci sempre sulla strada evangelica seguendo il Suo esempio. Non ci insegna solo a pregare.  Vedete com’è diversa questa seconda forma di devozione? 

Fin dall’annunciazione Maria ha detto: “Sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. Per tutta la sua vita poi per essere serva ha dovuto fare!  Entrando nel mondo il verbo di Dio, tramite il profeta Isaia ha detto: Ecco io vengo o Dio per fare la tua volontà. In tutto il Vangelo Gesù ha un’unica preoccupazione: ed è quella di non allontanarsi mai dalla volontà del Padre. Anche Maria in tutta la sua vita ha sempre cercato in tutto e per tutto di fare la volontà di Dio e quindi Dio l’ha fatta grande e onnipotente presso di Lui”.

Quindi essere figli di Dio, essere cristiani significa fare veramente la volontà di Dio!

“La consacrazione che noi facciamo a Maria appartiene a questa seconda forma di devozione, in cui la Madonna viene accolta in modo filiale dal consacrato e viene introdotta nella sua vita come sua madre e sovrana. In tal modo Maria prende possesso del consacrato, a volte anche senza che se ne accorga, lo guida nel suo cammino di vita cristiana anzi, si offre come modello di vita cristiana.”

Maria fu fedele alla sua consacrazione a Dio, ma come ha fatto a mantenere la sua promessa di fedeltà? 

“Maria da parte sua custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore” cioè Maria, per essere fedele alla sua consacrazione “ha adottato la custodia del cuore, ha riservato il suo cuore solo per Dio in ogni momento della sua vita vivendo alla sua presenza. Anche noi se vogliamo vivere bene la consacrazione dobbiamo vivere alla presenza di Maria, nell’umiltà e nel nascondimento.”

Allora in cosa consiste la consacrazione a Maria?

“Consiste nell’accogliere Maria nella nostra casa, cioè nella nostra vita spirituale perché ci aiuti a riprodurre in noi la sua stessa consacrazione a Dio.  

Perché la Madonna tiene molto a questa consacrazione? Perché attraverso l’atto di consacrazione che si trova nel Trattato del Montfort desidera riprodurre nelle persone che lo fanno la Sua consacrazione. Ha servito il Signore in questa terra, ora è in Cielo, ma desidera che la Sua consacrazione dia ancora gloria a Dio attraverso le persone che si aprono a Lei e le permettono di agire nella loro vita. Dio vede Maria in queste persone e  le ama come ama Sua Madre, lo Spirito Santo poi le inonda con la Sua luce perché in loro vede la Sua sposa.

Questa è la bellezza della consacrazione!”

Cosa offriamo a Gesù nella formula di consacrazione? Leggiamo il Trattato al numero 121: il nostro corpo con i suoi sensi, la nostra anima con le sue facoltà, i nostri beni esterni o di fortuna presenti e futuri, i nostri beni interni o spirituali (i meriti o le preghiere). “Quindi l’atto di consacrazione consiste nel mettere la nostra persona e quanto possediamo nelle Sue mani dicendo: Tu sei la sovrana, la padrona e la guida della mia vita, mi lascio guidare da Te, fa’ della mia persona come meglio ti pare!”