Fidiamoci di Maria – 2° Incontro 2013

Catechesi registrata

Buongiorno a tutti, sono un Padre monfortano, penso che molti di voi mi conoscano, e vi dico subito che  il santo di Montfort che ha scritto il Trattato della vera devozione è veramente il patriarca della consacrazione. Questo santo ha previsto i tempi (che lui chiama “gli ultimi tempi”) dominati dalla presenza della Madonna santissima e ci insegna una via che è, direi, veramente singolare per vivere bene la nostra vita cristiana.

Come tutti constatiamo anche per l’indizione dell’anno della fede, la fede ha sempre bisogno di essere nutrita, in modo particolare in questo tempo in cui il mondo ha bisogno di ritrovare Cristo. Ma chi l’ha portato al mondo? Maria di Nazareth, la Madre del Signore!

Allora io, trovandomi di fronte a voi che desiderate fare la consacrazione, vorrei che con questa catechesi voi abbiate un’idea abbastanza chiara su che cosa sia la consacrazione monfortana, perché se desiderate fare questa consacrazione penso sia indispensabile averne una certa conoscenza almeno. Se così accade, dopo l’atto di consacrazione noi ne conserveremo un ricordo bello perché è un atto di appartenenza alla Madonna, però vivere la consacrazione significa fruttificare ed essere nelle mani di Maria santissima come gli apostoli lo furono in quelle di Gesù.

La consacrazione che noi intendiamo fare è un gesto di devozione mariana ma, direi, di natura abbastanza particolare. Un po’ tutti sono devoti della Madonna e anche noi potremo esserlo: facciamo pellegrinaggi, diciamo il Rosario, ricorriamo a Lei nei momenti più complicati della nostra vita… ma basta così? Perché dobbiamo pensare a fare l’atto di consacrazione? Che cosa da di più? Chi lo richiede? Ma soprattutto che fondamento c’è per fare un atto di devozione così particolare? In fondo non andiamo a complicare questa nostra vita cristiana?

Vorrei svolgere questo incontro in tre punti.

Prima di tutto qual è il fondamento, la base per cui noi cerchiamo una forma di devozione che ci porti a un rapporto veramente filiale, fattivo, profondo, bello, sincero con la Madonna. L’atto di consacrazione non è un gesto passeggero, è qualcosa che coinvolge la nostra vita, per camminare sotto lo sguardo e con l’aiuto della Vergine santa.

Il primo punto è: perché facciamo la consacrazione, con quale diritto la Madonna può ricevere da noi questo gesto e perché il Signore è ben contento di questo.

Il secondo punto: in che consiste l’atto di consacrazione, che cosa esige.

Il terzo punto: come si vive l’atto di consacrazione.

Prima di tutto noi siamo devoti della Madonna e siamo chiamati ad avere un amore filiale per Lei non per nostra iniziativa, perché abbiamo buon cuore o siamo cresciuti in una famiglia cristiana, ma perché lo vuole Dio! Ricordiamoci bene che Dio ha voluto onorare la Madonna santissima per Sua iniziativa.

C’è una bella frase di Paolo VI nell’enciclica Marialis Cultus: aggiungiamo che il culto alla Beata Vergine ha la sua ragione ultima nella insondabile e libera volontà di Dio, il quale, essendo eterna e divina Carità, tutto compie secondo un disegno di amore. Egli l’amò ed in Lei operò grandi cose. L’amò per se stesso e l’amò anche per noi. La donò a se stesso e la donò anche a noi. Bellissima espressione di Paolo VI!

Quindi Dio ha voluto Maria di sua iniziativa, liberamente e gratuitamente. Il Montfort nel Trattato dice che  la Madonna non sarebbe esistita, e comunque sia Ella, presa in se stessa come creatura, è un niente, è meno di un atomo.

La Madonna dichiara di sé nel Magnificat: Egli ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. La traduzione giusta è ha guardato il nulla, quindi Maria di per sé è niente, invece per libera volontà di Dio Egli ha voluto creare questa Donna per donarla a Se Stesso e per donarla a noi. Tutto questo è molto importante!

Prima di tutto è il Signore che ama la Vergine santa, la vuole, se ne serve, la dona a noi e vuole che Lei si dia da fare per compiere i Suoi disegni. E’ inutile che facciamo tante disquisizioni, esagerazioni, basta questo basta quello, ma chi lo dice? L’unica cosa che noi dobbiamo fare nei riguardi della Madonna è stare bene attenti a che cosa Dio ci dice nei Suoi riguardi, come Lui si comporta con Maria e come desidera che noi ci comportiamo con Lei. Questo sì significa essere obbedienti a Dio!

Questo lo vediamo già nel Vangelo di Luca in cui la Madonna è salutata come Piena di grazia dall’Angelo Gabriele che è il portavoce del suo Signore. Più tardi nella Visitazione santa Elisabetta si rivolge a Maria così: Benedetta sei Tu fra le donne e benedetto è il frutto del Tuo grembo… Beata Te perché hai creduto nell’adempimento della Parola di Dio.

Quindi state bene attenti, leggendo queste parole subito pensiamo che Elisabetta dica queste parole come nate dal suo cuore e dalla sua mente, invece san Luca scrive: Elisabetta, ricolma di Spirito Santo disse… Significa che lo Spirito di Dio è dentro di lei e le suggerisce queste parole che sono un grandissimo elogio.

Il Vangelo va letto ma con un po’ di attenzione, io non voglio buttare lì delle proposizioni senza provarle, dall’abbondanza del cuore per fare un elogio della Madonna.

Andiamo con calma e poniamo basi sicure, bibliche per dire chi è Maria, dopo di che possiamo chiudere la bocca e dire che se questo viene da Dio chi siamo noi per toglierlo, per non accettare la Parola di Dio? Posso io dire al Vangelo: mettiti da parte?

Dio ha un disegno da compiere ed è la salvezza spirituale degli uomini. Fin dal libro della Genesi Dio dice: Porrò inimicizia fra te (satana) e la donna, fra la tua discendenza e la sua. Essa ti schiaccerà la testa ma tu le insidierai il calcagno.  E’ perseguitata Maria, perseguitata nei Suoi servi: satana non può vedere la Madonna e non può vedere coloro che amano la Madonna, perché è la sua antagonista, Colei che gli schiaccerà la testa.

Dio vuole salvare gli uomini caduti nella colpa, separati da Lui e perduti, vuole rinnovare la creazione, rinnovare l’umanità, Allora nel Suo disegno chiede al Figlio, il Verbo di Dio, di incarnarsi e diventare creatura umana per indicare agli uomini la strada della salvezza, per offrire se stesso come sacrificio di espiazione per tutta l’umanità. Il Verbo dice sì: Il Verbo di Dio si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (prologo Vangelo di Giovanni).

Questo è il disegno di Dio, ma come lo compie? Potrebbe farlo come crede, in fondo è il Padrone, l’Onnipotente! Invece Dio vuole una creatura umana per far incarnare il Suo Verbo e questa creatura umana diviene la Madre del Figlio di Dio.

C’è un’altra cosa da dire sulla vita di Maria e lo dice il Vaticano II al n 56 della Lumen Gentium: Consacrò totalmente se stessa alla persona di Cristo servendo alla redenzione dell’umanità. Ha consacrato totalmente la sua persona all’opera del Figlio. Quindi Maria è stata voluta da Dio perché mettesse al mondo Gesù salvatore degli uomini, perché lo accompagnasse, lo nutrisse ma soprattutto perché gli stesse sempre accanto come Eva fu accanto ad Adamo nel compimento del peccato: ci vuole la Donna accanto al nuovo Adamo.

Gesù in croce compie il sacrificio di redenzione però dall’alto della croce pronuncia una parola: Donna, ecco Tuo figlio. E’ sobria questa parola, quasi scostante: non dice Mamma, non dice un termine vezzoso come ci si potrebbe aspettare in una situazione del genere. Gesù dalla croce chiama Maria Donna, perché è la Donna per eccellenza, la madre di tutti gli uomini.

Rivolgendosi a Giovanni dice: Ecco tua Madre, poi l’evangelista aggiunge: Il discepolo la prese con sé.

Se noi prendiamo il Vangelo per leggere la presenza di Maria nella storia della Redenzione ci bastano queste tre affermazioni che abbiamo letto: prima di tutto Maria è Madre di Dio, secondo è collaboratrice della salvezza accanto a Gesù, terzo è Madre spirituale degli uomini.

Ora, tutto questo non è inventato da noi, sta tutto nel Vangelo e descrive il disegno che Dio ha messo in atto per la redenzione degli uomini: Dio ha voluto che Maria svolgesse una missione ben precisa e perciò Maria è quello che è per volontà di Dio. Non per nostra volontà! Non siamo noi ad onorare la Madonna per darle lode, noi siamo solo spettatori di quello che Dio compie, dice e dona a noi.

Abbiamo capito allora quanto solide sono queste basi, che neanche un teologo con cattive intenzioni potrebbe rovesciare: la Madonna per forza di cose va amata, rispettata e in Lei dobbiamo avere fiducia perché è la creatura di Dio, stabilita da Lui, proprio per questo scopo.

Questa è la base per una devozione che si chiama consacrazione.

In che cosa consiste la consacrazione?

In due parole la consacrazione consiste in questo: poiché Dio ha voluto che Maria, Madre di Dio, contribuisse alla mia redenzione, e poi l’ha data come Madre a me, io posso accoglierla come Madre oppure no. Ma se l’accolgo come Madre do la risposta giusta a quello che Dio mi chiede.

La consacrazione ci dice di accogliere Maria, di portarla a casa nostra, di farla entrare nella nostra vita spirituale.

Il beato Giovanni Paolo II, molto devoto del Montfort, dice: “L’affidamento è la risposta all’amore di una persona, in particolare all’amore della madre. La dimensione mariana della vita di un discepolo di Cristo si esprime in modo speciale proprio mediante questo affidamento filiale nei riguardi della Madre di Dio, iniziato con il testamento del Redentore. Affidandosi filialmente a Maria il cristiano, come l’apostolo Giovanni, accoglie fra le sue cose proprie la Madre di Cristo e la introduce in tutto lo spazio della propria vita interiore”.

La consacrazione o affidamento a Maria è proprio questo!

Consiste proprio nel mettere la Madonna in tutta la nostra vita interiore, Maria diviene così nostra madre ma anche nostra sovrana e questa è la misura che le compete!

Cosa volete che siano tre Ave Maria, un Rosario o tanti Rosari? Non sono una risposta completamente filiale perché dopo aver detto i Rosari o aver fatto il pellegrinaggio, tutta il resto della mia vita viene gestito da me secondo i miei desideri, la mia libertà, il mio modo di pensare. Invece con la consacrazione alla Madonna io affido a Lei la mia persona, le mie decisioni e diviene praticamente padrona della mia vita e del modo di gestire la mia vita. Questa è la consacrazione!

Chi non l’ha mai sentito drizzi bene le antenne per afferrarne il significato preciso!

Poi sentirete anche altri interlocutori che verranno qui, però queste cose è difficile che vi siano dette perché bisogna conoscere molto bene il Trattato. Si può parlare bene della Madonna, della Sua preghiera, dei Suoi attributi ma sono tutti particolari, invece quello che vi sto dicendo è la sintesi del nostro rapporto con Maria che coinvolge la nostra vita. Una persona che si consacra alla Madonna le dice: Guarda io ti voglio trattare come madre: quello che è mio è tuo e spero anche che quello che è tuo sia mio!

Leggetevi il numero 143-144 del Trattato in cui il Montfort dice con molta chiarezza che con la consacrazione un cristiano dona alla Madonna la propria persona, le proprie cose, ma la Madonna dona a lui Se Stessa!

Questo significa che con la consacrazione avviene uno scambio di doni: io per Lei e Lei per me. Se voi poi da questa mia affermazione volete tirare subito qualche conclusione pensate all’enorme guadagno spirituale per noi a fare questo scambio! Sarebbe come dare a lei un euro e ricevere un miliardo!

Vi do un altro piccolo esempio che magari fa capire un po’ di più il significato della consacrazione. C’è una ragazza che si sposa e va ad abitare in una nuova casa con suo marito. La mamma della ragazza desidera andare a farle visita per vedere la casa nuova e la sposina è felice della visita. Anche i suoi amici sono andati e della casa hanno visto solo il salotto e poco altro, perché ci sono degli spazi riservati che i padroni tengono lì per proprio conto. Ma quando arriva la mamma la figlia le fa vedere tutto, anche i particolari, chiedendole consiglio sulla disposizione, facendole vedere ogni angolo della casa come se fosse la padrona. Perché è la mamma e per lei non ci sono cosa riservate che lei non posso o non debba vedere! E così la mamma può vedere e fare anche delle osservazioni molto familiari, dare dei consigli. Vedete il comportamento di questa sposina come è diverso con gli amici e con sua madre? Tutti entrano a casa sua ma lei li accoglie in modo diverso.  Il modo di accogliere gli amici è devozione alla Madonna mentre  l’accoglienza della mamma è la consacrazione! La consacrazione è far entrare Maria nella nostra vita di consacrati in modo che abbia tutto lo spazio della vita interiore, come diceva Giovanni Paolo II nella sua enciclica Redemptoris Mater.

Questo è il contenuto dell’atto di consacrazione!

Se noi riusciamo a entrare in un rapporto di questo tipo con la Madre di Dio,  altro che presidente della repubblica o chiunque altro! Noi abbiamo la Madre di Dio! Certo che dobbiamo essere bravi perché non possiamo invitare un personaggio così a casa nostra e poi trattarlo male, saremmo presuntuosi, sgarbati e maleducati. Quindi noi diamo alla Madonna quello che abbiamo ma sappiamo anche trattarla bene e Lei ha quindi spazio in tutta la vita interiore, domina la mia vita spirituale.

Prendiamo il numero 121 del Trattato della vera devozione in cui il Montfort con molta cura, attenzione e concretezza dice che cosa si dona alla Madonna con l’atto di consacrazione: Questa forma di devozione consiste dunque nel darsi interamente a Maria al fine di essere per mezzo suo interamente di Gesù Cristo. Bisogna darle: il nostro corpo con tutti i suoi sensi e le sue membra, la nostra anima con tutte le sue facoltà, i nostri beni esterni cosiddetti di fortuna presenti e futuri, i nostri beni interni e spirituali vale a dire i nostri meriti, le nostre virtù, le nostre buone opere passate, presenti e future… Vi chiedo, se ancora non l’avete fatto, con il tempo di leggervi questa pagina del Trattato.

Quindi quando voi farete l’atto di consacrazione, leggendo la formula troverete scritto proprio così: A Te offro e consacro il mio corpo e la mia anima, i miei beni spirituali e materiali e il valore stesso delle mie buone opere passate, presenti e future, lasciandoti pieno diritto di disporre di me e di quanto mi appartiene come vuoi Tu e senza eccezioni, alla maggior gloria di Dio nel tempo e nell’eternità.

L’ultimo punto è il passo di coloro che sanno utilizzare bene la consacrazione, svilupparla e farla fruttificare.

Fatta la consacrazione bisogna fare il passaggio dall’atto alla vita di consacrazione, cioè quello che noi abbiamo detto nell’atto di consacrazione dobbiamo cercare di attuarlo nel nostro comportamento ordinario, nella nostra vita quotidiana. Non avrete obblighi o impegni che vi facciamo “perdere tempo”, che siano troppo pesanti o che aggiungano dei pesi alla vostra vita già troppo impegnata. No, questa devozione non vi toglie tempo, non vi sacrifica, non vi fa fare penitenze particolari, ma vivere bene sì!

Per vivere la consacrazione cosa bisogna fare?

Per riuscire a fare in modo che la Madonna ci conduca nella vita, in modo da poter dire di accoglierla veramente nella nostra casa, bisogna fare una cosa sola: bisogna ricordarsi di Maria nella nostra giornata, nella nostra vita. Non si può fare l’atto di consacrazione e poi dimenticarsi di Lei! Il Montfort dice che più ci ricordiamo della Sua presenza più ci perfezioneremo nella nostra fede cristiana, vedremo la nostra vita cambiare, magari lentamente, ma ci sarà una conversione nella nostra vita proprio come vuole la Madonna.

Per riuscire a mettere in pratica la consacrazione bisogna ricordarsi di Lei spesso. Quando vi svegliate dite una preghiera tipo: Vergine benedetta, ti ricordo che io sono totalmente consacrato a Te. Mi affido a Te e ti affido questa nuova giornata. Comunque sia, fa’ che sia una giornata buona secondo la volontà di Dio, aiutami Tu.

Basta! Non crediate che ci sia molto altro, state tranquilli! Oppure potete fare la consacrazione breve del Montfort: Io sono tutto tuo e quanto posseggo te lo offro, amabile Gesù, per mezzo di Maria Tua santissima Madre.

Questo mentre vi alzate dal letto e andate al lavandino per lavarvi, non perdete tempo ma quello che più conta per la Madonna è che ci sia l’animo sveglio e che noi la pensiamo e che ci misuriamo su di Lei. Poi quando incomincio il lavoro, qualsiasi lavoro sia, inventiamo noi qualcosa basta che sia un’offerta e un pensiero rivolto a Lei.

Per mettere in pratica la consacrazione ricordatevi di un segreto semplicissimo, alla portata di tutti, che non vi fa perdere tempo ma cambia la qualità della nostra vita e cioè fare bene quello che stiamo facendo, basta che noi ci ricordiamo di Lei.

Cosa succede invece se non ci ricordiamo di Lei? Restiamo sempre noi stessi, come siamo nati, come siamo cresciuto, come ci siamo plasmati. Se siamo irascibili continueremo ad esserlo, se siamo invidiosi continueremo a invidiare, se invece ci ricordiamo di Lei vedrete che queste pieghe che non sono secondo la morale cristiana piano piano si spianeranno.

I cambiamenti però non saranno repentini, ci vuole pazienza perché  le nostre idee sono molto radicate: provate a far cambiare idea a qualcuno che ha un pensiero radicato in testa, è difficile!

Ecco perché il Montfort dice che questa devozione è molto efficace, è veramente cristiana, non è una devozioncella alla Madonna tanto per farle una carezza e poi continuo a vivere come ho sempre vissuto!

Nella giornata mi metto nelle occasioni di fare del bene o fare del male, ma se riesco a pensare alla Madonna Lei mette in risalto i lati deboli del mio carattere, del mio modo di agire, magari con gentilezza ma me li fa notare. A poco a poco salta fuori un esame di coscienza concreto, reale, vero, autentico e viene fuori la parte peggiore di noi: questo è il modo stupendo della consacrazione per aiutarci a conoscerci realmente.

L’aiuto della Madonna è reale! Prega, ci aiuta, ci ottiene lo Spirito Santo il quale ci fa conoscere Cristo ma ci da la forza di vivere la nostra fede, di fare dei sacrifici, di essere virtuosi.

Quindi succedono due cose: Maria Santissima ci fa conoscere noi stessi e poi ci porta alla confessione e quindi anche alla conversione.

Allora capite che la consacrazione non è una devozioncella gentile, di qualche preghiera, di un pellegrinaggio o di un cammino di fede… il cammino di fede lo fa questa consacrazione sul serio! E’ efficace perché cambia la persona: toglie il male e mette il bene, rende virtuosi. Quegli atteggiamenti che prima erano vizi, adesso diventano atteggiamenti virtuosi, gli atteggiamenti virtuosi fanno le virtù che sono quelle che fanno i santi canonizzati. Quando canonizzano i santi guardano solo le virtù, non i carismi, perché i carismi sono di Dio e gratis, mentre la virtù è anche conquista della nostra volontà e del nostro sacrificio.

Concludo con una sintesi dei tre punti che vi ho spiegato:

1.    La consacrazione è voluta da Dio semplicemente perché Dio ha voluto Maria così, facendola diventare il grande viale di Cristo per la redenzione degli uomini. Quindi ha un titolo enormemente grande per essere onorata ed essere obbedita.

2.    La consacrazione consiste nel togliere soprattutto la nostra libertà e metterla nelle mani della Madonna perché sia Lei a gestire la nostra vita in pratica.

3.    Cerchiamo senza fretta di tradurre la parole che diciamo nell’atto di consacrazione in gesti concreti.

La Madonna non chiede solo ma dà, soprattutto quando vede che noi facciamo le cose sul serio, Lei le fa molto sul serio! E ci dona le Sue grazie, e possiamo essere fidenti in Lei. Abbiamo croci, difficoltà, problemi… fidiamoci di Lei!

Proprio per lo stile della consacrazione riceverete calma, serenità. La vostra vita, anche se purtroppo diventa una barca che deve attraversare il mare agitato, sotto lo sguardo della Madonna e con il Suo aiuto sarà molto più serena, sarete meno disperati, prenderete le cose con maggior calma e con maggior merito.

Vi auguro di fare una buona consacrazione!