“Chi sa chi è Dio alzi la mano!”. Papa Francesco nella Parrocchia dei Santi Elisabetta e Zaccaria a Roma

Della visita di Papa Francesco nella Parrocchia dei Santi Elisabetta e Zaccaria, la prima in una diocesi capitolina, si ricorderà il “botta e risposta” del Santo Padre, durante l’omelia, con i bambini schierati davanti all’altare col vestito bianco della comunione. Una scena e un dialogo memorabile non solo per il contenuto, tutto incentrato su Maria e sulla SS. Trinità, ma soprattutto per il modo con cui il Papa ha spiegato ai bambini la solennità. Un modo semplice, vivace e immediato, come un moderno Filippo Neri nel suo Oratorio.

Sempre ai bambini – 16 per l’esattezza – il Pontefice ha amministrato il Sacramento della Prima Comunione al momento della liturgia eucaristica, dandola quindi ad altri 26.

Papa Francesco doveva giungere dal Vaticano nella parrocchia nei pressi di Prima Porta, intorno alle 9.00. Ma già alle 8.37 l’elicottero pontificio aveva effettuato l’atterraggio, perché il Pontefice voleva aver il tempo di salutare il cardinale vicario Agostino Vallini e il vescovo ausiliare per il settore Nord, mons. Guerino Di Tora – che hanno concelebrato la Messa – ma soprattutto la gente. In particolare, i bambini battezzati quest’anno e alcuni malati che ha abbracciato prima di indossare i paramenti.

Ancor prima del Papa, infatti, erano arrivati loro: i fedeli della comunità di Sulbiate, appostati in fila davanti alla parrocchia con in mano il ‘prezioso’ biglietto di ingresso già dalle 6.30 del mattino, un’ora prima che venissero aperti i varchi alla Chiesa.

Al suo arrivo, Papa Francesco è stato accolto dal parroco don Benoni Ambarus, “don Ben” per i suoi parrocchiani, sacerdote “rumeno-romano” come egli stesso si è presentato. Il Papa ha ricambiato con la solita cortesia il benvenuto del parroco. “Mi piace – ha affermato – quello che tu hai detto, cioè che ‘periferia’ ha un senso negativo, ma anche un senso positivo, perché la realtà si capisce meglio non dal centro, ma dalle periferie”. Ha poi risposto scherzosamente alla lettera dei parrocchiani che si definiscono “sentinelle della città”, ringraziandoli per questo “lavoro di sentinelle” nel quartiere e per “l’accoglienza in questo giorno di festa della Trinità”.

Ribadendo poi che “il Papa che è in Vaticano”, mentre “oggi è venuto il Vescovo di Roma qui”, prima di cominciare la Messa, il Pontefice ha rivolto un pensiero di augurio a ‘don Alfred’, il suo segretario mons. Alfred Xuereb, per i suoi 29 anni di sacerdozio celebrati oggi. “Preghiamo per lui e chiediamo almeno oltre 29 anni. Così incominciamo la messa, pregando tutti insieme per tutti”.

Nell’omelia, pronunciata a braccio all’esterno del grande edificio, Bergoglio si è soffermato sulla sollecitudine della Vergine che si mette subito in viaggio per aiutare la cugina Elisabetta in attesa. Maria “va in fretta non per vantarsi, a dire ‘io sono la Mamma di Dio’, ma perché ha dentro il desiderio di aiutare” ha sottolineato il Santo Padre, “e la Madonna è sempre così: è la nostra Madre, che sempre viene in fretta, quando noi abbiamo bisogno”. La Vergine, ha soggiunto, “non si dimentica dei suoi figli. E quando i suoi figli sono nelle difficoltà, hanno un bisogno e la invocano, Lei va in fretta. Dovremmo aggiungere alle litanie una che dica ‘Signora che vai in fretta prega per noi’. Questo ci dà la sicurezza di avere la Mamma accanto, al nostro fianco sempre”.

L’omelia è diventata poi dialogo: Papa Francesco si è poi rivolto ai bambini e ha chiesto: “Chi sa chi è Dio alzi la mano!”. Tra domande a raffica e risposte a voce alta, ha spiegato loro la Trinità secondo la fede cristiana, ovvero “parlare con il Padre, parlare con il Figlio e parlare con lo Spirito Santo”.

“Pensiamo tutti a questo – ha rimarcato – il Padre ci ha dato la vita, Gesù ci ha dato la salvezza, ci accompagna, ci guida, ci sostiene, ci insegna. Lo Spirito Santo? Cosa ci dà lo Spirito Santo? Ci ama! Ci dà l’amore”. “Gesù ci ha salvato, ma anche cammina con noi nella vita” ha ripetuto ai bambini, aggiungendo con eccezionale umorismo: “E’ vero questo?  E come cammina? Cosa quando cammina con noi nella vita? Questo è difficile. Chi lo sa vince il derby, eh? E anche Gesù ci dà la forza per camminare. E’ vero? Ci sostiene! Bene! Nelle difficoltà, vero? Ed anche nei compiti, della scuola, no?”.

Una parola infine sul pane dell’Eucarestia: “La forza per un cristiano – ha detto il Papa – viene dall’essere in comunione con Gesù”. “Questo è pane, ma quello sull’altare è pane o non è pane? Sembra, ma non è proprio pane.  E’ il corpo di Gesù che viene nel nostro cuore”.

Al termine della Messa, i parrocchiani di Santi Elisabetta e Zaccaria hanno potuto assistere ad un’altra scena meravigliosa: Papa Francesco che si intrattiene con i 43 bambini, presentatigli dal parroco, i quali, raccolti ‘in capannello’ attorno a lui, lo hanno ‘benedetto’ con il canto della Benedizione di San Francesco. La prima visita del Papa in una parrocchia di Roma si è conclusa dunque così: con il Successore di Pietro in mezzo ai piccoli, che dopo aver ascoltato in raccoglimento col capo chinato il loro canto, li ha salutati personalmente scambiando con ognuno parole affettuose.
Di Salvatore Cernuzio

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[Il Santo Padre all’inizio della Celebrazione eucaristica, dopo il saluto del Parroco, ha improvvisato le seguenti parole]:

Cara prima sentinella, cara seconda sentinella, carissime sentinelle, mi piace quello che tu hai detto: che periferia ha un senso negativo, ma anche un senso positivo. Tu sai perché? Perché la realtà insieme si capisce meglio non dal centro, ma dalle periferie. Si capisce meglio. Anche questo che tu hai detto: diventare sentinelle, no?

Vi ringrazio per questo ufficio, per questo lavoro di essere sentinelle. Ringrazio anche per l’accoglienza, in questo giorno di festa della Trinità. Qui ci sono i preti che voi conoscete bene, che sono i due segretari del Papa, il Papa che è in Vaticano, eh? Oggi è venuto il Vescovo qui. E questi due lavorano bene. Ma uno di loro, Padre Alfred, oggi fa l’anniversario della sua ordinazione sacerdotale: 29 anni. Un applauso! Preghiamo per lui e chiediamo almeno altri 29 anni. E’ vero? Così cominciamo la Messa, con spirito di pietà, in silenzio, pregando tutti insieme per tutti.

[Il Santo Padre ha tenuto l’Omelia, sviluppando un dialogo con i bambini e le bambine della Prima Comunione]

Cari fratelli e sorelle,

il Parroco, nelle sue parole, mi ha fatto ricordare una cosa bella della Madonna. Quando la Madonna, appena ricevuto l’annunzio che sarebbe stata madre di Gesù, e anche l’annunzio che sua cugina Elisabetta era incinta – dice il Vangelo – se ne andò in fretta; non aspettò. Non ha detto: “Ma adesso io sono incinta, devo curare la mia salute. Mia cugina avrà delle amiche che forse l’aiuteranno”. Lei ha sentito qualcosa e “se ne andò in fretta”. E’ bello pensare questo della Madonna, della nostra Madre, che va in fretta, perché ha questo dentro: aiutare. Va per aiutare, non va per vantarsi e dire alla cugina: “Ma senti, adesso comando io, perché sono la Mamma di Dio!” No, Non ha fatto quello. E’ andata ad aiutare! E la Madonna è sempre così. E’ la nostra Madre, che sempre viene in fretta quando noi abbiamo bisogno. Sarebbe bello aggiungere alle Litanie della Madonna una che dica così: “Signora che vai in fretta, prega per noi!”.

E’ bello questo, vero? Perché Lei va sempre in fretta, Lei non si dimentica dei suoi figli. E quando i suoi figli sono nelle difficoltà, hanno un bisogno e la invocano, Lei in fretta va. E questo ci dà una sicurezza, una sicurezza di avere la Mamma accanto, al nostro fianco sempre. Si va, si cammina meglio nella vita quando abbiamo la mamma vicina. Pensiamo a questa grazia della Madonna, questa grazia che ci dà: di essere vicina a noi, ma senza farci aspettare. Sempre! Lei è – abbiamo fiducia in questo – per aiutarci. La Madonna che sempre va in fretta, per noi.

La Madonna ci aiuta anche a capire bene Dio, Gesù, a capire bene la vita di Gesù, la vita di Dio, a capire bene che cosa è il Signore, com’è il Signore, chi è Dio. A voi bambini, domando: “Chi sa chi è Dio?”. Alzi la mano. Dimmi? Ecco! Creatore della Terra. E quanti Dio ci sono? Uno? Ma a me hanno detto che ce ne sono tre: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo! Come si spiega questo? Ce n’è uno o ce ne sono tre? Uno? Uno? E come si spiega che uno sia il Padre, l’altro il Figlio e l’altro lo Spirito Santo? Forte, forte! Va bene quella. Sono tre in uno, tre persone in uno.

E che cosa fa il Padre? Il Padre è il principio, il Padre, che ha creato tutto, ha creato noi. Che cosa fa il Figlio? Che cosa fa Gesù? Chi sa dire che cosa fa Gesù? Ci ama? E poi? Porta la Parola di Dio! Gesù viene ad insegnarci la Parola di Dio. Benissimo questo! E poi? Che cosa ha fatto Gesù nella terra? Ci ha salvati! E Gesù è venuto per dare la sua vita per noi. Il Padre crea il mondo; Gesù ci salva. E lo Spirito Santo che fa? Ci ama! Ti dà l’amore! Tutti i bambini insieme: il Padre crea tutti, crea il mondo; Gesù ci salva; e lo Spirito Santo? Ci ama! E questa è la vita cristiana: parlare con il Padre, parlare con il Figlio e parlare con lo Spirito Santo. Gesù ci ha salvato, ma anche cammina con noi nella vita. E’ vero questo? E come cammina? Che cosa fa quando cammina con noi nella vita? Questo è difficile. Chi la fa vince il derby! Che cosa fa Gesù quando cammina con noi? Forte! Primo: ci aiuta. Ci guida! Benissimo! Cammina con noi, ci aiuta, ci guida e ci insegna ad andare avanti. E Gesù ci dà anche la forza per camminare. E’ vero? Ci sostiene! Bene! Nelle difficoltà, vero? Ed anche nei compiti della scuola! Ci sostiene, ci aiuta, ci guida, ci sostiene. Ecco!

Gesù va sempre con noi. Va bene. Ma senti, Gesù ci dà la forza. Come ci dà la forza Gesù? Voi questo lo sapete come ci dà forza! Forte, non sento! Nella Comunione ci dà la forza, proprio ci aiuta con la forza. Lui viene a noi. Ma quando voi dite “ci dà la Comunione”, un pezzo di pane ti dà tanta forza? Non è pane quello? E’ pane? Questo è pane, ma quello sull’altare è pane o non è pane? Sembra pane! Non è proprio pane. Che cosa è? E’ il Corpo di Gesù. Gesù viene nel nostro cuore. Ecco, pensiamo a questo, tutti: il Padre ci ha dato la vita; Gesù ci ha dato la salvezza, ci accompagna, ci guida, ci sostiene, ci insegna; e lo Spirito Santo? Che cosa ci dà lo Spirito Santo? Ci ama! Ci dà l’amore. Pensiamo a Dio così e chiediamo alla Madonna, la Madonna nostra Madre, in fretta sempre per aiutarci, che ci insegni a capire bene com’è Dio: com’è il Padre, com’è il Figlio e com’è lo Spirito Santo. Così sia.