16 giugno 2012 – Omelia della celebrazione solenne di consacrazione

Omelia registrata di P. Marino Comin monfortano

Siate benvenuti tutti a questa
celebrazione in onore del Cuore Immacolato di Maria!

Ieri abbiamo celebrato con
tutta la Chiesa
la solennità del sacro Cuore di Gesù, che in questi tempi ha una qualifica
particolare, voluta da Cristo stesso: Cuore misericordioso.

Infatti sento un
po’ ovunque recitare la coroncina della divina misericordia. Il Sacro Cuore in
questi tempi un po’ difficili vuole essere motivo di speranza e di fiducia e
proporsi come sorgente di misericordia per tutti: per i peccatori, per i sofferenti,
per gli ammalati, per tutti coloro che vivono una crisi o una difficoltà della
vita.

Anche voi avrete notato i suicidi, sono proprio il vertice della
disperazione. Per questo Gesù ha voluto che il Suo Cuore venisse invocato in
questo tempo come Cuore Misericordioso!

Accanto al Cuore di Cristo,
strettamente associato al Suo, c’è il Cuore Immacolato della Mamma, che è
Maria. Lei non è indifferente alla nostra vita, alla nostra storia e ai nostri
tempi!

Mi congratulo con i nuovi consacrati e so che moltissimi di voi hanno
già fatto la consacrazione a Gesù per Maria, siete tanti! Avete fatto gli
incontri di preparazione in cui vi è stato spiegato il significato di questo
bel gesto, questi però necessitano di una comprensione più ampia e profonda
leggendo tranquillamente il libro del Montfort intitolato il Segreto di Maria o
il Trattato alla vera devozione a Maria. Questo vi aiuterà a capire il
significato della consacrazione che voi oggi fate per la prima volta.

Il Cuore di Maria viene
qualificato come Immacolato dalla Liturgia. Questo lo si capisce leggendo il
Vangelo di Luca, nella parte che riguarda l’Annunciazione, quando L’Angelo
entra e saluta Maria così: “Ti saluto, Piena di Grazia. Il Signore è con Te!”.
Vi dico che questa è la  definizione che
Dio ha voluto dare a Maria: Lei è la creatura piena di grazia.

Cuore Immacolato
significa che non ha macchia e contiene la presenza di Dio in un modo
straordinario. Immacolato vuol dire anche Cuore disponibile perché, non avendo
alcuna resistenza alla volontà di Dio, questo Cuore è disponibile ai disegni
del Signore. Infatti Maria, sempre nell’Annunciazione dice così: “Io sono la
serva del Signore. Si faccia di Me secondo la tua parola”.

Questa è la seconda definizione
di Maria: Dio la magnifica come Piena di grazia e Lei si dichiara Serva del
Signore. Vedete, dice serva del Signore cioè consacrata al Signore.

Il Concilio
Vaticano II nella Lumen Gentium  parla di
Maria e al n. 56 leggiamo così: “Nel momento dell’Annunciazione Maria consacrò
totalmente se stessa alla Persona e all’0pera del Figlio…”
questa è una
dichiarazione straordinaria che dice in poche parole che tutta la vita di Maria
è un’oblazione a Dio perché consacrò totalmente se stessa alla persona del
Figlio, senza avere altre intenzioni nella Sua vita.

Gesù era il motivo
esclusivo della Sua vita, quindi consacrò tutta la Sua vita a Colui che Dio le
aveva messo fra le mani: il Figlio di Dio.

Pensate come il Padre si è fidato di
Maria, nel consegnarle il proprio Figlio! Pensate quindi quanto Maria sia
capace di prendere anche ciascuno di noi e portarci avanti nel cammino della
nostra fede! Dedicarsi esclusivamente a Dio come Maria, vivere unicamente per
il disegno di Dio, per compiere la
Sua volontà, questo è quello che vogliamo fare noi con la
consacrazione.

Qui nei primi banchi vedo un nutrito numero di fratelli e
sorelle di ogni età con la fascia azzurra, che vuole rinnovare con la propria
vita questo gesto di Maria, cioè consacrare se stessi a Lei perché prenda
ciascuno e se lo metta nel Cuore. Maria vuole che ogni consacrato entri a far
parte della Sua vita. Questo si spiega bene anche nel Vangelo di Giovanni,
quando Gesù dalla croce, guardando giù vede Sua Mamma in lacrime con l’Apostolo
prediletto. Gesù dice a Sua Mamma: “Ecco Tuo Figlio!” e a Giovanni: “Ecco Tua
Madre!”.
Giovanni però non termina così ma continua con queste parole: “ e il
discepolo la prese in casa sua”. 

 Questo, cari consacrati, fate voi! Questo
facciamo noi cristiani, discepoli del Signore per il nostro Battesimo, quando
con l’atto di consacrazione diciamo a Maria (semplificando il testo): vieni a
casa mia, fai parte della mia vita, io ti ospito con me, desidero condividere
la mia vita con Te. Questa è la consacrazione che voi fate! Niente di
straordinario, perché è una possibilità che viene offerta a tutti i discepoli
del Signore ma viene capita più o meno bene secondo il dono dello Spirito di
Dio. Se siete qui e volete fare questo gesto, sappiate che una grazia l’avete
ricevuta perché ospitare la
Madre di Dio in casa vostra, cioè nella vostra vita,
significa una grande ricchezza, una sicurezza straordinaria e un aiuto per fare
bene il nostro cammino e crescita di fede.

Tra poco ci sarà la rinnovazione
delle promesse battesimali, vi chiedo un’attenzione speciale perché possiate
farla bene. Cosa significa rinnovare le promesse battesimali? Non è altro che
la ripetizione delle parole che si pronunciano quando un bambino viene
battezzato. In quel momento le parole sono queste: “Vuoi prendere Gesù come tuo
Signore, tua guida, tuo maestro nella vita?”, i genitori, padrini e madrine
dicono “Sì!”.

Quindi si fa la scelta di Cristo per la nostra vita. Il bambino
con queste parole è consacrato.

Il problema dove sta? Il problema sta nelle
parole che voi direte nella formula di consacrazione, scritte da S. Luigi Maria
Grignon di Montfort: “Poiché io sono stato infedele alle promesse del mio
Battesimo, mi consacro a Te perché Tu mi aiuti a viverlo come si deve”.

Quindi la consacrazione che noi
facciamo è un affidarsi alla Madonna santissima perché ci aiuti a riscoprire
bene l’impegno del nostro Battesimo, la nostra appartenenza a Cristo per
viverlo bene non solo con i nostri buoni propositi ma con l’aiuto della Vergine
santa.

Cosa avviene con l’atto di
consacrazione? Noi, come il discepolo prediletto, invitiamo Maria nella nostra
casa, nella nostra vita. Promettiamo di accoglierla, ascoltarla, ricorrere a
Lei nel bisogno, offrirle i vari momenti della vita così come vengono giorno
dopo giorno. Ci mettiamo nella mani della Madonna santissima perché ci aiuti a
vivere la vita in uno spirito veramente evangelico e Lei in cambio ci protegge;
è come un patto: “Se tu ti doni a Maria per tutto quello che sei, anche Lei si
donerà a te con la ricchezza dei Suoi doni, con la potenza della Sua mediazione
. Come ha custodito il Figlio di Dio, custodirà anche te!”
(S. Luigi Grignon di
Montfort).

Quindi la consacrazione a Gesù
tramite la Madonna
santissima è un atto di affidamento a Lei per vivere meglio spiritualmente la
nostra fede, ma è anche una garanzia di amicizia, di confidenza e di fiducia
illimitata in una persona che è vicinissima a Dio e vicinissima a noi. Tante
volte mi sono ritrovato a pensare a questa consacrazione e guardandola da tutte
le angolazioni  ho capito che è veramente
un fatto spirituale meraviglioso: ci aiuta a superare bene le difficoltà della
nostra vita, ad avere fiducia, a non disperare. Ci aiuta quindi a far entrare
nel nostro cuore il Regno di Dio che porta pace, serenità, gioia, ci guida nel
bene perché solo il male ci rende tristi.

Tra poco voi pronuncerete l’atto
di consacrazione e direte pressappoco così: “Ti offro il mio corpo e la mia
anima, i miei beni interni ed esterni, il valore stesso delle mie buone opere
passate, presenti e future, lasciandoti un intero e perfetto potere di guidarmi
nella vita come Tu desideri e come Tu vedi che è meglio per me”. 

 Il gesto è
importante perché è una dichiarazione volontaria, esplicita, di cui ci rendiamo
conto: non siamo più i bambini portati in braccio dalla mamma al fonte
battesimale, lasciando che gli altri dicano per noi. Adesso abbiamo preso in
considerazione la bellezza di appartenere a Cristo e riproponiamo questa
appartenenza attraverso le mani immacolate della Madonna santissima.

Quindi è
un rivivere la nostra fede e oggi c’è un grandissimo bisogno di questo!

Se noi
riscopriamo Cristo abbiamo scoperto un valore straordinario nella nostra
esistenza. Cristo non è Uno che ci getta la croce e ci dice Và e portala, Cristo è la spiegazione
del senso della vita e anche della sofferenza, perché l’ha provata anche Lui.
E’ la chiave di riuscita nella nostra vita. 

Soltanto una cosa vi dico, come
un fratello fra di voi: siate perseveranti!

Non basta fare questa
dichiarazione, cioè dire la formula di consacrazione, perché questa finisce
subito in pochi minuti, importante è prendere consapevolezza di queste parole
che noi diciamo e poi impegnarci a tradurle in gesti di vita, cercando di far
entrare veramente Maria nei comportamenti quotidiani della nostra vita.

Allora
questa consacrazione ci trasforma e ci rende veramente figli di Dio ma anche a
livello umano ci dà tanta gioia e sicurezza.  
Ogni giorno quando al mattino ci svegliamo, ripetiamo alla Madonna
santissima con le nostre parole: “Io sono tutto Tuo, ti offro questa giornata,
veglia su di me, fa che anch’io sia un Tuo degno figlio e sia l’espressione
della Tua maternità per tutte le persone che incontro!”. 

Tutti ripetono che la
consacrazione è la via maestra, la più facile e sicura per arrivare a Cristo e
vivere bene la nostra fede.  

Ringraziamo quindi il Signore
che, dandoci il Suo Spirito, ci ha illuminati su un sentiero di spiritualità
veramente molto efficace, ma anche molto sicuro.