PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE – Terza settimana

Signore, che io ti conosca

Dedicheranno la terza settimana a conoscere Gesù Cristo. Potranno leggere e meditare ciò che ne abbiamo detto e recitare l’orazione di sant’Agostino, posta verso l’inizio della seconda parte. Con lo stesso santo potranno dire e ripetere cento e cento volte al giorno: “Signore, che io ti conosca!” oppure: “Signore, che io veda chi sei!”. Come nelle settimane precedenti, reciteranno le litanie dello Spirito santo e l’Ave mari-stella, aggiungendo ogni giorno le litanie del Nome di Gesù.
(Montfort – Trattato della vera devozione 230).

Preghiera di sant’Agostino a Gesù Cristo

Tu sei il Cristo, il mio padre santo, il mio Dio misericordioso, il mio grande re, il mio buon pastore, l’unico maestro, il mio migliore aiuto, il mio bellissimo diletto, il mio pane vivo, il mio sacerdote eterno, la mia guida alla patria, la mia luce vera, la mia santa dolcezza, la mia retta via, la mia luminosa sapienza, la mia pura semplicità, la mia pacifica concordia, la mia perfetta custodia, la mia ottima porzione, la mia salvezza eterna.

Cristo Gesù amabile Signore, perché ho amato, desiderato nella mia vita altra cosa fuori di te, Gesù mio Dio? Dov’ero quando non ero con te con il mio pensiero ? Fin d’ora, desideri miei tutti, infiammatevi, perdetevi nel mio Signore Gesù; correte già troppo indugiaste; affrettatevi verso la meta, cercate veramente quello che desiderate. Gesù chi non t’ama sia scomunicato, chi non t’ama sia pieno d’amarezze…  .

O Gesù ti amo, in te si diletti, ti ammiri ogni cuore degnamente consacrato alla tua gloria. O Dio del mio cuore e mia porzione, Cristo Gesù, al mio cuore venga meno la sua vita, perché tu viva in me e s’accenda nel mio spirito la viva fiamma del tuo amore, e cresca in fuoco ardente, arda continuamente sull’altare del mio cuore, bruci nelle mie viscere, fiammeggi nei recessi dell’ anima mia; nel giorno del mio olocausto, che mi trovi consumato presso di te.

DOMENICA

“Io sono l’acqua viva”

§  Invochiamo la luce dello Spirito Santo:   Litanie dello Spirito Santo

Signore, abbi misericordia di noi!

Cristo, abbi misericordia di noi!

Signore, abbi misericordia di noi!

Padre tutto potenza, abbi misericordia di noi!

Gesù, Figlio eterno del Padre e Redentore del mondo, salvaci!

Spirito del Padre e del Figlio, che fondi le due vite, santificaci!

Santissima Trinità, Unico Dio, ascoltaci!

Spirito Santo, che procedi dal Padre e dal Figlio, vieni nei nostri cuori!

Spirito Santo, che sei uguale al Padre e al Figlio, vieni nei nostri cuori!

Promessa di Dio Padre, vieni nei nostri cuori!

Raggio di luce del cielo, vieni nei nostri cuori!

Autore di ogni bene, vieni nei nostri cuori!

Sorgente di acqua viva, vieni nei nostri cuori!

Fuoco consumatore, vieni nei nostri cuori!

Unzione spirituale vieni nei nostri cuori!

Spirito di amore e di verità, scendi su di noi!

Spirito di sapienza e di scienza, scendi su di noi!

Spirito di consiglio e di fortezza, scendi su di noi!

Spirito di intelletto e di pietà, scendi su di noi!

Spirito di grazia e di preghiera, scendi su di noi!

Spirito di pace e di mitezza, scendi su di noi!

Spirito di modestia e di innocenza, scendi su di noi!

Spirito confortatore, scendi su di noi!

Spirito santificatore, scendi su di noi!

Spirito che governi la Chiesa, scendi su di noi!

Dono di Dio Altissimo, scendi su di noi!

Spirito che riempi l’universo, scendi su di noi!

Spirito di adozione dei figli di Dio scendi su di noi!

Spirito Santo, ispira a noi l’orrore dei peccati.

Spirito Santo, vieni e rinnova la faccia della terra.

Spirito Santo, irradia con la tua luce le nostre anime.

Spirito Santo, imprimi la tua legge nei nostri cuori.

Spirito Santo, infiammaci col fuoco del tuo amore.

Spirito Santo, riversa in noi il tesoro delle tue grazie.

Spirito Santo, insegnaci a pregare bene.

Spirito Santo, illuminaci con le tue ispirazioni divine.

Spirito Santo, conduci noi nella via della salvezza.

Spirito Santo, fa che conosciamo l’unica cosa necessaria.

Spirito Santo, ispira a noi la pratica del bene.

Spirito Santo concedi a noi il merito di tutte le virtù.

Spirito Santo, facci perseveranti nella giustizia.

Spirito Santo, sii Tu la nostra perenne ricompensa.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, manda a noi il tuo Spirito.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, riempi le nostre anime dei doni dello Spirito Santo.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, donaci lo Spirito di sapienza e di pietà

V – Manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazione.

R. – E rinnoverai la faccia della terra.

Preghiamo
– O Dio, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi i doni dello Spirito Santo sino ai confini della terra e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo. Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore. Amen.

§  Chiediamo il frutto di imparare a desiderare ciò che Dio desidera.

Il nostro mondo interiore è così ricco, così pieno di desideri, di attese, di speranze che, a volte, rischiamo di perderci, di rimanere confusi, di non capirci più nulla.

Non è sbagliato avere dei desideri: sbagliato è restringerli a noi, chiuderli nei nostri orizzonti, piegarli ai nostri bisogni.

Gesù è colui che risveglia il desiderio di Dio e dilata il cuore fino alla speranza che è Dio stesso. Gesù fa rinascere l’insoddisfazione, perché l’uomo può anche accontentarsi della mediocrità e ha bisogno di essere continuamente riportato a se stesso.

Allargare la propria percezione e dilatare il proprio desiderio significa confessare con il salmista: “O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco. Di te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz’acqua” (Sal 63,2).

* * * * *

Giunse
pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno
che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era il pozzo di
Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era
verso mezzogiorno.

Arrivò intanto una donna di Samaria ad
attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli
infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana
gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono
una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni
con i Samaritani. Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e
chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti
chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli disse la donna:
«Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da
dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro
padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi
figli e il suo gregge?». Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua
avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai
più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di
acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore, gli disse la donna,
dammi di quest’acqua, perché‚ non abbia più sete e non continui a venire
qui ad attingere acqua». Le disse: «Va’ a chiamare tuo marito e poi
ritorna qui». Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai
detto bene “non ho marito”; infatti hai avuto cinque mariti e quello che
hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replicò la
donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno
adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in
cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento
in cui né‚ su questo monte, né‚ in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi
adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo,
perché‚ la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è
questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità;
perché‚ il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo
adorano devono adorarlo in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So
che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci
annunzierà ogni cosa». Le disse Gesù: “Sono io, che ti parlo”»

Giovanni (4,5-26).

E’
bello l’incontro di Gesù con la donna di Samaria perché porta il
marchio del quotidiano, non c’è niente di programmato, Tutto avviene con
spontaneità, all’insegna della sorpresa.

Al pozzo di Giacobbe
Gesù incontra la sete della donna e la svela nei suoi risvolti più
profondi e segreti: da esigenza concreta, legata a un bisogno, al
desiderio di qualcosa di più. Le manca l’acqua, certamente, ma
soprattutto le manca la serenità nel vivere le relazioni, vuol sentirsi
amata e non sa amare, è in ricerca di Dio.

Gesù si offre come
colui che dono l’acqua viva, scavando, a partire dai bisogni dell’uomo
per arrivare alla radice di ogni desiderio: “Se tu conoscessi il dono di
Dio e chi è colui che ti dice: dammi da bere…!”.

Gesù non è solo
un viandante assetato, non è solo un profeta che legge nel cuore e
risveglia alla consapevolezza di quello che è: Gesù è il Messia, la
Verità della vita.

E può essere tale anche per noi se lasciamo
che  Lui si sieda al pozzo della nostra vita e dilati i nostri
orizzonti. Gesù ha sete di noi: “Se tu conoscessi il dono di Dio…” se tu
imparassi a desiderare quel dono di vita che Dio solo ti può dare! Se
tu imparassi ad andare al di là dei tuoi bisogni, dei desideri immediati
e ad aprirti alla gioia di Dio! Se imparassi a desiderare quello che
Dio desidera, a desiderare secondo il suo Cuore!

* * * * *

Cari
figli, vi invito a lavorare alla conversione personale. Siete ancora
lontani dall’incontro con Dio nel vostro cuore, perciò trascorrete più
tempo possibile nella preghiera e nell’adorazione a Gesù nel Santissimo
Sacramento dell’altare, affinché Egli vi cambi e metta nei vostri cuori
una fede viva e il desiderio della vita eterna. Tutto passa, figlioli,
solo Dio rimane. Sono con voi e vi esorto con amore. Grazie per aver
risposto alla mia chiamata.

Medjugorje 25 marzo 2008

* * * * *

§  Invochiamo la Vergine Maria, sede della Sapienza

Ave stella del mare, madre gloriosa di Dio,

Vergine sempre, Maria, porta felice del cielo.

“L’ave” del messo celeste reca l’annunzio di Dio,

muta la sorte di Eva, reca al mondo la pace.

Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi,

scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene.

Mostrati Madre per tutti, porta la nostra preghiera,

Cristo l’accolga benigno, lui che si è fatto tuo Figlio.

Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo,

rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore.

Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino,

fa che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo.

Gloria all’altissimo Padre, Gloria al Cristo Signore,

Gloria allo Spirito Santo, l’inno di fede e di amore.

Amen

§ Litanie del Nome di Gesù

Signore, pietà – Signore, pietà

Cristo, ascoltaci – Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici – Cristo, esaudiscici

Padre del cielo che sei Dio, abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio, abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio, abbi pietà di noi

Santissima Trinità, che sei Dio, abbi pietà di noi

Gesù, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di noi

Gesù, splendore del Padre, abbi pietà di noi

Gesù, vera luce eterna, abbi pietà di noi

Gesù, Re di gloria, abbi pietà di noi

Gesù, sole di giustizia, abbi pietà di noi

Gesù, Figlio della Vergine Maria, abbi pietà di noi

Gesù, amabile, abbi pietà di noi

Gesù, ammirabile, abbi pietà di noi

Gesù, Dio forte, abbi pietà di noi

Gesù, padre per sempre, abbi pietà di noi

Gesù, angelo del gran consiglio, abbi pietà di noi

Gesù, potentissimo, abbi pietà di noi

Gesù, pazientissimo, abbi pietà di noi

Gesù, obbedientissimo, abbi pietà di noi

Gesù, mite ed umile di cuore, abbi pietà di noi

Gesù, amante della castità, abbi pietà di noi

Gesù, che tanto ci ami, abbi pietà di noi

Gesù, Dio della pace, abbi pietà di noi

Gesù, autore della vita, abbi pietà di noi

Gesù, modello di ogni virtù, abbi pietà di noi

Gesù, pieno di zelo per le anime, abbi pietà di noi

Gesù, che vuoi la nostra salvezza, abbi pietà di noi

Gesù, nostro Dio, abbi pietà di noi

Gesù, nostro rifugio, abbi pietà di noi

Gesù, padre dei poveri, abbi pietà di noi

Gesù, tesoro di ogni credente, abbi pietà di noi

Gesù, buon pastore, abbi pietà di noi

Gesù, vera luce, abbi pietà di noi

Gesù, eterna sapienza, abbi pietà di noi

Gesù, infinita bontà, abbi pietà di noi

Gesù, nostra via e nostra vita, abbi pietà di noi

Gesù, gioia degli angeli, abbi pietà di noi

Gesù, re dei patriarchi, abbi pietà di noi

Gesù, maestro degli apostoli, abbi pietà di noi

Gesù, luce degli evangelisti, abbi pietà di noi

Gesù, Parola di vita, abbi pietà di noi

Gesù, forza dei martiri, abbi pietà di noi

Gesù, sostegno dei confessori, abbi pietà di noi

Gesù, purezza delle vergini, abbi pietà di noi

Gesù, corona di tutti i santi, abbi pietà di noi

Sii indulgente, perdonaci, Gesù

Sii indulgente, ascoltaci, Gesù

Da ogni male, liberaci, Gesù

Da ogni peccato, liberaci, Gesù

Dalla tua ira, liberaci, Gesù

Dalle insidie del diavolo, liberaci, Gesù

Dallo spirito impuro, liberaci, Gesù

Dalla morte eterna, liberaci, Gesù

Dalla resistenza alle tue ispirazioni, liberaci, Gesù

Da tutti i nostri peccati, liberaci, Gesù

Per il mistero della tua santa incarnazione, liberaci, Gesù

Per la tua nascita, liberaci, Gesù

Per la tua infanzia, liberaci, Gesù

Per la tua vita divina, liberaci, Gesù

Per il tuo lavoro, liberaci, Gesù

Per le tue fatiche, liberaci, Gesù

Per la tua agonia e per la tua passione,         liberaci, Gesù

Per la tua croce e il tuo abbandono, liberaci, Gesù

Per le tue sofferenze, liberaci, Gesù

Per la tua morte e sepoltura, liberaci, Gesù

Per la tua resurrezione, liberaci, Gesù

Per la tua ascensione, liberaci, Gesù

Per averci dato la SS. Eucaristia, liberaci, Gesù

Per le tue gioie, liberaci, Gesù

Per la tua gloria, liberaci, Gesù

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci o Signore

Agnello di Dio, che togli i peccati dei mondo, esaudiscici o Signore

Agnello di Dio, che togli i peccati dei mondo, abbi pietà di noi

Preghiamo:

Dio onnipotente ed eterno che ci hai voluto salvare nel nome del tuo figlio Gesù,

poiché in questo Nome è riposta la nostra salvezza,

fa’ che in ogni circostanza sia per noi segno di vittoria.

Per Gesù Cristo, nostro Signore. Amen.

LUNEDI

“Io sono la luce del mondo”

§  Invochiamo la luce dello Spirito Santo:   Litanie dello Spirito Santo (vedi domenica)

§  Chiediamo il frutto di riconoscere il bisogno di “vedere” con occhi nuovi

La
vista è uno dei doni più belli. L’occhio, pur piccolo, è capace di
contenere cose immense. E non parliamo solo degli occhi fisici, pensiamo
anche agli occhi della mente e del cuore che fanno vedere al di là
delle apparenze e camminare verso la verità. Quando l’occhio si chiude,
si ammala o muore allora l’insicurezza avvolge il cuore e la vita. Ma
basta che la luce cominci a risplendere perché tutta l’incertezza
scompaia e diventi possibile orientarci e correre e saltare senza paura.

I
nostri occhi non sempre sanno vedere le realtà più belle e profonde
della vita e della fede, con l’aiuto di Gesù invece impareremo a vedere
sotto la superficie degli avvenimenti, oltre l’ovvietà apparente,
l’essenziale, ciò che davvero conta.

* * * * *

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsaida, dove gli condussero un cieco pregandolo di toccarlo.

Allora
preso il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggio e, dopo
avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese:
“Vedi qualcosa?”.

Quegli, alzando gli occhi, disse: “Vedo gli uomini; infatti vedo come degli alberi che camminano”.

Allora
gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente e
fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa. E lo rimandò a casa dicendo:
“Non entrare nemmeno nel villaggio”.

(Marco 8,22-26)

Come
si fa a conoscere Gesù? Egli è colui che viene per trarre alla luce
ogni cosa, per far risplendere la vita, per rendere bello ciò che è
tenebroso. Egli viene a chiamare gli uomini dalle tenebre alla luce
della fede, viene per donare la fiducia di poter vedere di nuovo, è la
gioia e la felicità di chi viene liberato dall’angoscia di una spenta
esistenza!

Per questo Gesù dice di se stesso: “Io sono la luce del
mondo” (Gv 8,12). Egli è la luce del mondo perché porta nel mondo la
rivelazione del volto di Dio; la presenza di Gesù può illuminarci perché
a partire dalla sua rivelazione impariamo a vedere in modo nuovo noi
stessi e gli altri, gli uomini e il mondo, la vita e la morte. In questo
modo Gesù è la luce del mondo! Egli rivela infatti che il volto di Dio è
un volto di amore: cambia tutto se interpretiamo la nostra vita come un
essere gettati a esistere nella fredda immensità dell’universo o se
invece questa immensità ci parla di Dio e ci rimanda al suo amore di
Padre.

* * * * *

Cari
figli, in questo tempo di grazia quando anche la natura si prepara ad
offrire i colori più belli nell’anno, io vi invito, figlioli, aprite i
vostri cuori a Dio Creatore perchè Lui vi trasfiguri e vi modelli a
propria immagine affinchè tutto il bene, addormentatosi nel vostro
cuore, possa risvegliarsi alla vita nuova e come anelito verso
l’eternità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Medjugorje 25 febbraio 2010

* * * * *

§  Invochiamo la Vergine Maria, sede della Sapienza: Ave maris stella (vedi domenica)

§ Litanie del Nome di Gesù (vedi domenica)

MARTEDI

“Io sono la porta”

§  Invochiamo la luce dello Spirito Santo:   Litanie dello Spirito Santo (vedi domenica)

§  Chiediamo il frutto di “passare” attraverso Cristo-Porta, accogliendolo come nostro Salvatore

La
porta è una realtà con cui abbiamo a che fare quotidianamente, carica
di molteplici significati. Vi è la porta di casa nostra, conosciuta e
familiare e la soglia di una casa sconosciuta. Si bussa per chiedere
qualcosa o per offrire e donare; per un incontro nell’amicizia o per una
lite. Si varca la porta di persone semplici o importanti. Quanti
sentimenti ogni volta che ci poniamo di fronte ad una porta nelle varie
situazioni della vita: paura, timore, insicurezza, esitazione, senso
dell’ignoto, curiosità, speranza, timidezza, gioia…

In realtà
rispetto a una porta possiamo stare solo o di qui o di là. Vuol dire che
dobbiamo decidere se oltrepassarla oppure rimanere fermi.

Così ogni passaggio significa lasciare alle spalle qualcosa per poter accogliere il nuovo che attende al di là della soglia.

* * * * *

Allora
Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la
porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri
e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se
uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà
pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere;
io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

(Giovanni 10,7-10)

Io
sono la porta: Gesù dice così di se stesso. Nelle sue parole possiamo
cogliere il dinamismo della vita. La vita è un “entrare” ed “uscire”; è
intimità e comunione, condivisione e conoscenza, libertà e incontro. Se
non ci fosse questa possibilità di “passaggio” non ci sarebbe vita! Il
coraggio di accettare questa dinamica apre al dono della vita:
“entrare-uscire” non incatena ma rende liberi!

Io sono la porta!
Gesù è l’unico mediatore della salvezza. Bisogna passare attraverso di
Lui. Gesù è porta d’ingresso ma anche il recinto nuovo, è il Tempio
nuovo. Così Egli è la via ma è anche la vita! Quando si è in Lui si è
già nella vita. Siamo, in altre parole, chiamati a dimorare in Lui cf.
Gv 15,1 ss).

* * * * *

Cari
figli, oggi desidero darvi la speranza e la gioia. Tutto ciò che è
attorno a voi, figlioli, vi guida verso le cose terrene ma Io desidero
guidarvi verso il tempo di grazia perchè in questo tempo siate sempre
più vicini a mio Figlio affinchè Lui possa guidarvi verso il suo amore e
verso la vita eterna alla quale ogni cuore anela. Voi, figlioli,
pregate e questo tempo sia per voi il tempo di grazia per la vostra
anima. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Medjugorje 25 novembre 2011

* * * * *

§  Invochiamo la Vergine Maria, sede della Sapienza: Ave maris stella (vedi domenica)

§ Litanie del Nome di Gesù (vedi domenica)

MERCOLEDI

“Io sono il buon pastore”

§  Invochiamo la luce dello Spirito Santo:   Litanie dello Spirito Santo (vedi domenica)

§  Chiediamo il frutto di seguire Cristo, pastore e guardiano delle nostre anime

Oggi,
l’immagine del pastore dice poco o nulla e l’uomo rifiuta sdegnosamente
il ruolo di “pecora”. Eppure, senza che ce ne accorgiamo, noi ci
lasciamo guidare da ogni sorta di manipolazione. Altri creano modelli di
benessere e di comportamento e noi li seguiamo, timorosi di perdere il
passo.

Osserviamo come si svolge la vita delle folle di una grande
città moderna: è l’immagine triste di un gregge che esce insieme, si
agita e si accalca, ad ore fisse, nelle vetture dei tram e della
metropolitana, si nutre delle stesse cose volute da altri, si veste
seguendo modelli imposti e poi, alla sera, rientra insieme nell’ovile,
vuoto di sé e di libertà.

L’immagine del pastore dice ancora
qualcosa solo se uno è disorientato e si sente minacciato. Sentiamo
davvero bisogno di un pastore  o non è vero, piuttosto, che siamo
convinti di farcela da soli?

* * * * *

Io
sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il
mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non
appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo
le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle
pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore
conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la
vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest’ovile;
anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno
un solo gregge e un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io
offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie,
ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di
riprenderla di nuovo».

(Giovanni 10,11-18)

Io
sono il buon pastore: è il titolo più disarmante e disarmato che Gesù
dà a se stesso. Eppure è tanto pieno di coraggio. Non dice di essere
“un” buon pastore, uno tra i tanti, ma “il” buon pastore, come se ci
fosse solo Lui: come se solo Lui conoscesse il luogo segreto dei pascoli
abbondanti, della fatica soddisfatta; come se solo Lui fosse in grado
di liberare dalla paura della morte e dall’angoscia della condizione
umana.

Quanti accarezzano i nostri desideri, cercano di attirarci
in una rete dalla quale solo loro ci guadagnano! Quanti mercenari
cercano di sedurre l’uomo con illusioni destinate a svanire! Bontà e
bellezza si sposano con Gesù! La sua bellezza di pastore affascina,
rapisce. Da questo fascino nasce la fede.

Ma qual è la bellezza di
Cristo-pastore che può conquistare il cuore? Sta nelle parole: “Io
offro la mia vita”! Gesù non è venuto per ricavare qualcosa da noi e
farlo diventare suo. Al contrario: Gesù ha preso qualcosa di suo per
farlo diventare nostro perché “non è il potere che redime, ma l’amore!”
(Benedetto XVI).

A Lui sta a cuore che noi viviamo e proprio per
questo ha messo in gioco la sua stessa vita. In questa bellezza, che è
l’offrire la vita, contempliamo la libertà estrema di Gesù e il suo vero
potere: quello di deporre la vita e di riprenderla di nuovo! Gesù è
totalmente in possesso della sua vita fino a poterla offrire per amore.

Gesù
è il buon pastore, camminando avanti: è capofila di una umanità nuova
in cammino verso una vita diversa. Allora, il senso della nostra vita è
andare dietro a Lui e non voltargli le spalle.

* * * * *

Cari
figli, anche oggi vi invito: pregate, pregate, pregate. Figlioli,
quando pregate siete vicini a Dio ed Egli vi dona il desiderio
d’eternità. Questo è il tempo in cui potete parlare di più di Dio e fare
di più per Dio. Per questo non opponete resistenza, ma lasciate,
figlioli, che Egli vi guidi, vi cambi ed entri nella vostra vita. Non
dimenticate che siete pellegrini sulla strada verso l’eternità. Perciò,
figlioli, permettete che Dio vi guidi come un pastore guida il suo
gregge. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Medjugorje 25 novembre 2006

* * * * *

§  Invochiamo la Vergine Maria, sede della Sapienza: Ave maris stella (vedi domenica)

§ Litanie del Nome di Gesù (vedi domenica)

GIOVEDI

“Io sono il pane della vita”

§  Invochiamo la luce dello Spirito Santo:   Litanie dello Spirito Santo (vedi domenica)

§  Chiediamo il frutto di riconoscere Gesù come vero e unico pane della vita

Tutti
noi siamo cercatori affamati di vita. L’uomo nasce affamato. La
risposta a questa fame non sta nelle cose create. Le cose, lo sappiamo,
non bastano mai! Neanche le persone colmano la vita. Spesso, dopo aver
dato tutto, poi se ne vanno e ci lasciano soli. In realtà, il nostro
cuore è più grande e più profondo di tutte le cose e gli esseri messi
insieme.

Così spendiamo denaro per ciò che non è pane, il nostro patrimonio per ciò che non sazia e la fame rimane.

La
pienezza della vita non è dentro la vita, ma fuori: discende dal cielo,
come pane per una vita che si apre su orizzonti infiniti, quelli del
Risorto.

Abbiamo bisogno di questo pane che alimenta il tempo
dell’afflizione, che mantiene in stato di esodo, nella condizione del
pellegrino e del nomade e che impedisce di essere preda delle proprie
insicurezze o delle proprie paure; abbiamo bisogno di questo pane che fa
passare dalla dispersione alla comunione e che conduce ad accettare la
“morte” nella vita, perché quest’ultima non si riduca a pura
sopravvivenza.

* * * * *

Io
sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel
deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché
chi ne mangia non muoia.]Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno
mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia
carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a
discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da
mangiare?». Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate
la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in
voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita
eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è
vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve
il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita,
ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me
vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che
mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in
eterno».

(Giovanni 6,48-58)

La nostra  vita
scorre tra piccole cose che, proprio perché tali, a volte non ci parlano
più. E tra queste c’è anche il pane. Lì, sulla nostra tavola, non ha
altro scopo che di essere consumato, secondo la legge della più pura
gratuità che fa nascere gioia.

“Io sono il pane della vita”, dice
Gesù. E’ annuncio di una novità inaudita. Nuova rispetto alla manna del
deserto, nuova rispetto ad ogni pane di cui l’uomo si ciba per saziare
la propria fame. L’uomo ha bisogno di tante cose: di cibo e di bevanda,
di amicizia e di lavoro, di casa e di vestito… Ma dietro a tutte queste
necessità, c’è un unico grande desiderio: quello di un’esistenza ricca,
piena di senso. Ebbene, Gesù è la risposta a questo desiderio. Quando
afferma di essere il pane della vita, invita a non cercare altrove, a
non accontentarsi del pane della tavola e non contare su tutti quei
“pani” o nutrimenti falsi o insufficienti che si possono trovare nel
mondo. Solo mangiando Gesù, ossia credendo in Lui, inizia in noi un
processo di crescita che sarà più forte di ogni morte, di ogni
tentazione di fermarsi.

“Colui che mangia di me vivrà per me”:
colui che, credendo, accoglie la carne di Gesù Cristo – quindi ascolta
le parole di Gesù e le fa sue, guarda le sue opere e le ama e le
assimila, accoglie la carne di Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia e la
mangia – chi fa questo vive attraverso il dono di Gesù.

E’ il dono
di Gesù che fa vivere: è il suo amore, è il suo perdono, è la sua
misericordia e la sua bontà che sostiene. E vivere per mezzo di Gesù è
vivere per Gesù, cioè avere Gesù come interesse profondo della vita.

* * * * *

Cari
figli! Con la gioia nel cuore vi amo tutti e vi invito ad avvicinarvi
al mio cuore Immacolato affinchè Io possa avvicinarvi ancora di più al
mio Figlio Gesù perché Lui vi dia la sua pace e il suo amore che sono il
nutrimento per ciascuno di voi. Apritevi, figlioli, alla preghiera,
apritevi al mio amore. Io sono vostra Madre e non posso lasciarvi soli
nel vagare e nel peccato. Figlioli, siete invitati ad essere i miei
figli, i miei amati figli perché possa presentarvi tutti al mio Figlio.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Medjugorje 25 giugno 2013

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§  Invochiamo la Vergine Maria, sede della Sapienza: Ave maris stella (vedi domenica)

§ Litanie del Nome di Gesù (vedi domenica)

VENERDI

Innalzato da terra… Io sono

§  Invochiamo la luce dello Spirito Santo:   Litanie dello Spirito Santo (vedi domenica)

§  Chiediamo il frutto di lasciarci conquistare dall’amore eccessivo di Cristo crocifisso

Si
racconta che una rana viveva in una grande città della quale conosceva
soltanto il sobborgo in cui era nata. Era proprio la parte più bassa,
quella che le piogge allagavano periodicamente. Molte volte aveva
sentito parlare di città con le strade ordinate, le piazze ben tenute e i
viale alberati. E, come capita ai sognatori, decise che là, oltre la
ferrovia, doveva trovarsi ciò che cercava. Salì il terrapieno ma la
rotaia le toglieva tutta la vista. Si mise, non senza sforzo, sulle
zampette posteriori e quello che vide la lasciò stupita.

Oltre i
quartieri bassi si aprivano bellissimi viali, strade pulite, piazze
incantevoli. Le rane però, non hanno gli occhi sul davanti ma sopra la
testolina. Mettendosi in posizione verticale, ciò che aveva scoperto era
la sua stessa città: ora poteva guardarla dall’alto e in pienezza.

E’
così anche per noi: ci affanniamo, cerchiamo, rifiutiamo, ci
ripieghiamo, facciamo fatica ad amare la vita e la storia. Se
guardassimo dalla posizione dalla quale Gesù ci guarda, quella della
croce gloriosa, nascerebbe in noi una visione nuova delle cose, fatta di
pienezza, di armonia e di sapienza.

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Quando
giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori,
uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdonali,
perché non sanno quello che fanno». Dopo essersi poi divise le sue
vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere, i capi invece lo
schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il
Cristo di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si
accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei
Giudei, salva te stesso». C’era anche una scritta, sopra il suo capo:
Questi è il re dei Giudei. Uno dei malfattori appesi alla croce lo
insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma
l’altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato
alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le
nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse:
«Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In
verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». Era verso mezzogiorno,
quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre
del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù,
gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio
spirito». Detto questo spirò. Visto ciò che era accaduto, il centurione
glorificava Dio: «Veramente quest’uomo era giusto». Anche tutte le folle
che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era
accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto. Tutti i suoi
conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito
fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.

Luca 23,33-49

Nella
scoperta dell’identità di Gesù, ci si scontra con il mistero della
sofferenza: Egli è il Figlio di Dio ma anche l’uomo dei dolori. Sulla
croce, Gesù si rivela ai nostri occhi perché la croce è come un libro
spalancato: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete
che Io Sono” (Gv 8,28). Egli rivela quello che è, non quello che noi
vorremmo fosse e questo lo rende, a volte, difficile da riconoscere.

Noi vorremmo un dio tremendo, che risponde alla violenza con la violenza, che ha a disposizione tutto e tutti; concepiamo un dio che realizza la brama di avere, potere e apparire che è in noi. Gesù innalzato da terra mostra, invece, un Dio che si mette nelle mani di tutti e serve in mitezza ed umiltà, un Dio che dona tutto, anche la propria vita!

Noi vorremmo un dio potente e libero di fare quanto vuole, come lo sono i dominatori della terra. Il crocifisso, invece, è re perché talmente libero da dare la vita per gli altri. Porta sulla terra il potere di Dio: quello di servire e non di asservire, di amare e non di spadroneggiare, di dare e non di togliere!

Occorre avere lo sguardo del secondo malfattore per conoscere che Gesù crocifisso è l’estasi dell’amore di Dio, è la divinità innamorata dell’uomo, è colui che da a noi il gusto di cosa voglia dire essere amati nella gratuità e senza ritorno. Siamo chiamati al discernimento: scorgere dietro ad un ramo secco l’arrivo della primavera; aspettarsi da un chicco di grano marcito nella terra, il crescere di una spiga matura; percepire sul legno secco di una croce , lo sbocciare di un nuovo fiore; scorgere dietro la morte per amore, il nascere di una nuova vita, quella di Gesù Risorto, la nostra vita!

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Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito a prendere fra le mani la croce del mio amato Figlio Gesù e a contemplare la Sua passione e morte. Le vostre sofferenze siano unite alla Sua sofferenza e l’amore vincerà, perché, Lui che è l’Amore, ha dato se stesso per amore per salvare ciascuno di voi. Pregate, pregate, pregate affinché l’amore e la pace comincino a regnare nei vostri cuori. Grazie per aver risposto alla mia
chiamata.

Medjugorje 25 marzo 2013

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§  Invochiamo la Vergine Maria, sede della Sapienza: Ave maris stella (vedi domenica)

§ Litanie del Nome di Gesù (vedi domenica)

SABATO

E’ giunto ormai il giorno tanto atteso della Consacrazione a Gesù attraverso il Cuore Immacolato della sua santissima Madre! Ascoltiamo nel raccoglimento le parole che Maria ci dice per mezzo di don Stefano Gobbi, fondatore del Movimento Sacerdotale Mariano.

Come Lei ha fatto con le parole di suo Figlio, anche noi meditiamole nel nostro cuore…

11 giugno 1983 Festa del Cuore Immacolato di Maria

Il mio Cuore Immacolato è la Porta del Cielo attraverso cui passa lo Spirito di Amore del Padre e del Figlio, per giungere a voi e rinnovare tutto il mondo.

Per questo oggi vi invito ad entrare ancora di più dentro, nel profondo di questo mio celeste giardino; sarete così rivestiti della luce della Santissima Trinità.

Nel mio Cuore Immacolato il Padre posa su di voi il suo sguardo di compiacenza, vedendovi formati da Me a glorificarlo in maniera più perfetta.

Il mio compito materno è aiutare ciascuno di voi a realizzare in pienezza il disegno del Padre, che vi ha creati per parteciparvi il suo essere, il suo amore e la sua gloria.

Vi aiuto perciò ad aprirvi al sole dell’amore di Dio, che vi fa crescere nel bello, nel buono e nel vero. La Gloria di Dio si manifesta, in tutta la sua divina armonia, attraverso le note ordinate della vostra esistenza.

Quante arcane modulazioni vibrano dai motivi della preghiera, della sofferenza, del silenzio, di tutte quelle virtù che devono comporre il poema della vostra esistenza! Nella vita vi aprite al canto della gloria del Padre, che in voi vuole riflettersi compiaciuto, mentre dal mistero della sua Paternità venite generati a nuova pienezza di vita e di gioia.

Nel mio Cuore Immacolato il Figlio vi assimila per rendervi più conformi alla sua immagine e per associarvi alla sua stessa vita. In questo mio celeste giardino avviene il prodigio della vostra trasformazione.

Anzitutto è avvenuto per Me, perché, trovandomi come creta purissima e docilissima, Gesù mi ha plasmata a sua somiglianza in maniera tanto perfetta, che nessun’altra creatura può riprodurre la sua immagine, come ha fatto la vostra Mamma celeste.

E’ così che da Mamma sono diventata figlia di mio Figlio; è così che sono diventata la sua prima e perfetta discepola; è così che, mentre vi conduco a Gesù, mi posso anche mostrare a voi come modello da imitare, se volete giungere a riviverlo nella vostra esistenza.

Vi formo a sua somiglianza nella mente e vi ottengo lo Spirito di Sapienza che vi conduce a cercare e ad accogliere, a meditare e a custodire la sua divina Parola. Così potete vivere il Vangelo con la semplicità dei piccoli, con la fedeltà dei martiri e con l’eroismo dei santi.

Vi formo nel cuore e vi porto alla pienezza d’amore verso Dio, perché poi possiate amare, con la sua stessa divina carità, tutti i vostri fratelli. Per questo vi rendo sempre più puri e sensibili, comprensivi e misericordiosi, miti e compassionevoli, umili e forti.

Ed ogni giorno Gesù entra per la porta di questo mio celeste giardino, per provare la grande gioia di vedersi imitato e rivissuto da tutti voi, figli miei e suoi piccoli fratelli.

Nel mio Cuore Immacolato lo Spirito Santo vi si comunica in maniera sempre più grande, per attuare con le vostre anime quell’unione di vita e di amore, che ha realizzato con la vostra Mamma celeste. E, vedendovi fra le mie braccia materne, Egli spira su di voi con forza d’amore per rendervi scintille di fuoco, fiamme di grazia, stelle di santità e di zelo per rinnovare il firmamento della Chiesa.

Vi si comunica con i suoi sette santi Doni e vi rende strumenti idonei a far ritornare il mondo al Dio della misericordia e della salvezza, preparando il Regno in cui Gesù dominerà col suo divino potere ed il Padre sarà, da tutta la creazione, perennemente glorificato.

Entrate dunque attraverso la porta celeste del mio Cuore Immacolato, se volete partecipare al divino prodigio della nuova Pentecoste per la Chiesa e del completo rinnovamento del mondo.