
Perchè Gesù ha lasciato un giorno di "sospensione" tra la sua morte e la sua Risurrezione? E cosa possiamo ricevere, noi che ormai viviamo del Cristo risorto, da queste ore in cui tutto tace, anche la stessa Parola di Dio? In questo tempo "muto" i discepoli si sono ritrovati a fare i conti con se stessi, con la vergogna per la loro fuga e col sentirsi vili. Hanno convissuto con una profonda tristezza, con il dolore di una perdita, con la sofferenza che ci coglie quando siamo preda dei rimorsi e capiamo che non possiamo più tornare indietro. E si sono trovati smarriti, senza punti di riferimento, senza consolazione. Questo, se ci pensiamo, è lo stato d'animo che prima o poi tutti avvertiamo.
E' il tempo in cui non sembra più possibile nessuna buona notizia anche perchè Dio appare del tutto assente.
Il dolore spesso ci divide, ci logora, ci annienta. Ha un potere distruttivo.
Ma può dare vita quando si ama: Cristo ha guardato il dolore dell'umanità e ha amato l'umanità nel suo dolore. L'ha assunto per guarirlo e per consolarlo. I discepoli hanno dunque un tempo di silenzio per guardare in faccia la loro sofferenza, per comprenderne i motivi ma anche per imparare ad amare le persone nel tempo del loro dolore.
Proposito
Manterrò il silenzio interiore
e cercherò di guardare Gesù
con gli occhi di Maria.
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