Tra le sbarre il fiore del perdono – «Nell’abisso del male il vangelo mi ha ridato luce»

Tre cappellani di tre carceri del Nord e del Sud. E le loro tre storie di perdono. Storie di morte e risurre­zione, storie nate del dolore e nell’ingiustizia che poi, a poco a poco, sanno aprirsi alla speranza. 

Percorsi mai facili, spesso tortuosi, sempre dolorosi. Perché per­donare gli altri, per un cuore generoso ed educato, è dif­ficile ma non impossibile: accade.

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Giacomo, il rivoluzionario

«Mi avevano detto che sarebbe nato, ma solo per morire qualche istante dopo. Una vita inutile, senza senso». A raccontarlo è Natascia, mamma di Giacomo, al quale, un anno fa, è stata diagnosticata una malattia incompatibile con la vita: anencefalia. «Interrompere la gravidanza mi veniva prospettata come unica via ragionevole. A cosa sarebbero valsi quei nove mesi di attesa che sarebbero poi terminati con una morte certa?».

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Tra le sbarre il fiore del perdono – E il boss incallito si inginocchiò davanti al prete

Tre cappellani di tre carceri del Nord e del Sud. E le loro tre storie di perdono. Storie di morte e risurre­zione, storie nate del dolore e nell’ingiustizia che poi, a poco a poco, sanno aprirsi alla speranza. Percorsi mai facili, spesso tortuosi, sempre dolorosi. Perché per­donare gli altri, per un cuore generoso ed educato, è dif­ficile ma non impossibile: accade.

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Da Barabba a Gesù

Storia di Pietro Sarubbi, l’uomo che ha incontrato la fede recitando la parte di Barabba nel film di Mel Gibson “La Passione”

Disarcionato sulla “via di Cinecittà”. Testimonianza vivente del fatto che l’incontro con il Signore, quell’incontro che “folgora”, per utilizzare un’espressione divenuta proverbiale, può avvenire in qualunque luogo e in qualunque istante della vita di un uomo.

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«Ho ricevuto più di quanto ho dato»

Storia di Nadia, l’infermiera che adottò Mario, il bimbo malato abbandonato dai genitori

Nato con un grave handicap nel 2011, il piccolo è morto il 26 gennaio scorso. «Mi dicevano che poi avrei sofferto. “Lo so, ma preferisco soffrire per sempre per averlo amato, piuttosto che non averlo mai accudito»

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Buona Pasqua!

 “Nel duomo vecchio di Molfetta c’è un grande Crocifisso di terracotta.

L’ha donato, qualche anno fa, uno scultore del luogo.

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“Venite e vedete!”

Messaggio “Urbi et orbi” di papa Francesco

Cari fratelli e sorelle, buona e santaPasqua!

Risuona nella Chiesa sparsa in tutto il mondo l’annuncio dell’angelo alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. E’ risorto … venite, guardate il luogo dove era stato deposto» (Mt 28,5-6).

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“Dov’è la mia Galilea?”

Omelia di papa Francesco nella Veglia Pasquale

Il Vangelo della risurrezione di Gesù Cristo incomincia con il cammino delle donne verso il sepolcro, all’alba del giorno dopo il sabato. Esse vanno alla tomba, per onorare il corpo del Signore, ma la trovano aperta e vuota. Un angelo potente dice loro: «Voi non abbiate paura!» (Mt 28,5), e ordina di andare a portare la notizia ai discepoli: «È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea» (v. 7).  

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Gesù perdona anche il più grande peccatore



Brano tratto da: La Passione – Testimonianza di Catalina Rivas


Pilato ha pronunciato la sentenza. Figlioli miei, considerate attentamente quanto il mio Cuore ha sofferto.

Dopo essermi offerto nell’Orto degli ulivi, Giuda se ne andò errante e fuggitivo, senza riuscire a far tacere la sua coscienza che lo accusava del più orrendo sacrilegio. Quando giunse ai suoi orecchi la sentenza di morte pronunciata contro di Me, si lasciò andare alla più terribile disperazione e si impiccò.

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