O Astro che sorgi

NOVENA DI NATALE

6° giorno

 

Venite, adoriamo il Re nostro Signore che sta per venire! 

Lettura

Bar 4,30.36-5,9

Coraggio, Gerusalemme! Guarda ad oriente, Gerusalemme, osserva la gioia che ti viene da Dio. Ecco, ritornano i figli che hai visti partire, ritornano insieme riuniti dall’oriente all’occidente, alla parola del Santo, esultanti per la gloria di Dio. Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione, rivèstiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre. Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio, metti sul capo il diadema di gloria dell’Eterno, perché Dio mostrerà il tuo splendore ad ogni creatura sotto il cielo. Sarai chiamata da Dio per sempre: Pace della giustizia e gloria della pietà. Sorgi, o Gerusalemme, e stà in piedi sull’altura e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti da occidente ad oriente, alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio. Si sono allontanati da te a piedi, incalzati dai nemici; ora Dio te li riconduce in trionfo come sopra un trono regale. Poiché Dio ha stabilito di spianare

ogni alta montagna e le rupi secolari, di colmare le valli e spianare la terra perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio. Anche le selve e ogni albero odoroso faranno ombra ad Israele per comando di Dio. Perché Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria, con la misericordia e la giustizia che vengono da lui.

Meditazione

Il piccolo libro di Baruc, Profeta dell’esilio, dopo la confessione dei peccati e una supplica di liberazione, offre una calda esortazione alla pratica della legge la cui inosservanza ha determinato il castigo. Gerusalemme, personificata come già in capitoli precedenti, è invitata a cambiare la sua sorte. La sua situazione è descritta con immagini che segneranno anche la successiva lettura apocalittica: vestirsi con splendore di gloria, quella gloria che, fin dalla terra dell’esodo, fu identificata con Yahveh; cingersi il manto di giustizia, immagine che indica un perfetto vivere dei suoi cittadini fra loro e nei confronti di Dio; coronata di gloria eterna, che le tributeranno tutti i popoli per sempre, contemplando il suo regno di verità, di giustizia e di pace. Quattro immagini così espressive, che definiscono la nuova situazione degli uomini in questo mondo nuovo. Uomini perfetti, perchè vivranno al massimo grado l’essenza della loro personalità, il loro essere relazionale. In relazioni perfette (giustizia), godranno della massima armonia tra loro (pace), saranno in perfetta relazione con Dio (pietà) e vivranno la vera religiosità, la presenza di Dio sperimentabile in mezzo a loro (gloria).

Con un triplice imperativo, forzando i tempi con la sua ansia di salvezza, egli vuole ormai vedere Gerusalemme in piedi sulle alture, in atto di scrutare tutto all’intorno e di contemplare tutti i suoi figli che vengono a essa dai quattro punti cardinali. Cristo ripeterà che, quando sarà elevato in alto, attirerà tutti a sè. E’ come un definitivo esodo, in cui tutti gli esiliati, dopo aver superato tutte le difficoltà, si dirigono verso la Gerusalemme celeste. Sentiamoci anche noi coinvolti in questo ritorno. Deponiamo il vestito logoro e spento della stanchezza. Indossiamo la veste di gioia e di luce poichè oppressi a lungo sotto il giogo del peccato, la Nuova Nascita ci libererà  dall’antica schiavitù e, ardenti dello Spirito, splenderemo come lampade davanti al Cristo che viene.

O Astro che sorgi,

splendore di luce eternae sole di giustizia:

vieni, illumina chi giace nelle tenebre

e nell’ombra della morte.