Miracolo Eucaristico di Siena

A Siena, nella Basilica di San Francesco, si custodiscono da 274 anni 223 Ostie che miracolosamente si mantengono intatte da allora, contro ogni legge fisica e biologica. Uno dei documenti più autorevoli riguardo al Prodigio è una memoria coeva del 1730, scritta da un certo Macchi.

Ma vediamo cosa avvenne precisamente. 

Il 14 agosto del 1730, alcuni ignoti ladri penetrarono nella chiesa di San Francesco a Siena, tenuta dai Frati Minori Conventuali e rubarono la pisside contenente 351 Ostie consacrate. Appena il furto venne scoperto, si sospese anche il celebre Palio in segno di riparazione.

Nonostante le diligentissime ricerche condotte dalle autorità religiose e civili, le sacre Particole furono ritrovate, casualmente, la mattina del 17 agosto nel vicino santuario di S. Maria in Provenzano, ove i ladri sacrileghi le avevano nascoste dentro la cassetta delle elemosine in mezzo alla polvere e alle ragnatele. 

Le Ostie allora furono piamente ripulite, esaminate e debitamente identificate come quelle rubate. Tutto il popolo accorse ad omaggiare con una solennissima processione le sante Ostie, che furono riportate in S. Francesco in un tripudio di canti e di preghiere. Intanto il tempo passava, ma nessun segno di alterazione si notava in esse, a differenza di quanto ci si sarebbe dovuto attendere.

Più volte, a distanza di decenni, uomini illustri le esaminarono con ogni mezzo che il progresso metteva loro a disposizione, moltiplicando però, nel contempo, cause ed elementi che avrebbero dovuto favorirne la corruzione (travasamenti, scuotimenti, contatti, conteggi, pulviscolo, umidità, ecc.). 

Ma la scienza ha sempre concluso i suoi esami, affermando che “le sacre Particole sono ancora fresche, intatte, fisicamente incorrotte, chimicamente pure e non presentano alcun principio di corruzione”. 

L’Arcivescovo Tiberio Borghese ordinò anche una controprova: fece chiudere per 10 anni in una scatola di latta sigillata alcune Ostie non consacrate. Alla riapertura della scatola la Commissione scientifica preposta trovò al posto delle Ostie solo vermi e frammenti putrefatti.

Oggetto di stupore, di ammirazione e di venerazione da parte di gruppi, di pellegrinaggi organizzati, di personaggi celebri, di dignitari ecclesiastici e laici, le sacre Particole furono adorate anche da Sua Santità Giovanni Paolo II, nel corso della visita pastorale effettuata alla città di Siena il 14 settembre 1980. In quella occasione, dopo averne ascoltata la storia, commosso, esclamò: “E’ la Presenza!” Il Miracolo Eucaristico permanente di Siena, per il quale il tempo si è fermato, offre a tutti – dai più scettici ai più distratti – la possibilità di vedere coi propri occhi e di toccare con le proprie mani una delle più grandi meraviglie di Cristo sulla terra, dinanzi alla quale anche la Scienza ha piegato la fronte.

“Non esistono mezzi più efficaci per migliorarti e santificarti dell’Eucaristia”

Pierre Duvalier